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"Edilizia: problemi nei cantieri, decreto del fare e modelli semplificati"

fonte www.puntosicuro.it / Edilizia

05/11/2013 - PuntoSicuro ha pubblicato nei giorni scorsi la  prima parte dell’intervista  - da noi realizzata durante  Ambiente Lavoro di Bologna – al Dott.  Giuseppe Piegari, del Segretariato Generale del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
Il Dott. Piegari è intervenuto al convegno Inail del 16 ottobre “Il DLgs.81/2008 nei Cantieri Temporanei o Mobili” con una relazione relativa ai “ Riscontri sui problemi applicativi della legislazione a tutela della salute e sicurezza nei Cantieri Temporanei o Mobili e gli sviluppi attesi”.
 
Se le prime domande, considerando la sua esperienza sul tema, hanno riguardato i problemi correlati alla  attività ispettiva , non potevamo non parlare delle problematiche dei cantieri edili con specifico riferimento anche ad alcune modifiche portate dal recente Decreto Legge 69/2013, il cosiddetto “ decreto del fare”, convertito con legge 98/2013.

La seconda parte dell’intervista affronta dunque alcuni problemi focali nei cantieri edili.
Ad esempio la difficoltà che la progettazione della sicurezza “vada di pari passo con la progettazione dell’opera”. Alla mancanza di aderenza tra quello che è previsto nel Piano di Sicurezza e Coordinamento e quello che effettivamente poi viene realizzato.
 
Ci si trova di fronte a PSC complessi, a documenti che non sono rispettati e, secondo Giuseppe Piegari, sono necessari documenti più snelli, “più facilmente leggibili, comprensibili”, aderenti a quello che “bisogna realmente fare, realmente realizzare per un’analisi effettiva di quelli che possono essere i problemi”.
Viene dunque anticipato quello che sarà l’obiettivo dei futuri modelli semplificati per la redazione del piano operativo di sicurezza (POS), del piano di sicurezza e di coordinamento (PSC), introdotti con il nuovo articolo 104 bis del D.Lgs. n. 81/2008 (una delle modifiche operate dalla legge 98/2013). Più che un modello semplificato, si dovrà parlare “più di un POS guidato, un PSC guidato, che guidi” l’impresa e il coordinatore.
 
E, secondo il rappresentante del Ministero del Lavoro, le modifiche al Decreto 81 su questi temi miglioreranno l’ efficacia della normativa sulla sicurezza, ad esempio facilitando anche il lavoro degli organi di vigilanza.
 
E, infine, quando arriverà il decreto necessario per individuare i modelli semplificati? Secondo Giuseppe Piegari se  non nei tempi “materialmente irrispettabili” della normativa, potrebbe arrivare entro alcuni mesi...

Lei è intervenuto al convegno Inail in merito ai riscontri sui problemi applicativi della legislazione a tutela della salute e sicurezza nei cantieri edili. Quale è la distanza che rimane tra la volontà del legislatore e i risultati pratici delle norme elaborate?
 
Giuseppe Piegari: Il legislatore con la Direttiva Cantieri ha inteso prevedere quella che è l’organizzazione della sicurezza nel cantiere temporaneo o mobile, e non a caso troviamo le figure del Coordinatore per la Sicurezza in fase di Progettazione, quelle in fase di Esecuzione, i piani di sicurezza e coordinamento, i piani operativi di sicurezza, che oramai sono concetti ben noti a tutti.
Ma quale è il vero problema?
Il Piano di Sicurezza e Coordinamento che andrebbe redatto dal Coordinatore per la Progettazione dovrebbe essere, nell’intenzione del legislatore europeo e del legislatore italiano, una progettazione della sicurezza che vada di pari passo con la progettazione dell’opera. Se noi infatti andiamo a vedere nei contenuti minimi del Piano di Sicurezza e Coordinamento, quando parliamo delle scelte progettuali e tecniche, questo sono scelte che, il legislatore dice, andrebbero fatte congiuntamente dal progettista dell’opera e dal coordinatore della progettazione. Spesso invece non avviene così. E questo è il primo punto.
 
