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"Buone prassi per un nuovo processo di valutazione dei rischi"
fonte www.puntosicuro.it / Sicurezza sul lavoro
01/10/2013 - Un tema spesso affrontato dalle buone prassi validate dalla Commissione Consultiva
Permanente per la salute e la sicurezza è relativo alla
partecipazione dei lavoratori alla gestione aziendale della sicurezza.
E per una nuova forma di
valutazione dei rischi partecipativa è necessario un “nuovo processo di valutazione dei rischi”.
Ed infatti la nuova buona prassi validata nella seduta del
25 settembre 2013, attuata dall’azienda Tarkett S.p.A., ha proprio per titolo “
Nuovo processo di valutazione dei rischi” e nasce per risolvere il problema della scarsa partecipazione e coinvolgimento dei lavoratori nella valutazione dei rischi.
La buona prassi - correlata alla campagna dell’EU-OSHA 2012-2013 “ Lavoriamo insieme per la prevenzione dei rischi” – è presentata attraverso una scheda curata dall’Ing. Massimiliano Perazzoni.
Innanzitutto la scheda propone
gli
obiettivi del “nuovo processo di
Valutazione dei Rischi”:
- “aumentare la partecipazione
del personale nella valutazione e nella gestione di tutti i rischi presenti
nelle aree lavorative;
- aumentare il coinvolgimento dei
lavoratori nella gestione dei rischi presenti nelle rispettive postazioni di
lavoro (segnalazione da parte dei lavoratori per quanto riguarda i rischi, i
pericoli e la loro corretta gestione)”.
Il nuovo processo di valutazione,
costruito seguendo i vari momenti del
ciclo
di Deming (Plan‐Do‐Check‐Act), è diviso in diverse fasi.
Fase 0 - Preparazione della valutazione dei rischi
In questa fase per ogni area di
lavoro/mansione in cui si svolgerà la valutazione dei rischi:
- avviene la definizione del team
“base” di valutazione: “RSPP, ASPP, Preposti, Dirigenti, Supervisori delle Aree
di Lavoro, Capiturno, Medico Competente, Rappresentati
dei Lavoratori per la Sicurezza” (viene sottolineata l’importanza del
coinvolgimento degli RLS);
- “il team effettua una riunione
specifica per verificare tutte le attività conosciute/routine (e
standardizzate) per ogni area di lavoro e/o per le mansioni in essa contenute;
- il team effettua una riunione
specifica per una analisi attenta della legislazione applicabile all’area di
lavoro e/o alle mansioni in essa contenute”.
Fase 1— Preparazione della modulistica
Nella scheda è presente
un’immagine del
format di valutazione
dei rischi utilizzato.
Queste alcune delle informazioni
contenute nel format:
- postazione di lavoro (con
foto);
- team di valutazione;
- singole operazioni con foto
relative foto per meglio identificare l’attività;
- classificazione attività di
routine/non routine;
- pericoli;
- rischi;
- categoria persone coinvolte dal
rischio/pericolo;
- probabilità, danno e indice
rischio in assenza di contromisure;
- contromisure identificate e
data pianificata per la realizzazione;
- probabilità, danno e rischio
dopo le contromisure;
- nominativi operatori coinvolti
durante la valutazione.
Fase 2 —"Coinvolgimento diretto degli operatori"
La valutazione dei rischi legati
a ciascuna attività “viene effettuata dal team di valutazione in due fasi:
- seguendo l'operatore durante il
suo lavoro, passo dopo passo;
- intervistando l'operatore a
fine attività per avere un suo ulteriore contributo”.
Nel documento sono presenti
alcune immagini di esempio relative all’attività di carico e trasporto di materiale
all’interno di specifici box con uso del carrello
elevatore.
Dunque in questa Fase 2
l’operatore “collabora con il team per l’identificazione del pericolo, la
quantificazione e suggerisce eventuali contromisure”.
