News
"Sicurezza nei cantieri: l’utilità della normativa"
fonte www.puntosicuro.it / Normativa
09/05/2013 -
Lo studio di
Farina et al, pubblicato in questi giorni sulla rivista " Occupational end Environmental Medicine",
valuta se l'attuazione del decreto legislativo 494 e del successivo 528
abbiano migliorato le condizioni di sicurezza nei cantieri edili
portando ad una riduzione degli infortuni.
Contesto. L’industria delle costruzioni ha delle
caratteristiche specifiche che fanno sì che un’inadeguata organizzazione
del lavoro e degli spazi porti ad avere dei rischi di infortunio molto
alti.
Nei cantieri ci sono molte compagnie che lavorano a stretto
contatto ed hanno mansioni diverse, i lavoratori hanno un livello di
formazione differente tra di loro, e spesso sono assunti con contratti
di lavoro temporaneo, il cantiere evolve al procedere dei lavori e i
lavoratori devono affrontare continuamente pericoli diversi.
Alla fine degli anni ’90 è stata recepita in Italia la direttiva
europea sulla salute e la sicurezza sul lavoro nel campo delle
costruzioni, e sono stati promulgati due Decreti Legislativi: il D.Lgs 494/96 e
il D.Lgs 528/99. La novità principale del D.Lgs 494/96 è l’introduzione
di due nuove figure che sono il coordinatore in fase di progetto e il
coordinatore in fase di esecuzione che
hanno il compito di elaborare un piano di sicurezza e coordinamento sia
prima dell’inizio dei lavori che durante. Il D.Lgs 528 è una nuova
versione del precedente, studiata con l’intento di risolvere alcune
criticità che ne impedivano la attuazione.
Obiettivo. Lo scopo dello studio è di valutare l’impatto sui tassi di infortunio
dei piani di intervento attivati per favorire l’applicazione dei due decreti
italiani.
Materiali
e metodi. I dati utilizzati sono stati presi dal database
integrato WHIP-Salute, che nasce dall’unione di archivi dell’INPS e dell’INAIL,
e contiene informazioni su un campione nazionale di lavoratori dal 1994 al
2005. A partire da questa base di dati è stato possibile estrarre un campione
di lavoratori uomini dipendenti nel settore delle costruzioni. Per ogni
soggetto è disponibile la regione effettiva di lavoro (indipendentemente dalla
sede legale della ditta).
I Decreti Legislativi 494/96 e 528/99 sono emanati a
livello nazionale, ma esaminando la documentazione disponibile in rete ed
intervistando alcuni rappresentanti regionali per la salute e la sicurezza sul
lavoro, sono stati individuati due gruppi di regioni: 8 regioni che hanno
attivato piani formalizzati di monitoraggio dell’applicazione dei due decreti
intorno all’anno 2000 (regioni di primo intervento), 10 regioni che hanno
iniziato le attività dopo il 2005 (regioni di intervento successivo) (Figura
I). Sono state escluse due regioni poiché non è stato possibile classificarle
con certezza in base alla data di inizio delle attività. I piani regionali
erano costituiti prevalentemente da azioni di vigilanza, ma anche da attività
di formazione e informazione ed erano caratterizzati dall’alto grado di
coordinamento delle iniziative a livello territoriale.
Sono stati calcolati i tassi di infortunio grave
annuali per entrambi i gruppi di regioni, considerando come grave un infortunio
mortale, con disabilità permanente o più di 30 giorni di assenza da lavoro. Per
confrontare i due gruppi di regioni i tassi sono stati standardizzati per età,
nazionalità e dimensione della ditta. Seguendo le linee guida della Cochrane
Effective Practice and Organisation of Care Review Group (EPOC) per valutare
l’efficacia dell’intervento è stata utilizzata una analisi di serie temporali
interrotte. E’ un metodo basato su modelli di regressione per le serie
temporali che tengono conto del trend secolare e di una eventuale
autocorrelazione tra le osservazioni. Il modello è stato applicato prima alla
serie dei tassi di infortunio grezzi delle regioni di primo intervento, dopo alla
serie dei tassi standardizzati aggiungendo come covariata la serie dei tassi
standardizzati delle regioni di intervento successivo. Il secondo modello
permette di controllare in qualche modo per l’influenza di fattori esterni.
Come anno di intervento è stato considerato il 2000, anno in cui le regioni di
primo intervento hanno iniziato le attività e in cui è entrato in vigore il
D.Lgs 528/99.
Figura I. Italia: regioni di primo intervento e di intervento successivo.
Risultati. Nella Tabella I sono presentati i tassi
standardizzati di infortunio grave. Entrambi i gruppi di regioni presentano un
trend in diminuzione nel corso del tempo, ma i tassi delle regioni di primo
intervento sono sempre inferiori a quelli delle regioni di intervento successivo.
Tabella I. Distribuzione degli infortuni gravi e dei tassi standardizzati
di infortunio grave (x 10.000 settimane lavorate) per anno nelle regioni di
primo intervento e di intervento successivo; 1994-2005, settore delle
costruzioni, dipendenti, uomini.
Regioni
di primo intervento |
Regioni
di intervento successivo |
|||
Anni |
Infortuni
gravi |
Tassi
standardizzati
di
infortunio grave
(I.C.
95%) |
Infortuni
gravi |
Tassi
standardizzati
di
infortunio grave
(I.C.
