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"Edilizia: i rischi e la prevenzione nelle attività di ristrutturazione"
fonte www.puntosicuro.it / Sicurezza sul lavoro
17/05/2013 - Attraverso la pubblicazione di documenti e analisi sugli infortuni PuntoSicuro ha messo in rilievo come la
ristrutturazione degli edifici sia
una delle attività più pericolose del comparto edile. Un dato
statistico significativo, tratto da alcune passate ricerche sul comparto
edile nel Regno Unito, mostrano come circa la metà degli operai morti
nei cantieri edili sia impegnato in progetti di ristrutturazione.
Per avere informazioni sulla prevenzione degli infortuni in queste
attività ci soffermiamo, ancora una volta, sul contenuto delle
schede bibliografiche della “ Guida per la sicurezza in edilizia”, una pubblicazione elaborata con il concorso di INAIL Sicilia, Coordinamento Regionale dei CPT della Sicilia, CPT-ESE di Messina e CPT di Torino.
La
scheda 4.01.10.R riporta gli
indici di attenzione ottenuti nella
valutazione dei rischi relativa ad un campione significativo di cantieri impegnati in attività di ristrutturazione.
Questi i rischi con l’indice di attenzione più alto:
-
cadute dall’alto: rimandando la lettura del dettaglio della prevenzione di questo rischio ai vari articoli già pubblicati sui lavori in quota e sulle attività di ristrutturazione e demolizione, ci soffermiamo sull'
uso in sicurezza delle scale.
“L’utilizzo delle scale a pioli deve essere limitato a quelle
operazioni di breve durata che non richiedono movimenti ampi o
spostamenti al lavoratore; le scale devono comunque essere fermate o
tenute al piede da altra persona. L’impiego delle scale doppie deve
essere limitato all’altezza di 5 m da terra e le stesse devono essere
provviste di catena o altro meccanismo di sufficiente resistenza che
impedisca l’apertura della scala oltre il limite di sicurezza. Se
vengono utilizzate scale ad elementi innestati, questi non devono
superare l’altezza di 15 m senza essere assicurata a parti fisse; se la
lunghezza della scala supera gli 8 m la stessa deve essere dotata di
rompitratta per ridurre la freccia di inflessione e comunque durante
l’esecuzione dei lavori una persona deve esercitare da terra una
continua vigilanza”;
-
seppellimento, sprofondamento: “i
lavori di scavo, di sottomurazione e di demolizioni parziali in genere, con
mezzi manuali o meccanici, devono essere preceduti da un accertamento delle
condizioni del terreno e delle opere esistenti nella zona interessata. Devono
essere adottate tecniche di lavoro adatte alle circostanze che garantiscano
anche la stabilità degli edifici, delle opere preesistenti e delle loro
fondazioni. Gli scavi e le sottomurazioni devono essere realizzati e armati
come richiesto dalla natura del terreno, dall’inclinazione delle pareti e dalle
altre circostanze influenti sulla stabilità ed in modo da impedire slittamenti,
frane, crolli e da resistere a spinte pericolose, causate anche da piogge,
infiltrazioni e quant’altro. La messa in opera manuale o meccanica delle
armature deve di regola seguire immediatamente le operazioni di scavo. Devono essere
predisposti percorsi e mezzi per il sicuro accesso ai posti di lavoro e per il
rapido allontanamento in caso di emergenza. La presenza di scavi aperti deve
essere in tutti i casi adeguatamente segnalata. Sul ciglio degli scavi ed in
corrispondenza dei lavori di sottomurazione devono essere vietati i depositi di
materiali, l’installazione di macchine pesanti o fonti di vibrazioni e urti, il
passaggio e la sosta di veicoli.”;
-
caduta materiale dall’alto:
“per la movimentazione in
quota dei materiali
effettuata tramite gli apparecchi di sollevamento occorre prestare la massima
attenzione alla imbracatura degli elementi minuti; il sollevamento dei pallet
di laterizi anche incelofanati e legati con le reggette di plastica non può
essere effettuato con la forca semplice; i materiali voluminosi (travi in
acciaio o in legno) devono essere imbracati in funzione della loro dimensione e
dello spazio disponibile per la movimentazione, provvedendo eventualmente a
vincolarle da terra con apposite funi. I posti di lavoro fissi e di passaggio
obbligato posizionati sotto le vie di corsa dei carichi movimentati dagli
apparecchi di sollevamento devono essere protetti contro le cadute dall’alto.
In tutte le operazioni
effettuate in quota
occorre evitare la caduta dei detriti di lavorazione sulla zona sottostante
alla quale deve essere impedito l’accesso. I ponteggi perimetrali devono essere
dotati della mantovana parasassi ed eventualmente dei teli per evitare la
proiezione di macerie durante le lavorazioni. Deve essere evitato l’appoggio
anche temporaneo di materiali e/o utensili in condizioni di equilibrio
precario. Tutti gli addetti devono comunque fare uso del casco di protezione
personale. Nei lavori di demolizione il materiale di risulta deve essere calato
a terra a mezzo di apparecchi di sollevamento con benne oppure incanalato in
apposite tramogge. In nessun caso è possibile gettare il materiale dall’alto,
fatti salvi i lavori di demolizione completi effettuati a distanza, con mezzi
meccanici.”.
