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"La strategia SOBANE per gestire i rischi professionali"
fonte www.puntosicuro.it / Sicurezza
07/03/2013 - Spesso si sottolinea l’importanza, per la prevenzione di infortuni e malattie professionali, della diffusione nelle aziende di
sistemi di gestione per la salute e sicurezza nei
luoghi di lavoro. Un altro aspetto che viene sottolineato, sempre in
merito all’efficacia della prevenzione, è la necessità di una strategia partecipativa che unisca e coinvolga tutti gli attori della sicurezza aziendale.
In relazione a questi due elementi il primo marzo 2013 la Regione Lombardia, Direzione Generale Sanità, ha approvato
con Decreto n. 1757 il documento “
Sperimentazione
di una strategia partecipativa, strutturata e coordinata per lo
sviluppo di un Sistema di Gestione per la Salute e Sicurezza negli
ambienti di Lavoro (STRATEGIA SOBANE - gestione dei rischi
professionali)”.
Il documento ricorda che la "Promozione dei Sistemi di Gestione
della Salute e della sicurezza sul Lavoro" è una tematica affidata dal
Piano Regionale 2011-2013 (DGR
IX/1821 del 8 giugno 2011) al Gruppo di Studio (GdS) “SGSL”. Il mandato
ricevuto era quello di “promuovere, nelle aziende lombarde, esperienze
significative di verifica delle modalità organizzative e di valutazione
dei rischi, in un’ottica di miglioramento continuo e di assegnazione
alle aziende di un ruolo proattivo nella gestione della sicurezza”.
L’obiettivo è insomma quello di delineare percorsi e modelli organizzativi “che,
oltre a garantire vantaggi gestionali complessivi, rappresentino una
risposta concreta e funzionale alle esigenze di prevenzione”.
In aggiunta alla promozione di sistemi di gestione riconosciuti, “il GdS si è impegnato nel recepire
sperimentazioni di strumenti finalizzati alla valutazione e gestione del rischio e,
comunque, ritenuti idonei all’incremento della sicurezza sui luoghi di
lavoro ed alla riduzione del fenomeno infortunistico, attivati in forma
organizzata sul territorio”.
In questo senso il GdS ha ritenuto di utilizzare e sviluppare la “
Strategia SOBANE”
mediante un “progetto di applicazione sperimentale in un campione di
piccole e medie aziende (PMI) della provincia di Pavia e di Lodi”.
Nella fase applicativa del progetto è stata posta particolare attenzione alle imprese, con dimensioni di piccole e medie aziende, che potrebbero incontrare maggiori problemi di applicazione del modello proposto, rispetto alle aziende medie e grandi.
La strategia, il cui studio è stato finanziato da fondi europei,
nasce in Belgio presso l’Università Cattolica di Louvain ad opera del
Prof. J. Malchaire e il suo utilizzo e sviluppo è totalmente libera e
priva di copyright (a condizione che ne venga citata la fonte).
La
denominazione “
SOBANE” deriva da un
acronimo che rappresenta le fasi in cui si esplica la strategia: (
Screening –
OBservation –
ANalysis –
Expertise).
