News
"Architetti e Ingegneri: da Inarsind la richiesta di sospensione dell'obbligo di formazione e il rinvio dell'assicurazione"
fonte www.lavoripubblici.it / Responsabilità sociale
25/07/2013 - Mentre il
Consiglio Nazionale degli Ingegneri ha già pubblicato sul Bollettino Ufficiale del Ministero della Giustizia il proprio Regolamento sulla formazione continua (
leggi news) e il
Consiglio Nazionale degli Architetti P.P.C.
si appresta a farlo, e a poche settimane dall'entrata in vigore
dell'obbligo di stipula della polizza RC professionale (articolo 3,
comma 5, lettera e) del D.L. n. 138/2011), il
Sindacato Nazionale Ingegneri e Architetti Liberi Professionisti (INARSIND) ha inviato una lettera al Ministro della giustizia
Annamaria Cancellieri con la richiesta della sospensione per la formazione continua e il rinvio di un anno dell'assicurazione.
In particolare, Inarsind ha chiesto lo studio di un percorso omogeneo per due professioni che già condividono lo stesso ente di Previdenza, le stesse Organizzazioni sindacali, le stesse tariffe e lo stesso mercato di riferimento. La formazione continua - osserva InarSind nella lettera - è un elemento fondante della professione: per i liberi professionisti l'aggiornamento non è un obbligo ma una necessità per misurarsi con il libero mercato, che giorno dopo giorno "certifica" e "valuta" le capacità del libero professionista. Diversa la situazione per quei professionisti che lavorano alle dipendenze di Enti pubblici e privati, università e scuole di ogni ordine e grado che, pur erogando servizi essenziali, non sono sottoposti a nessuna forma di verifica. Per questo secondo InarSind i liberi professionisti dovrebbero essere esonerati dalla certificazione obbligatoria, una modifica del DPR che verrà chiesta a breve al Parlamento.
Le proposte di Inarsind sulla formazione continua
Inarsind ha, inoltre, puntato il dito contro le Assicurazioni che al primo anno concedono premi ridotti al fine di prendere clientela, per poi, in assenza di opportuni controlli e vista l'obbligatorietà, aumentarli a dismisura negli anni successivi.
In particolare, Inarsind ha chiesto lo studio di un percorso omogeneo per due professioni che già condividono lo stesso ente di Previdenza, le stesse Organizzazioni sindacali, le stesse tariffe e lo stesso mercato di riferimento. La formazione continua - osserva InarSind nella lettera - è un elemento fondante della professione: per i liberi professionisti l'aggiornamento non è un obbligo ma una necessità per misurarsi con il libero mercato, che giorno dopo giorno "certifica" e "valuta" le capacità del libero professionista. Diversa la situazione per quei professionisti che lavorano alle dipendenze di Enti pubblici e privati, università e scuole di ogni ordine e grado che, pur erogando servizi essenziali, non sono sottoposti a nessuna forma di verifica. Per questo secondo InarSind i liberi professionisti dovrebbero essere esonerati dalla certificazione obbligatoria, una modifica del DPR che verrà chiesta a breve al Parlamento.
Le proposte di Inarsind sulla formazione continua
- Studiare un Regolamento unico per Architetti e Ingegneri, che i rispettivi Consigli nazionali concertino con le più rappresentative organizzazioni sindacali di categoria.
- Concedere il tempo necessario affinché si formino gli Enti di Formazione e gli Enti di Vigilanza, assegnando un congruo numero di Crediti Formativi Professionali iniziali, in modo da evitare il fiorire incontrollato di corsi di formazione
- Evitare che chi vigila sui corsi li possa anche organizzare "in proprio", anche attraverso organismi controllati (Ordini e Fondazioni, ad esempio)
- Disporre che le organizzazioni sindacali riconosciute come parte sociale attraverso la confederazione di appartenenza abbiano un preventivo e generale accreditamento (secondo le modalità previste dal comma 2 dell'articolo 7 del Decreto137/2002) e non la validazione della singola iniziativa formativa, differenziando nettamente il percorso di validazione delle proposte formative da quello delle società a fine di lucro
I problemi dell'assicurazione professionale
Inarsind ha, altresì, sottolineato i problemi dell'assicurazione
professionale che a meno di un mese dall'obbligo ha dei contorni troppo
indefiniti soprattutto per ciò che riguarda:
- le prestazione ei rischi connessi da assicurare,
- le franchigie e i massimali in rapporto al fatturato del professionista.
Inarsind ha, inoltre, puntato il dito contro le Assicurazioni che al primo anno concedono premi ridotti al fine di prendere clientela, per poi, in assenza di opportuni controlli e vista l'obbligatorietà, aumentarli a dismisura negli anni successivi.
Segnala questa news ad un amico
Questa news è stata letta 958 volte.
Pubblicità