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"Profilo di rischio per l’addetto alla manutenzione ordinaria"
fonte www.puntosicuro.it / Sicurezza sul lavoro
12/11/2013 - Se una
manutenzione regolare è essenziale per
mantenere impianti, macchine, attrezzature sicuri ed affidabili, molti articoli
di PuntoSicuro hanno sottolineato come i lavori di manutenzione
siano anche un'attività ad alto rischio.
Per parlare di manutenzione
possiamo fare riferimento alla ricerca Inail “ Profili
di rischio nei comparti produttivi dell'artigianato, delle piccole e medie
imprese e pubblici esercizi: Industrie Meccaniche” e presentare un nuovo "
Profilo di Rischio", quello dell’
addetto all’attrezzaggio e alla
manutenzione ordinaria.
Nella scheda “
S.P.R.3_Addetto all’attrezzaggio e manutenzione ordinaria”
si indicano innanzitutto i suoi compiti. È “un lavoratore specializzato a
svolgere tutte le operazioni necessarie a predisporre la macchina per la
produzione (cambio e sostituzione degli stampi) e loro manutenzione ordinaria.
Le operazioni vengono svolte con gli impianti fermi”.
Questi i principali
fattori di rischio connessi alla
professione:
- “traumi, lacerazioni,
contusioni, ferite, provocati da cadute
e scivolamenti;
- elettrocuzione o ustioni
causate dal contatto con parti in tensione delle macchine;
- lesioni agli occhi causate
dalla proiezione di frammenti;
- lesioni a carico dell’apparato
uditivo (ipoacusia, perdita dell’udito) causate dall’elevato rumore (in reparto
produttivo);
- lombalgie e traumi al rachide
dovuti alle vibrazioni trasmesse al corpo intero (vibrazioni trasmesse dalle
macchine/impianti a terra);
- esposizione a radiazioni
ottiche artificiali (emesso dal pezzo portato a temperatura di più di 1000 °C
che emette radiazione luminosa infrarosso – in reparto);
- esposizione a campi
elettromagnetici (forni ad induzione magnetica – in reparto);
- stress termico provocato dal
microclima (sbalzi di temperatura: esterno-interno);
- malattie respiratorie,
dermatologiche e a carico dell’apparato digerente dovuto rispettivamente ad
inalazione, contatto o ingestione di prodotti chimici;
- lesioni a carico dell’apparato
muscolo-scheletrico causate da lavoro ripetitivo e dalla movimentazione
manuale dei carichi”.
Prima di dare informazioni sulla
prevenzione sono descritte anche le principali
macchine/impianti correlate all’attività dell’addetto:
-
apparecchi di sollevamento (carrello elevatore, carroponte, ecc.):
“smontaggio parti da sostituire (cambio produzione o rottura) e trasferimento
in deposito dedicato. prelievo nuovo pezzo da deposito e montaggio”;
-
elettroutensili: “trapani, avvitatori, smerigliatrici, aria
compressa per la pulizia della macchina ed il fissaggio di parti”;
-
utensili manuali: “attività varie”;
-
saldatrice: “attività varie”.
Queste invece le principali
materie/sostanze utilizzate o
sviluppate nel processo di lavoro: polveri metalliche (montaggio e pulizia);
oli lubrificanti (sostituzione ed integrazioni nelle macchine); grasso
(sostituzione ed integrazioni nelle macchine); oli esausti (sostituzione nelle
macchine e trasferimento al deposito rifiuti speciali); prodotti lubrificanti e
disincrostanti (montaggio e inceppamenti).
Presentiamo ora brevemente le
misure di prevenzione
e protezione correlate ad alcuni dei
fattori di rischio presentati.