Queste
alcune indicazioni relative alla
strategia
SOBANE riportate nel documento:
-
“si tratta di un
processo di
identificazione dei pericoli e di valutazione dei rischi multifase, in
linea con i più moderni criteri di indagine, secondo i quali è
metodologicamente più corretto, oltre che più economico, affrontare le
problematiche con livelli di complessità via via crescenti in relazione alle
effettive esigenze;
-
il secondo aspetto qualificante della strategia SOBANE è rappresentato dalla
indispensabilità della
partecipazione dei lavoratori all’avvio
e al mantenimento in essere del processo stesso. I lavoratori (un gruppo
rappresentativo per età, sesso, ruolo, ecc) sono chiamati ad un tavolo di
discussione per l’avvio della fase di Screening, allo scopo di individuare i
pericoli percepiti con l’aiuto di apposite schede guida (18 schede guida che
consentono la disamina dei possibili pericoli e disagi). L’applicazione pratica
della strategia ha portato alla predisposizione di schede ‘figlie’ per i
diversi comparti produttivi facilitando ulteriormente la conduzione del gruppo
di discussione;
-
il terzo carattere distintivo del metodo è rappresentato dalla
volontarietà della scelta. Per essere
applicata la strategia
partecipativa
Sobane richiede infatti che sia la parte datoriale sia la parte sindacale
accettino preventivamente i presupposti e le conseguenze di una discussione
franca e aperta, seppur sottoposta a regole prestabilite;
-
il quarto aspetto caratterizzante il metodo Sobane è rappresentato dalla
volontà di individuare già al tavolo di discussione gli
interventi di miglioramento possibili, rinviando le soluzioni
tecnicamente più complesse agli esiti degli approfondimenti di indagine
previsti nelle fasi successive allo Screening. Vuole essere quindi una
strategia molto concreta e propositiva che mira ad interventi diretti (cultura
del fare), superando le continue dilazioni che spesso contraddistinguono gli
interventi in materia di salute e sicurezza;
-
il quinto connotato essenziale della strategia Sobane è rappresentato dal fatto
che essa si configura come un
processo
teso al miglioramento continuo; infatti le competenze, le analisi e le
sensibilità dei partecipanti presenti al tavolo di discussione si
incrementeranno nel tempo realizzando il modello virtuoso per un miglioramento
continuo (ciclo di Deming). Ciò è ancor più vero se la Strategia Sobane si
inserisce in un Sistema di Gestione;
-
infine il tavolo di discussione per lo svolgimento della
fase di screening può essere identificato come un momento di
‘formazione in azienda’, un obiettivo questo, altrimenti difficile da
realizzare, la cui utilità è immediatamente evidente”.
Il
metodo, oltre alle 18 schede guida già
citate, mette a disposizione per il Responsabile del
Servizio di Prevenzione e Protezione anche alcune schede di verifica dei rischi
prioritari.
Nel
capitolo dedicato alla
sperimentazione
si segnala che il progetto sperimentale - promosso da INAIL Direzione Regionale
Lombardia, dalle ASL di Lodi e di Pavia, dalla Unità Operativa Ospedaliera di
Medicina del Lavoro (UOOML) della Fondazione S. Maugeri di Pavia – ha preso
avvio nel 2009 e ha coinvolto circa cinquanta aziende di diverse dimensioni, di
vari settori produttivi e con diversi livelli di esperienza organizzativa particolarmente oneroso.
Il
processo è stato “costantemente accompagnato da un Tavolo di Regia
(Osservatorio SOBANE-SGSL, composto dai proponenti il progetto e dalle parti
sociali coinvolte)” e ha visto la “costruzione partecipata degli strumenti
operativi” consentendo nell’arco di un biennio alle imprese di implementare un sistema di gestione nella forma
valutata e proposta all’interno della sperimentazione stessa.
Nella
sua applicazione concreta il metodo “si è dimostrato strumento in grado di
rendere partecipativo il processo di Valutazione dei Rischi (VdR)” ma è stato anche
un “veicolo idoneo per diffondere la cultura della sicurezza in azienda,
accrescendo la consapevolezza da parte dei lavoratori sui rischi vissuti in
prima persona. Altro elemento di grande rilievo nella realizzazione del
Progetto è stata la costruzione di un network di Responsabili dei Servizi di
Prevenzione e Protezione (RSPP) che ha permesso di compartecipare non solo la
tecnica per la valutazione dei rischi, ma anche l’esperienza quotidiana del
lavoro in azienda, elemento questo fondamentale per la crescita culturale”.
Nella
sperimentazione dopo un anno di attuazione volontaria della Strategia SOBANE
(in cui l’azienda “ha rafforzato l’approccio partecipativo, ha imparato a
raccogliere i propri indicatori di efficienza e di efficacia, inserita in un ciclo
virtuoso (ciclo di Deming)”, l’azienda è pronta a sviluppare, se lo vuole fare,
un Sistema di Gestione di cui la
strategia SOBANE può, a pieno titolo, essere considerata la fase preliminare e
propedeutica”.
L’applicazione
della strategia SOBANE nelle aziende del progetto ha consentito inoltre di
raccogliere una notevole quantità di dati (assenteismo, frequenza e gravità
degli infortuni, autovalutazione del proprio operato) che possono
caratterizzare lo stato del “sistema prevenzione aziendale”.
Concludiamo
segnalando che nel documento approvato sono presenti diversi
strumenti operativi relativi alla
strategia SOBANE e al Sistema di Gestione Salute e Sicurezza sul Lavoro
(lettere, schede, documenti di sintesi, ...).
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