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"Il rischio di sovraccarico biomeccanico nella produzione di gelati"
fonte www.puntosicuro.it / Salute
26/08/2013 - Nella stagione più calda dell’anno e in concomitanza con le vacanze estive aumenta notevolmente il
consumo dei gelati.
Di conseguenza aumenta anche il lavoro di chi è impegnato nella sua
produzione o nel suo confezionamento, un lavoro che non è esente da
rischi di
sovraccarico biomeccanico degli arti superiori, come in diversi ambiti del settore della
produzione alimentare.
Scheda 19 – Preparazione gelati - Caricamento amarene
Possiamo affrontare il tema del sovraccarico biomeccanico nelle
attività di produzione e confezionamento dei gelati con riferimento al
contenuto della monografia Inail “ Schede
di rischio da sovraccarico biomeccanico degli arti superiori nei
comparti della piccola industria, dell’artigianato e dell’agricoltura”.
Ricordiamo che tali schede, che vi invitiamo a leggere, non sono uno strumento “fai da te” per la valutazione del rischio da sovraccarico.
E i dati contenuti nelle schede non sostituiscono comunque
l’osservazione diretta delle lavorazioni svolte e la consultazione dei
lavoratori sulle prassi di lavoro.
Scheda 19 – Preparazione gelati - Caricamento amarene
Nella
produzione industriale del gelato alla frutta con uso di ingredienti freschi,
questi ultimi “vengono caricati manualmente nelle macchine utilizzate per la
preparazione delle creme. Il compito analizzato consiste nel prelevare, con una
paletta dosatrice, le amarene da caricare nella macchina per la preparazione di
coppe di gelato al gusto di amarena”.
Il
ciclo di lavoro è rappresentato dall’insieme delle operazioni necessarie per il
caricamento di una cassetta di amarene (280 secondi).
In
particolare, nella postazione di lavoro analizzata, “le amarene sono disposte
in cassette posizionate su un banco posto davanti all’operatore, a circa 65 cm
di altezza. La bocca di carico della macchina per la preparazione del gelato in
cui devono essere riversate le amarene è posizionata alle spalle
dell’operatore, a circa 140 cm di altezza. Ogni volta l’operatore preleva circa
1.5 kg di amarene riempiendo quasi completamente la paletta dosatrice. Il
compito di caricamento della macchina per la preparazione del gelato si alterna
generalmente ad altri compiti ripetitivi come il confezionamento manuale dei
gelati prodotti”.
Tra
i
fattori di rischio indicati, vi
sono ad esempio quelli relativi alla frequenza: “il compito in esame comporta
l’effettuazione di movimenti lenti a carico dell’arto dx, con possibilità di
frequenti interruzioni”. E riguardo alle posture c’è il “mantenimento dell’arto
superiore dx ad altezza spalle per circa il 10% del tempo di ciclo. Il polso dx
è in postura incongrua per meno di 1/3
del tempo di ciclo. La mano dx mantiene la paletta dosatrice in pinch per tutto
il tempo di ciclo”.
In
questa attività siamo dunque di fronte ad un
rischio lieve, solo per l’arto destro, a partire da attività di 6
ore (e molto lieve a partire già da 4 ore).
A
livello di prevenzione la scheda
indica che, al di là della possibilità di meccanizzare le diverse operazioni, è
possibile “migliorare le caratteristiche della postazione di lavoro agendo in
particolare sull’altezza della posizione di lavoro rispetto alla bocca di
caricamento della macchina, con l’utilizzo di pedane modificabili in altezza
per consentire una ‘personalizzazione’ della postazione rispetto alle
caratteristiche dell’operatore. Infatti sulla postazione di lavoro esaminata si
alternano, nei diversi turni, vari operatori con caratteristiche fisiche molto
differenti fra loro”.
Scheda 20 -
Confezionamento gelati - Preparazione scatole
All’interno
di uno stabilimento finalizzato alla produzione di gelato “esistono linee di
confezionamento automatico e linee al termine delle quali è previsto
l’inscatolamento manuale del prodotto”. La linea di inscatolamento manuale
“prevede la presenza di due operatori di controllo, due addetti
all’inscatolamento vero e proprio ed un operatore al caricamento scatole. È
prevista una rotazione dei cinque addetti ogni ora, ovvero nell’arco di una
giornata lavorativa ogni operatore sarà addetto ai compiti manuali di
preparazione e caricamento scatole per circa 2-3 ore”.
In
questo caso il compito consiste nella “preparazione delle scatole destinate al
confezionamento dei prodotti finiti. I cartoni da caricare sulla linea di
confezionamento sono posizionati su un banco posto davanti all’operatore a
circa 65 cm di altezza. Con rapidi movimenti l’operatore dà forma alla scatola
e la posiziona su un nastro trasportatore posto alla sua sinistra a circa 140
cm di altezza rispetto al banco. La posizione di lavoro è prevalentemente in
piedi”.
