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"Piano Mirato di Prevenzione per l’esposizione alle polveri di legno"
fonte www.puntosicuro.it / Salute
26/08/2013 - Molti articoli di PuntoSicuro hanno sottolineato in passato
rischi correlati alle polveri di legno, con riferimento ai rischi per la sicurezza, al rischio da agenti chimici pericolosi e, in particolare, da agenti cancerogeni.
In relazione a questi rischi l’ Azienda sanitaria locale della provincia di Monza e Brianza ha elaborato un
Piano Mirato di Prevenzione (PMP) denominato “
Applicazione del vademecum per il miglioramento della sicurezza e della salute con le polveri del legno”.
Il Piano Mirato di Prevenzione fa riferimento ad un vademecum di
comparto prodotto attraverso l'attività svolta dalle ASL nell'ambito dei
Piani Regionali per la promozione della salute e sicurezza negli
ambienti di lavoro.
Il documento, dal titolo “
Vademecum per il miglioramento della sicurezza e della salute con le polveri di legno”, è stato adottato con Decreto della Regione Lombardia -
Decreto n. 8713 del 16 settembre 2010 - per fornire idonee indicazioni di intervento per eliminare o ridurre le esposizioni professionali a cancerogeni nel settore produttivo del legno.
PuntoSicuro
aveva già presentato tale Vademecum regionale nella versione di
marzo 2010, mentre il decreto regionale ha adottato la versione di luglio 2010,
una versione che implementa alcune indicazioni sul nuovo “sistema
regolamentatorio europeo sulle sostanze chimiche”, con riferimento al Regolamento
CE n. 1907/2006 (Reach) e al Regolamento CE n. 1272/2008 (CLP).
Il
vademecum ricorda, a questo proposito, che il “
pannello di legno (o qualsiasi altro articolo di legno o di altro
materiale impiegato nel settore), qualsiasi sia la forma conferita”, rientra
nel campo di applicazione dell’articolo 7 comma 2 del Reg. REACH. Infatti un
articolo viene definito come:
un oggetto
a cui sono dati, durante la produzione, una forma, una superficie o un disegno
particolari che ne determinano la funzione in misura maggiore della sua
composizione chimica.
Il
Piano Mirato di Prevenzione dell’ASL Monza e Brianza sottolinea che nel comparto legno, “il fattore di rischio cancerogeno, noto da tempo e
definito ormai con certezza, è l'
esposizione
a polveri di legno duro; questo rischio deve essere conosciuto dalle
aziende e dai lavoratori, poiché può essere eliminato o ridotto con tecnologie
consolidate e con misure organizzative semplici”. L’obiettivo del Piano è
quello di diffondere la conoscenza e l'applicazione del Vademecum regionale
sulle polveri di legno e stimolare le Imprese alla autovalutazione del proprio
Sistema di gestione della sicurezza aziendale e alla verifica delle misure
adottate per la prevenzione del rischio cancerogeno.
In
particolare il Piano Mirato di Prevenzione – come indicato in una
lettera di invito alle aziende
all’incontro pubblico sul tema dell’11 luglio scorso – prevede:
-
attività di informazione alle aziende;
-
compilazione da parte dell’azienda di una
scheda
di autovalutazione specifica sul rischio polveri di legno duro; la scheda
predisposta da un gruppo di lavoro comprendente anche rappresentanti di aziende
del settore e delle forze sociali, ha la finalità di verifica della propria
realtà aziendale e di stimolo all’eventuale miglioramento della stessa (la
scheda dovrà essere restituita all’ASL Monza e Brianza entro il 31 ottobre
2013);
-
campagna di vigilanza mirata da parte del Servizio PSAL, tramite verifiche
ispettive, orientate in prima istanza alle aziende che non abbiano provveduto
all’invio all’ASL della scheda di autovalutazione aziendale compilata e
successivamente ad un campione scelto tra le altre aziende”.
Il
Piano si rivolge ad aziende dei “comparti ATECO del legno, estratte dal Sistema
I.M.Pre.S@ della Regione Lombardia che contiene l’anagrafica delle imprese
lombarde iscritte alla Camera di Commercio”.