95%) |
1994 |
744 |
4.81
(4.41; 5.20) |
498 |
6.94
(6.32; 7.57) |
1995 |
702 |
5.08(4.63;
5.52) |
459 |
7.25(6.56;
7.94) |
1996 |
656 |
4.40(4.05;
4.74) |
411 |
7.44(6.70;
8.18) |
1997 |
636 |
4.74
(4.43; 5.13) |
350 |
7.10(6.33;
7.87) |
1998 |
653 |
5.15(4.71;
5.58) |
349 |
7.15(6.32;
7.97) |
1999 |
723 |
5.46(5.04;
5.88) |
402 |
6.81
(6.10; 7.52) |
2000 |
811 |
5.17(4.82;
5.53) |
397 |
6.29(5.65;
6.94) |
2001 |
768 |
4.86
(4.52; 5.20) |
491 |
7.49(6.81;
8.17) |
2002 |
771 |
4.12(3.82;
4.42) |
484 |
6.88
(6.27; 7.49) |
2003 |
836 |
4.18(3.87;
4.48) |
487 |
6.59(6.01;
7.18) |
2004 |
914 |
4.24(3.94;
4.53) |
485 |
5.86
(5.34; 6.38) |
2005 |
866 |
4.15(3.86;
4.45) |
482 |
5.86
(5.34; 6.39) |
Nella Tabella II sono riportati i risultati delle
serie temporali interrotte. Il modello stima quattro coefficienti,
ma il
parametro di interesse è il beta 3 che rappresenta il cambiamento nel trend da
prima a dopo l’intervento. Dai risultati del primo modello applicato ai
tassi grezzi, si vede che nelle regioni di intervento dopo l’interruzione i
tassi calano più velocemente, andamento che si nota anche guardando la Figura
II. Si evidenzia una riduzione ancora maggiore nel modello applicato ai tassi
standardizzati controllando per i tassi delle regioni di intervento successivo.
Tabella II. Risultati delle serie temporali
interrotte.
|
Modello I
(tassi
grezzi) |
Modello II
(tassi
controllati) |
||
|
Stima |
IC 95% |
Stima |
IC 95% |
beta
o (livello di base) |
5.695 |
5.25;6.14 |
9.131 |
5.80;
12.45 |
beta
1 (trend pre-intervento) |
-0.031 |
-0.17;
0.11 |
0.062 |
-0.08;
0.21 |
beta
2 (cambiamento nel livello) |
0.285 |
-0.31;
0.88 |
0.261 |
-0.48;
1.00 |
beta
3 (cambiamento nel trend) |
-0.208 |
-0.41;
-0.01 |
-0.423 |
-0.61;
-0.24 |
Figura II. Tassi di infortunio grave grezzi (x
10.000 settimane lavorate) delle regioni di primo intervento; 1994-2005,
settore delle costruzioni, dipendenti, uomini.
Discussione. I miglioramenti nelle pratiche industriali e nella tecnologia, l’aumento
della automazione dei processi, la più alta formazione dei lavoratori hanno
fatto sì che negli ultimi decenni ci sia stata una decrescita dei tassi di
infortunio sia in generale, sia nel settore delle costruzioni. Questo andamento
deve essere considerato per interpretare in maniera corretta l’effetto
dell’intervento, e il metodo delle serie temporali interrotte è adatto a tenere
conto di questa dinamica spontanea.
Accanto al trend di lungo periodo la letteratura
segnala che nel breve periodo i tassi di infortunio possono essere influenzati
da fattori macroeconomici: nei periodi di espansione economica i tassi
aumentano mentre nei periodi di recessione calano. I tassi di infortunio grave
(utilizzati in questo lavoro) sono meno influenzati dai cicli economici, pur
restando legati all’assunzione di nuovi lavoratori, al rapporto tra le ore
lavorate rispetto a quelle solite e alla percentuale di piccole ditte. Per
interpretare in maniera corretta i risultati sono state considerate le serie
storiche annuali Istat dal 1995 al 2005 riguardanti gli occupati del settore
delle costruzioni e il valore aggiunto ai prezzi di base, utilizzabile come
proxy della produzione nel settore delle costruzioni. Entrambe queste misure
possono essere considerate come indicatori del ciclo economico nel settore
delle costruzioni, specifico nei due gruppi di regioni, e quindi essere legate
positivamente all’andamento dei tassi di infortunio. Nelle regioni di primo intervento
entrambi gli indicatori iniziano a crescere a partire dagli anni ’99-2000. Il
ciclo economico in crescita avrebbe dovuto portare ad un aumento dei tassi di
infortunio e non può quindi spiegare la decrescita osservata. Entrambi i gruppi
di regioni sono influenzati da un trend economico simile, per questo è stato
possibile utilizzare i tassi di infortunio delle regioni di intervento
successivo come variabile di controllo nel secondo modello di serie temporali
interrotte.
Conclusioni. In conclusione si può dire che i piani di intervento attivati in
seguito all’emanazione dei Decreti Legislativi 494/96 e 528/99 hanno avuto un
effetto nel ridurre gli infortuni dei dipendenti nel comparto delle
costruzioni, che difficilmente può essere spiegato da fattori esterni. I
risultati delle serie temporali indicano che c’è stato un miglioramento, anche
tenendo conto delle influenze esterne. Questo risultato sottolinea l’importanza
di strategie aggiuntive di controllo dell’applicazione di questo tipo di leggi.
Elena
Farina
Servizio di Epidemiologia ASL TO3
Segnala questa news ad un amico
Questa news è stata letta 1265 volte.
Pubblicità