Riportiamo
(
scheda 4.01.10.I) le
istruzioni per addetti.
-
“verificare l’integrità degli impalcati e dei parapetti dei ponteggi prima di
ogni inizio di attività sui medesimi. Per molte cause potrebbero essere stati
danneggiati o manomessi (ad esempio, durante il disarmo delle strutture, per
eseguire la messa a piombo, ecc.);
-
evitare di rimuovere le tavole dei ponteggi esterni anche se, in quel
punto, i lavori sono stati completati;
-
quando per esigenze di lavoro alcune opere provvisionali devono essere
manomesse o rimosse, appena ultimate quelle lavorazioni è indispensabile
ripristinare le protezioni, comunque sempre prima di abbandonare quel luogo di
lavoro; queste attività devono essere svolte sotto la diretta sorveglianza di
un preposto, facendo uso di sistemi di sicurezza alternativi, quali, ad
esempio, l’impiego di appropriati DPI;
-
evitare i depositi di materiale sui ponteggi esterni; quelli consentiti,
necessari per l’andamento del lavoro, non devono eccedere in altezza la tavola
fermapiede;
-
i depositi momentanei devono consentire la agevole esecuzione delle manovre e
dei movimenti necessari per lo svolgimento del lavoro;
-
non sovraccaricare i ponti di servizio per lo scarico dei materiali che non
devono diventare dei depositi. Il materiale d’uso deve essere ritirato al più
presto sui solai e quello di risulta deve essere calato a terra;
-
tenere sgombri gli impalcati dei ponteggi e le zone di passaggio da materiali
ed attrezzature non più in uso;
-
eseguire la pulizia dei posti di lavoro e di passaggio, accumulando il
materiale di risulta per poterlo calare a terra convenientemente raccolto o
imbracato;
-
non gettare materiale dall’alto;
-
non è consentito utilizzare i ponti su cavalletti sui ponteggi esterni o sui
balconi;
-
all’interno della costruzione possono essere utilizzati ponti su cavalletti; la
loro costruzione deve risultare sempre appropriata anche quando il loro
utilizzo è limitato nel tempo (lavori di breve durata);
-
i tavoloni da 4 m di lunghezza devono poggiare sempre su tre cavalletti ben
accostati fra loro, fissati ai cavalletti, con la parte a sbalzo non eccedente
i 20 cm e devono costituire un impalcato avente larghezza non inferiore a 90 cm
(in genere occorrono 4 tavole)”.
La
scheda segnala che molte volte vengono impiegati
ponti mobili su ruote (trabattelli).
Tuttavia
spesso il loro impiego non è corretto ed è necessario ricordare che, “anche se
la durata dei lavori è limitata a pochi minuti, bisogna rispettare le regole di
sicurezza ed in particolare:
-
l’altezza del trabattello deve essere quella prevista dal fabbricante, senza
l’impiego di sovrastrutture;
-
le ruote devono essere bloccate;
-
deve essere ancorato alla costruzione secondo le istruzioni del fabbricante (di
regola ogni due piani);
-
l’impalcato deve essere completo e fissato agli appoggi;
-
i parapetti devono essere di altezza regolare (almeno 1 m), presenti sui
quattro lati e completi di tavole fermapiede;
-
per l’accesso ai vari piani dei ponteggi, ai ponti su cavalletti, ai ponti mobili su
ruote,
devono essere utilizzate regolari scale a mano, non quelle confezionate in
cantiere, come è abitudine di molti;
-
le scale a mano devono avere altezza tale da superare a sufficienza il piano di
arrivo (è opportuno che tale sporgenza sia di almeno 1 m oltre il piano di
arrivo), essere provviste di dispositivi antisdrucciolevoli, essere legate o
fissate in modo da non ribaltarsi e, quando sono disposte verso la parte
esterna del ponteggio, devono essere provviste di protezione (parapetto)”.
Concludiamo
riportando informazioni su una delle
procedure
di emergenza (
4.01.10.E)
presentate nella scheda: l’
evacuazione
del cantiere in caso di emergenza.
Si
sottolinea che per ogni postazione di lavoro “è necessario individuare una ‘via
di fuga’, da mantenere sgombra da ostacoli o impedimenti, che il personale
potrà utilizzare per la normale circolazione ed in caso di emergenza. Nel caso
di lavorazioni in edifici su più scale è opportuno organizzare il lavoro in
modo che una scala (anche esterna) rimanga comunque percorribile in caso di
necessità”.
CPT-ESE
di Messina, CPT di Torino, Inail Sicilia “ Guida
per la sicurezza in edilizia” (formato ZIP, 39.6 MB).
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