Ricordando
che sul sito dell’ Azienda sanitaria
locale della provincia di Monza e Brianza sono presenti anche alcuni
interventi che si sono tenuti all’incontro pubblico dell’11 luglio 2013,
concludiamo questa breve presentazione del Piano riportando alcuni stralci
relativi alla scheda di autovalutazione aziendale “
Esposizione a polveri di legno duro quali agenti cancerogeni”.
Nella
scheda sono richieste diverse informazioni. Ad esempio sia informazioni
relative all’assetto e alle strutture di prevenzione, che informazioni
specifiche sulla
valutazione del rischio.
La
scheda chiede se la valutazione dell’esposizione a polveri di legno duro è
stata effettuata mediante campionamenti ambientali come previsto dal D.Lgs.
81/2008 al Titolo IX Capo II. E se sì, quali livelli di concentrazioni di
centro ambiente e personali (espressi in mg/mc) sono stati misurati.
Inoltre
è stata effettuata la valutazione del rischio esplosione di cui al Titolo
XI Capo II del D.Lgs. 81/2008?
Altre
domande riguardano l’
impianto di
aspirazione localizzata.
Ad
esempio è necessario indicare se:
-
tutti i punti di lavorazione sono aspirati e, se la risposta è negativa,
bisogna indicare quali lavorazioni non sono aspirate;
-
“in caso di impianto che serve più macchine, i singoli punti d’aspirazione sono
sezionati con serrande di intercettazione affinché funzionino solo quando la
corrispondente macchina è in marcia”;
-
è presente e consultato “il manuale d’uso e manutenzione dell’impianto di
aspirazione localizzata”;
-
“periodicamente vengono effettuati interventi di manutenzione e di controllo
dell’efficienza dell’impianto secondo le indicazioni del costruttore”;
-
“è presente un registro d’impianto per le manutenzioni”;
-
“è stata identificata una figura responsabile per la verifica dell’efficienza
dell’impianto di aspirazione localizzata”;
-
“l’impianto di aspirazione localizzata convoglia tutta l’aria al depuratore
esterno senza ricircolo nell’ambiente di lavoro”;
-
“la sezione di filtrazione polveri è dotata di un dispositivo per la pulizia
automatica”.
Inoltre
“come viene controllata l’efficienza dell’impianto”?
Altre
domande riguardano:
-
la pulizia;
-
la protezione della persona;
-
la formazione;
-
la sorveglianza sanitaria.
Riguardo
alla
protezione della persona:
-
“vengono forniti ai dipendenti indumenti da lavoro?
-
Sono presenti spogliatoi muniti di armadietto a doppio comparto per poter
riporre in modo separato gli indumenti da lavoro dagli abiti civili?
-
Vengono forniti ai dipendenti dispositivi di
protezione individuali delle vie aeree per lo svolgimento di operazioni
particolarmente polverose quali levigatura e carteggia tura manuale?
-
È presente il divieto di assumere cibi e bevande sul posto di lavoro”?
Infine
segnaliamo che in merito alla
formazione,
la scheda chiede se “è stata integrata l’attività di informazione e formazione
dei dipendenti includendo specifici argomenti relativi alla cancerogenicità
delle polveri di legno duro ed alle
misure di prevenzione e protezione necessarie e messe in atto”.
Inoltre
le aziende devono indicare se “sono state elaborate procedure in merito alle
fasi di prelievo, trasporto, stoccaggio ed eventuale svuotamento dei sacchi di
trucioli e polveri al fine di evitare la dispersione di polveri”.
Segnaliamo
alcuni dei
documenti presenti sul
sito dell’ASL relativi al
Piano Mirato
di Prevenzione “Applicazione del vademecum per il miglioramento della
sicurezza e della salute con le polveri del legno”:
- Lettera
di invito alle aziende (formato PDF, 46 kB);
- Scheda
di autovalutazione
(formato PDF, 73 kB).
RTM
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