In particolare per ogni
postazione di lavoro (mansione) vengono valutati tutti gli operatori presenti
in tutti i turni di
lavoro. Infatti “verificare tutti i lavoratori per tutti i turni di lavoro
permette di:
- standardizzare tutte le
attività della postazione;
- identificare eventuali attività
di non routine”.
Fase 3 — Matrice dei Rischio/Piano di Azioni legate al DVR
Tutti i moduli di valutazione del
rischi (per mansione) vengono inseriti in un unica “
matrice del rischio” per un analisi globale di tutti i rischi
presenti nello stabilimento.
Anche in questo caso la scheda
riporta immagini esemplificative della “matrice del rischio” e dei vari
elementi presenti.
Inoltre “tutte le contromisure
identificate durante il processo di valutazione del rischio (con il relativo
stato di implementazione) vengono riassunte in un unico documento aziendale
esposto nella “
Bacheca Sicurezza” di
reparto con l’obiettivo di tenere aggiornati tutti i lavoratori sullo stato
delle contromisure pianificate”.
Fase 4 — Valutazione del Rischio “Dinamica”
La scheda indica che “a seguito
di una qualsiasi segnalazione di una situazione non sicura (proveniente da
audit sicurezza, incidente, medicazione, mancato infortunio, segnalazione da
parte di un operatore, suggerimento da parte di un operatore, etc.) la
valutazione del rischio viene aggiornata in collaborazione ed in presenza di
tutti gli operatori interessati”.
In particolare durante la «
Riunione Settimanale» che si tiene
“all’interno di ogni area di lavoro di fronte ad apposite bacheca Sicurezza,
tutte le situazioni non sicure e/o segnalazioni/suggerimenti da parte degli
operatori emerse nella settimana vengono analizzati insieme ai lavoratori
dell’area e vengono definite delle contromisure appropriate. Nella stessa
riunione viene aggiornata la valutazione
del rischio in tempo reale (il format di valutazione del rischio viene
esposto direttamente nella bacheca sicurezza dell’area a cui si riferisce)”. Si
sottolinea l’importanza del coinvolgimento diretto degli operatori.
Fase 5 — Controllo dei rischi nella postazione di lavoro
Per aumentare il coinvolgimento
dei lavoratori nella gestione dei rischi viene poi introdotta in ogni
postazione di lavoro “una lista di controllo dei principali rischi e delle
contromisure da adottare”. La “
Checklist
di sicurezza” riporta i punti che l’operatore deve verificare in ogni turno
di lavoro prima di iniziare a lavorare. In caso di esito positivo della
verifica, l’operatore inserisce la propria firma nell’apposito spazio del
documento di verifica. Invece in caso di esito negativo “l’operatore blocca il
suo lavoro e contatta il preposto dell’area per definire le corrette
contromisure”.
La scheda, che vi invitiamo a
visionare integralmente, riporta anche qualche
esempio di contromisure attuate.
Ad esempio nell’azienda, prima
del “nuovo processo di valutazione”, erano rilevabili:
- “mancanza di percorsi pedonali;
- condizioni del pavimento non
ottimali;
- presenza
di ostacoli all’interno dell’area di lavoro”.
Successivamente, con la
collaborazione e il coinvolgimento degli operatori, è stato possibile arrivare
a:
- “miglioramento del pavimento;
- modifica Lay-Out del processo;
- realizzazione del percorso
pedonale (nessuna interferenza tra persone e processo);
- miglioramento dell’ordine e
della pulizia dell’area”.
Concludiamo la presentazione di
questa buona prassi validata riportando alcuni dei
risultati ottenuti.
Il “Nuovo Processo di Valutazione
dei Rischi” parte nel dicembre del 2009.
Se nel 2010 la percentuale di
lavoratori con partecipazione diretta nel processo di valutazione dei rischi
era del 15%, la partecipazione
diretta aumenta gradualmente ogni anno. Nel 2012 è già del 70%. Aumenta
anche il coinvolgimento dei lavoratori nel processo di valutazione dei rischi
in relazione alle
situazioni non sicure
segnalate. Se nel 2009 le situazioni segnalate erano solo 50, diventano 410
nel 2012.
Tiziano Menduto
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