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"Lavori in quota: scegliere la piattaforma di lavoro elevabile più sicura"
fonte www.puntosicuro.it / Edilizia
23/07/2013 - Il Testo Unico in materia di tutela della salute e della sicurezza
nei luoghi di lavoro indica all’articolo 111 che il datore di lavoro,
nei
casi in cui i lavori temporanei in quota non possono essere eseguiti in
condizioni di sicurezza e in condizioni ergonomiche adeguate deve
scegliere le attrezzature di lavoro più idonee a garantire e mantenere
condizioni di lavoro sicure. E spesso le attrezzature più sicure per i lavori in quota, se scelte in modo adeguato, sono le
piattaforme di lavoro mobile elevabile (PLE).
Tuttavia le piattaforme disponibili sul mercato e a noleggio sono di
molteplici modelli ed ogni modello ha caratteristiche tecniche e
prestazioni diverse. Determinate, ad esempio, dalla configurazione della
struttura di sollevamento, dalle dimensioni e dalle modalità di
movimentazione del carro.
Per trovare informazioni sulla scelta delle piattaforme
di lavoro mobile elevabile più adeguate e più sicure per i lavoratori, torniamo a presentare il documento - realizzato da Inail Direzione regionale per le Marche, con la collaborazione di IPAF ( International Powered Access Federation) – dal titolo “ PLE nei cantieri. L’uso delle piattaforme di lavoro mobili in elevato nei cantieri temporanei o mobili”.
Il capitolo dedicato alla
scelta delle PLE presenta le varie
tipologie di macchine presenti sul mercato.
In particolare, secondo quanto indicato dalla
norma UNI EN 280, le piattaforme di lavoro mobili in elevato sono classificate
in
due gruppi principali:
- “gruppo A: le piattaforme di lavoro mobili elevabili nelle quali la proiezione verticale del
baricentro del carico è sempre all’interno delle linee di ribaltamento;
- gruppo B: le piattaforme di lavoro mobili
elevabili nelle quali la proiezione verticale del baricentro del carico può
essere all’esterno delle linee di ribaltamento”.
Inoltre in relazione allo spostamento, le piattaforme di lavoro mobili elevabili “sono suddivise in tre tipi (in alcuni casi
combinabili): lo spostamento è consentito solo quando la piattaforma di lavoro
mobile elevabile è in posizione di trasporto (tipo 1); lo spostamento con la
piattaforma di lavoro sollevata è controllato da un punto di comando sul telaio
(tipo 2); lo spostamento con la piattaforma di lavoro sollevata è controllato
da un punto di comando sulla piattaforma di lavoro (tipo 3).
Nel documento dell’Inail – che vi invitiamo a
visionare – sono presenti esempi di classificazione e immagini di PLE.
Riguardo alla scelta della macchina più
idonea e sicura non ci si può basare sul solo criterio dell’altezza richiesta
“in quanto le modalità per accedere all’altezza di lavoro sono molte e non
sempre il punto da raggiungere è libero da ostacoli. Si devono tenere in
considerazione le posizioni in quota da raggiungere, le modalità del lavoro da
eseguire, i requisiti del cantiere, le caratteristiche del suolo e dell’area di
lavoro per poter individuare la tipologia di macchina, le dimensioni, le
caratteristiche, le tipologie di alimentazione e gli accessori”.
In relazione all’
altezza di lavoro il documento ricorda che le PLE disponibili sul
mercato sono: fino 10 metri; da 10 a 20
metri; da 20 a 40 metri; oltre i 40 metri.
Deve essere scelta l’attrezzatura “che
consente di
raggiungere l’altezza di
lavoro con un buon margine di sicurezza. La scelta di una piattaforma di
lavoro con altezza di lavoro massima di molto superiore all’altezza da
raggiungere può presentare problemi di ingombro e difficoltà di
movimentazione”.
Un altro criterio di scelta è la
distanza orizzontale dal punto da
raggiungere o presenza di ostacoli.
Chiaramente se il luogo di lavoro in quota
“non è raggiungibile verticalmente sono da escludere le piattaforme di lavoro a
sviluppo verticale ma è necessario utilizzare
macchine a braccio telescopico o a braccio articolato o munite di
una combinazione di entrambi”. In questo caso l’elemento da considerare “è
l’area di lavoro che indica tutta l’area raggiungibile dalla piattaforma di
lavoro. L’insieme di bracci telescopici e articolati permette di raggiungere
zone di lavoro in quota difficilmente raggiungibili con altri mezzi di accesso.
La tipologia di macchina con braccio telescopico raggiunge molto velocemente la
quota richiesta ma non permette lo scavalcamento di ostacoli”.
Altro aspetto da valutare con la massima
attenzione è la
portata e numero di
persone e caratteristiche di attrezzature e materiali.
