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"Strategie per la movimentazione manuale dei carichi e dei pazienti"
fonte www.puntosicuro.it / Salute
02/09/2013 - Una non adeguata
movimentazione manuale dei carichi (MMC) può favorire l’insorgenza di lesioni dorso lombari,
lesioni che dipendono anche dalla frequenza e durata della
movimentazione, dal peso del carico movimentato e dal percorso
effettuato. E nelle attività di movimentazione manuale nei luoghi di lavoro l’insorgere
di lesioni è spesso collegato alla mancanza di una valutazione,
all’improvvisazione, alla fretta, alla carenza di strumenti idonei e di
formazione.
Per affrontare il tema dei
rischi correlati alla movimentazione dei carichi, con attenzione anche alla
movimentazione dei pazienti, ci soffermiamo su un intervento che si è tenuto a un corso di formazione per Medici Competenti promosso dal SIRS (Servizio Informativo per i Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza) e dall’Ass. Pol. Salute della Regione Emilia-Romagna.
L’intervento “
La corretta movimentazione dei pazienti e
dei carichi”, a cura di Franco Pugliese (Direttore del Dipartimento della
Sicurezza - Ausl Piacenza), segnala che
nel D.Lgs. 81/2008 la
definizione
della “ movimentazione
manuale dei carichi” comprende le
operazioni
di trasporto o di sostegno di un carico ad opera di uno o più lavoratori,
comprese le azioni del sollevare, deporre, spingere, tirare, portare o spostare
un carico; e il Titolo VI (Movimentazione manuale dei carichi) del decreto
– con riferimento agli articoli 167/168/169 e all’Allegato XXXIII - si applica
“alle attività lavorative di movimentazione manuale dei carichi che comportano
per i lavoratori rischi di patologie da sovraccarico biomeccanico, in
particolare dorso-lombari”.
Il datore di lavoro per evitare
la necessità della MMC ha l’obbligo di adottare le misure organizzative e i
mezzi appropriati.
Laddove non sia possibile evitare
la MMC, e sulla base delle indicazioni fornite dall’Allegato XXXIII, occorre:
- “organizzare i posti di lavoro;
- valutare le condizioni di
sicurezza e salute connesse al lavoro e alle caratteristiche del carico;
- valutare i fattori individuali
di rischio, le caratteristiche dell’ambiente di lavoro e le esigenze connesse
all’attività;
- adottare le misure adeguate;
- sottoporre alla sorveglianza
sanitaria gli addetti alle attività”.
Inoltre il Datore di Lavoro
fornisce ai lavoratori informazione, formazione e addestramento riguardo alla
MMC.
L’intervento riporta poi quanto
contenuto nell’
Allegato XXXIII
riguardo ai fattori che rappresentano, insieme al peso del carico, le criticità
della movimentazione: caratteristiche del carico, sforzo fisico richiesto,
caratteristiche dell’ambiente di lavoro, esigenze connesse all’attività,
fattori individuali di rischio.
Rimandando il lettore alla
lettura integrale dell’intervento - ad esempio con riferimento ai dettagli
degli aspetti critici rilevati - affrontiamo invece le problematiche della
movimentazione manuale dei carichi nei
reparti di degenza, sale operatorie, servizi sanitari e servizi di supporto.
Ad esempio la
movimentazione del paziente non
autosufficiente è necessaria:
- “per l’igiene quotidiana;
- per aiutarlo ad alzarsi, per
posizionarlo correttamente, per cambiargli posizione;
- per il trattamento
riabilitativo;
- per il trasporto;
- movimentazione
del paziente prima dell’intervento;
- movimentazione durante
l’intervento (posizioni richieste dal tipo di intervento chirurgico in atto);
- movimentazione
del paziente dopo l’intervento chirurgico”.
Inoltre in questi ambienti di
lavoro sono presenti anche le criticità della
movimentazione dei carichi, traino, spinta, postura:
- “immagazzinamento e
distribuzione di farmaci ed altro materiale;
- movimentazione di attrezzature
diagnostiche, letti, …;
- movimentazione dei contenitori
dei ferri chirurgici (da pochi Kg a contenitori fino a 15-20 Kg);
- posture obbligate e protratte
nel tempo”.
Le
strategie operative di prevenzione prevedono:
- “valutazione del rischio da
MMC;
- sorveglianza sanitaria;
- formazione/informazione;
- valutazione e bonifica
ambientale;
- riorganizzazione del lavoro e
migliore impiego delle risorse;
- schede tecniche di attrezzature
ed ausili;
- verifica dei risultati”.