Il punto successivo – è quello che noi riscontriamo nei cantieri – è che non vi è aderenza tra quello che è previsto nel Piano di Sicurezza e Coordinamento  - che, redatto dal Coordinatore per la Progettazione dovrebbe poi essere adeguato in corso d’opera dal Coordinatore per l’Esecuzione, il quale ne dovrebbe vedere anche la congruità con i Piani Operativi di Sicurezza redatti da ogni singola impresa -  (...) e quello che effettivamente poi viene realizzato. E spesso i coordinatori il piano non l’aggiornano e si finisce, specialmente nei casi in cui i piani di sicurezza e coordinamento sono molto complessi (riportano molte norme, sono dei volumi di molte pagine), per avere lì il documento e andare avanti con il cantiere indipendentemente dal documento. Si verifica che non viene seguito quel cronoprogramma dei lavori previsto nella fase di progettazione.
E allora, in questo caso, bisogna capire bene se il documento serve. Il documento va rispettato e forse va reso più snello.
 
Quando oggi nel Decreto del Fare si parla di semplificazione – lì si parla di semplificazione di adempimenti formali, quindi non sostanziali (...) – e si parla di semplificazione del POS (...) io non parlerei tanto di POS semplificato, parlerei più di un POS guidato, un PSC guidato, che guidi, nel caso del POS, l’impresa che lo deve fare nella corretta relazione, nel caso del PSC, il coordinatore.
Noi [dobbiamo avere] documenti più snelli. Che però più snelli non voglia dire mancanti di importanti elementi, più snelli vuol dire più facilmente leggibili, comprensibili, senza necessità del richiamo alla normativa che ormai tutti conoscono, ma aderenti a quello che poi bisogna realmente fare, realmente realizzare per un’analisi effettiva di quelli che possono essere i problemi. E quindi prevedere tutte le procedure possibili in ogni circostanza che si può verificare, e quindi essere uno strumento facilmente consultabile da chi poi le procedure le deve mettere in atto. Perché se noi pensiamo, come dicevo prima, che abbiamo migliorato tanto sulle attrezzature, sugli apprestamenti, il punto critico è sulle procedure.
E allora io devo avere delle procedure semplici, chiare, ovviamente integrate con una corretta formazione – e quindi non solo una formazione di aula, ma una formazione sugli adempimenti concreti – che quindi (...) possano far sì che le procedure vengano eseguite e vengano eseguite correttamente.
È questo il collegamento tra quello che oggi è un problema di non corretto collegamento tra il documento e quello che viene fatto e quello che dovremmo cercare in un’ottica di semplificazione che – ripeto - sarebbe meglio chiamare di “semplice guida nella redazione”.
 
Secondo lei le norme del Decreto del Fare guardano più all’efficacia delle norme stesse e agli obiettivi da raggiungere o più all’alleggerimento degli adempimenti formali per le aziende?
 
GP: Ma io spero, mi auguro, che portino all’efficacia. Anche da parte dell’organo di vigilanza. Perché quando l’organo di vigilanza si troverà ad avere un documento più snello, più facile da esaminare (non 300 pagine dove andare a ricercare poi la procedura) – e possa quindi effettivamente verificare (in relazione a quelli che sono gli adempimenti messi in atto nel cantiere) la situazione reale dell’opera - cosa è contenuto nel Piano di Sicurezza e Coordinamento e quindi nel POS, che è parte integrante - io penso che questo potrebbe anche migliorare l’attività dell’organo di vigilanza. E quindi migliorare l’efficacia complessiva.
 
Certo sarà importante vedere come questi modelli semplificati, sui quali adesso si è avviato il lavoro del Ministero, possano avere poi la loro conclusione finale e come poi verranno efficacemente adottati e attuati dai coordinatori. Questo lo potremo verificare soltanto alla fine.
 
Noi abbiamo un compito molto difficile. Perché il legislatore del Fare ha voluto inserire dei tempi strettissimi, direi quasi irrealizzabili (...).
E allora quei tempi, che per una Pubblica Amministrazione sono sempre da considerare ordinatori e non perentori, penso che il legislatore del Fare li abbia voluti inserire come (...) incentivo, come sprone per la Pubblica Amministrazione nel attuare rapidamente pur sapendo che quei tempi sono materialmente irrispettabili (...).
 
E infatti, come dicevo prima, ci siamo immediatamente attivati. A settembre, quindi nell’immediato rientro dalle ferie, considerando che la legge 98, la conversione del Fare, è andata in vigore ad agosto, pubblicata il 20/21 agosto, ci siamo subito attivati.
Speriamo di poter effettuare i vari passaggi previsti per il Decreto (previsto dall’attuale art. 104 bis del D.Lgs. 81/2008 per individuare i modelli semplificati, ndr) in tempi brevi, e speriamo che nel giro di qualche mese si possano finalmente avere questi documenti. E poi valutare ovviamente la loro efficacia lo potremo fare in un incontro che faremo, se mai, il prossimo anno. (...)
 
 
 
Intervista a cura di Tiziano Menduto


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