Queste le indicazioni generali per
la prevenzione dei
rischi infortunistici:
- “i pavimenti dei luoghi di
lavoro devono essere fissi, stabili ed antisdrucciolevoli, nonché esenti da
cavità o piani inclinati pericolosi. Eliminare lungo le vie di circolazione
evidenti ostacoli;
- mantenere l’area di lavoro in
ordine ed evitare l’accumulo di materiale che possa intralciare i movimenti
dell’operatore;
- dotare gli ambienti di lavoro
di sufficiente illuminazione naturale e/o artificiale e garantire idoneo
fattore di uniformità dell’illuminazione;
- dotare l’ambiente di lavoro di
idonea segnaletica di sicurezza e vietare l’accesso alle persone non
autorizzate e progettare in modo adeguato le vie di circolazione per veicoli e
pedoni al fine di evitare investimenti, incidenti tra mezzi e ribaltamenti;
- nei lavori in quota devono
essere adottati idonei parapetti o altre precauzione adatte ad eliminare il
pericolo di caduta dall’alto;
- prevedere idonee procedure ed
istruzioni operative per lo scarico e lo stoccaggio
in magazzino di materie prime;
- utilizzare scaffalature,
bancali, ecc. idonei a sostenere e trattenere il carico da immagazzinare;
- prevedere idonee procedure ed
istruzioni operative per l’approvigionamento del materiale dal magazzino ai
reparti di produzione al fine di evitare un’interferenza con le attività di
reparto e ribaltamenti;
- prevedere idonei sistemi di
trattenuta e idonei accessori per imbracatura (catene, fasce, funi);
- prevedere idonee procedure ed
istruzioni operative per l’attrezzaggio di impianti e macchine;
- in caso di inceppamento della
macchina, vietare la rimozione delle protezioni per intervenire e attendere
l’intervento di personale specializzato;
- verificare che le macchine e
attrezzature siano dotate dei RES di cui alla Direttiva Macchine o alla
specifica Direttiva di Prodotto;
- verificare che le
macchine/impianti immesse sul mercato dopo il 21/09/1996 siano corredate da
Marcatura CE, Manuale d’istruzione, Dichiarazione di conformità;
- verificare che le attrezzature
di lavoro di cui all’Art. 70 co.2 del D.Lgs. 81/2008 siano conformi ai
requisiti di sicurezza di cui all’Allegato V del medesimo decreto;
- verificare che nel corso della
valutazione dei rischi siano stati individuati i rischi palesi;
- eseguire manutenzione
periodica e programmata delle macchine e delle attrezzature di lavoro al
fine di mantenere l’efficienza dei RES;
- prevedere specifiche procedure
o Istruzioni Operative per svolgere tutte le attività che comportano lo stoccaggio,il
trasporto e la manipolazione di agenti chimici pericolosi per la salute e la
sicurezza dei lavoratori;
- prevedere procedure di
emergenza da attuare in caso di primo soccorso, lotta antincendio ed
evacuazione dei lavoratori e di pericolo grave ed immediato;
- verificare la sicurezza di
apparecchiature elettriche prima del loro utilizzo. Sottoporre attrezzature
elettriche difettose o che presentano anomalie sospette ad ispezione ed
eventuale riparazione da parte di un tecnico elettricista qualificato e
mantenere i cavi elettrici in ordine”.
La scheda, che vi invitiamo a
leggere integralmente, si sofferma su molti rischi (rumore, vibrazioni sistema
mano-braccio, vibrazioni corpo intero, campi
elettromagnetici, radiazioni ottiche artificiali, microclima, rischio
chimico, rischio biologico, movimentazione manuale dei carichi e movimenti
ripetitivi).
Ad esempio in relazione al
rischio rumore, e all’eventuale esposizione
a “livelli di rumore eccessivo prodotto principalmente dalle attrezzature
meccaniche, a cui si somma quello di fondo dovuto a impianti in genere”, se
dalle misurazioni strumentali risulta esserci un’esposizione è bene provvedere
ad applicare
misure preventive:
- “ridurre il rumore alla fonte,
cioè progettare ed acquistare macchine con la più bassa emissione di rumore;
- limitare la propagazione delle
onde sonore, isolando la sorgente sonora utilizzando per le pareti, i muri ed i
soffitti degli ambienti di lavoro dei materiali assorbenti;
- limitare il tempo di
esposizione del lavoratore”.
Può essere necessario l’utilizzo
di “idonei D.P.I.
otoprotettori (cuffie o tappi), come definiti dall’analisi strumentale e
VDR”.
Concludiamo dando qualche
informazione sulla prevenzione delle
vibrazioni
sistema mano-braccio.
Se infatti dalle misurazioni
strumentali risulta esserci un’esposizione è bene “provvedere ad applicare
misure preventive:
- “adozione di sistemi di lavoro
ergonomici che consentano di ridurre al minimo la forza di prensione o spinta
da applicare all’utensile (impugnature e prolunghe).
- sostituzione dei macchinari che
producono elevati livelli di vibrazioni con macchinari che espongano a minori
livelli di vibrazioni
- effettuazione di manutenzione
regolare e periodica degli utensili;
- adozione di cicli di lavoro che
consentano di alternare periodi di esposizione a vibrazioni a periodi in cui il
lavoratore non sia esposto a vibrazioni”.
Può essere necessario l’utilizzo
di DPI ( guanti
antivibranti).
Profili di rischio nei comparti
produttivi, “ S.P.R.3_Addetto all’attrezzaggio e manutenzione ordinaria”,
Inail/ex Ispesl (formato PDF, 204 kB).
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abbonati dedicata a “ Profili
di rischio: attrezzaggio e manutenzione ordinaria”.
RTM
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