In
particolare il compito in esame “comporta l’effettuazione di movimenti rapidi e
costanti ( azioni tecniche
dinamiche)
con entrambi gli arti superiori. Stereotipia elevata a carico di entrambi gli
arti”. E i movimenti per l’apertura della scatola “richiedono l’uso di forza di
grado moderato”.
Questa
attività prevede un
rischio medio,
sia per l’arto destro che sinistro, a partire da attività di 6 ore (e lieve a
partire già da 4 ore).
Questi
gli
interventi di prevenzione.
Al
di là della possibilità di meccanizzare le diverse operazioni “è possibile, ai
fini prevenzionali, procedere su due livelli d’azione:
-
migliorare le caratteristiche della postazione di lavoro agendo in particolare:
sull’altezza rispetto al nastro trasportatore in modo da sovraccaricare meno le
spalle; sulla posizione del banco di lavoro rispetto al nastro trasportatore,
per evitare la necessità dell’operatore di ruotare continuamente il tronco per
posizionare le scatole;
-
agire sui tempi di adibizione alla mansione, prevedendo una adeguata rotazione
dei compiti”.
Scheda 21 -
Confezionamento gelati - Preparazione pallet 1
In
uno stabilimento di produzione di gelato, l’operatore “preleva le scatole in
uscita dalla linea di confezionamento dei gelati, al fine di sistemarle su un
pallet per la successiva spedizione. Le operazioni vengono generalmente svolte
da due operatori e prevedono che ognuno prelevi due scatole per volta,
ruotandole e posizionandole su un pallet”.
Nel
compito analizzato la preparazione del pallet “si alterna generalmente ad altri
compiti ripetitivi come il confezionamento manuale dei prodotti”.
Come
nell’attività precedente, c’è un
rischio
medio, sia per l’arto destro che sinistro, a partire da attività di 6 ore
(e lieve a partire già da 4 ore).
Anche
in questo caso è possibile, ai fini prevenzionali, procedere su “due
livelli d’azione:
-
migliorare le caratteristiche della postazione di lavoro, agendo in particolare
sull’altezza rispetto al nastro trasportatore, in modo da sovraccaricare meno
le spalle;
-
agire sui tempi di adibizione alla mansione, prevedendo una adeguata rotazione
dei compiti ed una corretta gestione delle pause”.
Scheda 22 -
Confezionamento gelati - Preparazione pallet 2
Concludiamo
con una seconda analisi del compito che consiste “nel prelevare le scatole in
uscita dalla linea del confezionamento e nel sistemarle su un pallet per la
successiva spedizione”. In questo caso un operatore “prende due scatole per
volta, le ruota e le depone, sistemandole, su un pallet”.
Il
compito in esame comporta “l’effettuazione di movimenti rapidi (azioni tecniche
dinamiche) con entrambi gli arti superiori, ma con
possibilità di brevi interruzioni. Presenza di elevata stereotipia”. E il peso
da sollevare “richiede un uso di forza di grado moderato per circa 1/2 del
tempo” (nel compito precedente si richiedeva un uso di forza di grado moderato
per circa 1/3 del tempo). Riguardo alle posture è rilevato il “mantenimento
degli arti superiori ad altezza spalle per più del 10% del tempo di ciclo. Le
mani sono in postura incongrua (presa palmare)
per più della metà del tempo di ciclo”.
Inoltre
i “ritmi di lavoro sono completamente determinati dalla macchina, ma esistono
zone polmone per cui è possibile accelerare o decelerare il ritmo”.
In
questo caso c’è un
rischio elevato,
sia per l’arto destro che l’arto sinistro, a partire da attività di 8 ore (e
medio a partire già da 4 ore).
A
fini di prevenzione è possibile “agire sui tempi di adibizione alla mansione,
prevedendo una adeguata rotazione dei compiti ed una corretta gestione delle
pause”.
Contarp
Inail, “ Schede
di rischio da sovraccarico biomeccanico degli arti superiori nei comparti della
piccola industria, dell’artigianato e dell’agricoltura”, edizione 2012,
pubblicazione realizzata da Consulenza Tecnica Accertamento Rischi e
Prevenzione (Contarp) di Direzione Regionale Marche, Direzione Regionale
Liguria, Direzione Regionale Toscana;
Autori: Ugo Caselli, Chiara Breschi, Raffaella Compagnoni, Marina
Mameli, Eleonora Mastrominico, Daniela Sarto con la collaborazione di Silvia
Mochi (formato PDF, 3.67 MB).
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di rischio da sovraccarico biomeccanico degli arti superiori: piccola
industria, artigianato e agricoltura”.
RTM
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