Ricordando che la formazione
rappresenta uno dei cardini fondamentali della prevenzione (“se il lavoratore è
informato sui rischi e formato su come affrontarli, la prevenzione diventa
efficace”), l’intervento si sofferma sulle fasi della
valutazione del rischio da MMC:
- I FASE: “Colloquio informativo
con la Caposala (carico assistenziale, numero e tipo di operatori in organico,
tipologia di pazienti e manovre di movimentazione abitualmente effettuate,
eventuale formazione del personale);
- II FASE: Valutazione
ambientale;
- III FASE: Calcolo dell’indice
di esposizione”.
La
valutazione e bonifica ambientale riguarda:
- “spazio intorno ai letti di
degenza;
- larghezza e apertura delle
porte;
- corridoi, percorsi e rampe;
- spazi di manovra con ausili e
attrezzature;
- dotazione di maniglioni e
corrimano nelle camere, nei servizi igienici e in corridoio;
- servizi igienici e in
particolare per pazienti non autosufficienti, tipologia e collocazione
sanitari”.
Mentre la
riorganizzazione del lavoro è relativa a:
- “organizzazione e corretto
impiego del personale nelle operazioni di MMC, in funzione delle attività
giornaliere con utilizzo di istruzioni operative ed altri strumenti;
- utilizzo corretto delle
attrezzature ausiliari presenti;
- richiesta di attrezzature
necessarie in relazione alla tipologia dei pazienti e dell’organizzazione del
lavoro”.
È poi importante la “preparazione
di
schede tecniche per ausili,
attrezzature, arredi e sanitari ergonomici”, la “valutazione degli ausili più
adatti alle necessità di movimentazione” e la specifica “consulenza per schede
tecniche mirate”. Senza dimenticare che la “dotazione e l’utilizzo degli ausili
fa scendere notevolmente l’indice di rischio”.
Concludiamo questo breve viaggio
intorno ai rischi della movimentazione
manuale dei carichi, riportando alcuni
suggerimenti
e
misure di prevenzione segnalate
dal relatore (e accompagnate nell’intervento da immagini esplicative):
- “durante la mobilizzazione del
paziente o del carico, la base di appoggio deve essere allargata con ginocchia
semiflesse e tronco eretto;
- porsi il più possibile vicino
al paziente o al carico da movimentare e se il peso da sollevare è posto vicino
al suolo, flettere le ginocchia e non la schiena;
- evitare movimenti di torsione
del tronco, specie se il tronco è già flesso; in taluni casi è meglio
suddividere lo spostamento in più fasi;
- utilizzare per lo spostamento
del paziente, il trasferimento del proprio peso da un arto all’altro nella
direzione del movimento (affondo), se necessario appoggiando un ginocchio sul
letto del paziente;
- per sostenere un carico troppo
pesante, avvicinarlo al corpo evitando di incurvare la schiena; - nel
movimentare carichi, meglio suddividere il peso sui due lati;
- se è possibile, suddividere
carichi di peso elevato in carico di peso minore;
- se non è possibile suddividere
un peso elevato, effettuare il sollevamento e lo spostamento in due
operatori;
- se si eseguono movimentazioni a
postura fissa (in ginocchio o accucciati), cambiare spesso posizione o comunque
alzarsi per rilassare e stirare i muscoli delle gambe e del tronco;
- sollevandosi da terra eseguire
i movimenti lentamente e mai a strappi, specie sotto sforzo;
- nelle azioni di spinta o
traino, è meglio spingere un peso che tirarlo;
- se si sposta un grosso carico,
appoggiarsi con la schiena al carico e spingere utilizzando la forza delle
gambe lievemente piegate;
- non sollevare un carico alzando
le braccia al di sopra delle spalle; per spostare un peso in alto, salire su
uno sgabello stabile o una scaletta;
- se si sta a lungo in piedi,
appoggiare alternativamente un piede su un rialzo ed evitare di incurvare la
schiena;
- non mantenere posizioni
protratte in posizione eretta e flessione del tronco; per attività che lo
richiedano (medicazioni, prelievi, ecc.) è preferibile sedersi, evitando di
incurvare la schiena;
- per la movimentazione dei
carichi ricorrere ad attrezzature come carrelli
e transpallet;
- per la movimentazione dei
pazienti, utilizzare gli ausili eventualmente presenti in reparto
(sollevapazienti, ausili minori, ecc.)”.
“ La corretta movimentazione dei pazienti e dei carichi”, a
cura di Franco Pugliese (Direttore del Dipartimento della Sicurezza - Ausl Piacenza), intervento al “Corso di
formazione per Medici Competenti: Rischio da stress lavoro correlato” (formato
PDF, 8.42 MB).
Tiziano Menduto
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