Si deve “considerare il numero di lavoratori
necessari per l’esecuzione del lavoro, il peso delle attrezzature di lavoro ed
il peso dei materiali da utilizzare, così come la loro dimensione. La portata
deve essere scelta con un buon margine di sicurezza considerando anche
eventuali carichi concentrati. La dimensione della piattaforma deve essere
sufficiente per poter eseguire le lavorazioni richieste agevolmente tenendo
conto anche delle attrezzature e dei materiali da trasportare all’interno della
piattaforme”.
Si ricorda che alcune piattaforme di lavoro “hanno la possibilità di essere allargate
con sistemi ad azionamento motorizzato o manuale e possono raggiungere
dimensioni tali da poter lavorare agevolmente anche con più di 2 persone (se
previsto dal costruttore). Le
piattaforme
di lavoro verticali a pantografo hanno, in genere piattaforme di lavoro più ampie delle piattaforme a
braccio semoventi o autocarrate e possono avere portate anche di 500 kg o
superiori. Inoltre, questi tipi di piattaforme hanno la possibilità di estendere
la piattaforma su uno o su entrambi i lati. La portata della piattaforma
sull’estensione, in genere, è ridotta rispetto alla portata dell’intera
piattaforma di lavoro”.
Inoltre se i materiali da utilizzare per
l’esecuzione del lavoro sono ingombranti (pannellature, tubazioni ecc.)
“bisogna verificare che la piattaforma disponga di accessori idonei per
trasportarli in quota. Nel caso di utilizzo di attrezzature ad alimentazione
elettrica, pneumatica, o oleodinamica è importante verificare la disponibilità
di impianti disponibili in piattaforma per collegare tali tipologie di
attrezzi”.
Anche la
tipologia
del terreno e le
possibilità di
movimentazione devono essere considerate.
Ad esempio sono disponibili modelli “che
dispongono di 4 ruote motrici ed assali oscillanti che permettono di muoversi
agevolmente anche su terreni irregolari; alcuni di questi hanno anche tutte e 4
le ruote sterzanti. Altro elemento importante da considerare è la portata del
terreno e della pavimentazione al fine di determinare qual è il carico massimo
sostenibile. Le piattaforme munite di stabilizzatori idraulici hanno carichi
concentrati sui piedi di stabilizzazione ed è necessario verificare la portata
del terreno ed eventualmente, considerare di ripartire il carico con piastre di
stabilizzazione”.
Va inoltre valutata la tipologia del
pneumatico. Nel caso di macchine semoventi “si deve tener conto della tipologia
del terreno dove andrà a lavorare la piattaforme. Vi sono macchine con
pneumatici con battistrada “tutto terreno” per muoversi agevolmente nei cantieri edili e pneumatici industriali o gomme piene per
pavimentazioni industriali. Alcune piattaforme possono essere cingolate”.
Concludiamo questa breve presentazione con
tre altri
criteri di scelta della
piattaforma di lavoro mobile elevabile più idonea e sicura:
-
tipologia
di alimentazione richiesta e
emissioni
acustiche: generalmente le PLE utilizzate nei cantieri “sono ad
alimentazione diesel ma sono disponibili anche piattaforme ad alimentazione
elettrica per poter operare anche in ambienti interni o ad alimentazione diesel/elettrica
che offrono buone prestazioni sia in ambienti esterni che ambienti interni. Un
elemento importante da considerare sono le emissioni acustiche della macchina
durante l’utilizzo”;
-
dimensioni
spazi di movimentazione e
area di
lavoro: “il carro della piattaforma di lavoro deve avere spazio sufficiente
ed adeguato per lo spostamento e per il posizionamento. In base alla larghezza
delle vie da percorrere durante gli spostamenti, agli ingombri a terra e dello
spazio disponibile sul luogo di posizionamento della piattaforma di lavoro è
necessario individuare quale piattaforma di lavoro ha il carro delle dimensioni adatte e l’area
necessaria per la stabilizzazione nel caso di utilizzo di piattaforme di lavoro
munite di stabilizzazioni. In alcuni casi l’area di stabilizzazione occupata
dipende dalla configurazione necessaria per raggiungere l’altezza o lo sbraccio
richiesto”;
-
caratteristiche
ambientali o del lavoro da eseguire: “alcuni ambienti o il lavoro da
eseguire possono presentare, oltre ai rischi di salute e sicurezza per i
lavoratori per i quali vanno individuate le misure necessarie anche situazioni
che possono influenzare negativamente il funzionamento e la sicurezza della
macchina. Tra queste la presenza di sabbia per lavori di sabbiatura, l’ambiente
salino, solventi e vernici. In questi casi la macchina dovrà essere fornita con
i kit di protezione specifici. Altri elementi da considerare sono la
temperatura ambientale e la possibilità della macchina di lavorare in ambiente
esterno o solo in ambiente interno”.
Inail Marche, “ PLE nei cantieri. L’uso
delle piattaforme di lavoro mobili in elevato nei cantieri temporanei o mobili”, pubblicazione della collana “Cantiere
laboratorio” realizzata da Inail Direzione regionale per le Marche, con la
collaborazione di IPAF, edizione febbraio 2012 (formato PDF, 9.76 MB).
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