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"Buona prassi per le emergenze nelle postazioni di lavoro nascoste"
fonte www.puntosicuro.it / Sicurezza sul lavoro
07/05/2013 - Spesso quando si pensa alla tutela della salute e sicurezza dei
lavoratori ci si immagina attività svolte in aziende, site in luoghi
identificabili sul territorio, e insieme ad altri colleghi. Tuttavia
non sempre è così.
Ad esempio diventa più complicato tutelare i lavoratori che operano da soli, specialmente se operanti in ambienti lavorativi senza contatto visivo o vocale con altre persone.
È poi necessario tener conto di un'altra tipologia di attività, quella che si svolge in “
postazioni di lavoro nascoste”, ad esempio tra gli alberi (come nel caso delle attività di selvicoltura) e dunque in località non definibili e generalmente non indicate su cartine e mappe.
Per favorire la tutela dei lavoratori in queste postazioni la
Commissione Consultiva Permanente per la salute e la sicurezza sul
lavoro ha validato, il 17 aprile 2013, una
buona prassi dal titolo “
Emergenza su postazione di lavoro nascosta”.
La buona prassi, sperimentata dall’azienda Sertec, è relativa ad attività di “
posa di tubazione fognaria in
alveo di fiume lontano da strade, nascosto fra alberi, in località non
definibile dove si usano macchine, motoseghe, scavi profondi a rischio frana e allagamento”.
Dunque un attività lavorativa con diversi pericoli e in “una località che non è possibile identificare”.
Come facilitare, in
questo ambiente lavorativo e in caso di emergenza, l'arrivo dei soccorsi nel
minor tempo possibile?
Questa
la soluzione validata per affrontare tale problematica:
-
“si sono identificati sentieri agricoli che dalla via principale portavano alla
linea del fiume;
-
si sono verniciati numeri sull'asfalto stradale in corrispondenza degli accessi
ai sentieri;
-
si è riportato tutto su una mappa;
-
si è consegnata la mappa alla impresa esecutrice, al 118/112”;
-
si è scritta una “procedura di telefonata che indicava IL CANTIERE e LA MAPPA;
-
si è dotata la squadra di fumogeni colorati per maggiore certezza”;
-
si sono informate le Forze dell'ordine “che la numerazione era di ‘necessità e
sicurezza’ e non altro e si è avuto il loro appoggio volontario e gratuito per
mantenerla in essere fino a fine lavori”.
Dopo
aver “insegnato all'impresa una procedura che, in prima istanza, è sembrata
‘magia’”, aver verificato la “disponibilità del 118/112 a ispezionare
preventivamente i luoghi e coordinare la procedura”, la buona prassi è stata
applicata.
Il
risultato è che in un luogo dove l'impresa “non avrebbe saputo come chiamare soccorso in tempo efficace
e neppure aveva pensato alla problematica (contando su suoi mezzi inadeguati!)
si è avuta certezza che con un telefono cellulare si aveva
intervento di auto medica e ambulanza (4x4) in tempo uguale a qualunque altro
luogo del territorio e anche, nel caso, disponibilità di elicottero medico”.
La
scheda segnala che:
-
il
coinvolgimento del personale è
stato “completo e ottimale”;
-
la
trasferibilità della prassi è
“assolutamente fattibile e positiva”;
-
i
costi sono stati molto limitati
(intorno ai 100 euro).
Infine
si sottolinea che “al fine delle messa in atto della Buona Prassi non è
necessario che nella postazione nascosta vi sia la disponibilità di un mezzo di
comunicazione per allertare i soccorsi”.
Infatti
proprio perché in questo caso i lavoratori non sono soli ed è presente una
"squadra di lavoro" con più di due
persone, “proprio
grazie al
sistema di numerazione verniciata su
strada principale a chiunque, anche completo ignorante dei luoghi”,
è possibile:
-
raggiungere la strada principale e trovare:
aiuto; casa con telefono; zona coperta da ponti radio; posto di soccorso;
-
riportare le persone/i soccorritori
esattamente dove servono facendo riferimento al numero su strada.
Se
poi nella “
postazione di lavoro nascosta”
c'è direttamente ponte/copertura radio o telefonica o un’area per l’atterraggio di un elicottero,
ancora meglio. Tutto diventa “ancora più semplice e veloce”!
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