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"Buone prassi per le attività subacquee delle agenzie ambientali"
fonte www.puntosicuro.it / Sicurezza
20/12/2013 - Ci sono attività e
mansioni, come quelle legate al
mondo
subacqueo professionale, che sono relative ad ambienti estremi e che necessitano
in modo particolare della presenza e ferrea applicazione di precisi standard
operativi e norme procedurali.
Per questo motivo la Commissione
Consultiva Permanente per la salute e la sicurezza ha validato nella seduta del
27 novembre 2013 una
buona prassi dal titolo “
Buone prassi per lo svolgimento in
sicurezza delle attività subacquee di Ispra e delle Agenzie Ambientali”.
In particolare il presente
documento è stato redatto per delineare una “
procedura operativa” che garantisse “lo svolgimento in sicurezza
delle attività
subacquee di ISPRA e delle Agenzie Ambientali, rivolto agli operatori del
sistema delle Agenzie che svolgono attività subacquea di monitoraggio e
controllo dello stato dell’ambiente ed è stato realizzato al fine di
individuare responsabilità, valutare i rischi e le conseguenti misure di
prevenzione ivi comprese l’addestramento e la formazione”.
Dunque l’obiettivo delle buone
prassi proposte è quello di “supportare lo svolgimento in sicurezza delle attività
subacquee che, in fase di programmazione, non richiedono elevati sforzi
fisici. Le procedure operative riportate nel documento sono state provate sul
campo e ne è stata valutata l’applicabilità e l’efficacia”.
In particolare sono stati
analizzati i seguenti
rischi specifici:
- “intossicazione da ossigeno e
da biossido di carbonio;
- narcosi da profondità;
- barotraumi;
- sovradistensione polmonare ed
embolia gassosa arteriosa;
- sovradistensione
gastrointestinale;
- vertigini alternobariche;
- infortunio per caduta con
effetti fino all’annegamento;
- ipotermia e ipertermia;
- patologie da decompressione;
- traumi;
- lesioni, urticazioni ed
avvelenamenti da organismi marini;
Tale buona prassi ha lo scopo
inoltre di “colmare un vuoto normativo per le attività
subacquee
scientifiche al fine di garantire l’assenza d’infortuni e
malattie professionali riducendo il più possibile la probabilità che si
verifichino incidenti, con conseguenti possibilità di infortunio e eliminando
le cause che possano produrre malattie da lavoro non solo all’interno delle
Agenzie ma per tutte le attività rientranti nel campo di applicazione delle
buone prassi come le attività scientifiche nel campo dell’archeologia
subacquea, della geologia marina, per il monitoraggio e campionamento
dell’ambiente marino, nel campo della biologia, della chimica, nel campo della
fotografia e cinematografia”.
Dunque le procedure operative
riguardano tutte le
attività subacquee
di carattere tecnico-scientifico, in genere “senza sforzo”, dedicate allo
studio e al monitoraggio degli ambienti acquatici, anche con utilizzo di
strumentazione foto e video.
Restano tuttavia “escluse le attività
svolte nelle aree portuali, le attività nelle aree in cui si presume una
elevata e comprovata contaminazione
di origine biologica e/o chimica. Sono esclusi, inoltre, gli interventi di
emergenza ambientale e salvataggio, riservati esclusivamente ai corpi e
istituzioni dello Stato. Sono esplicitamente escluse tutte le attività di
natura tecnica, riconducibili al profilo di
Operatore Tecnico Subacqueo”.
Riprendiamo infine dal documento
“
Buone prassi per lo svolgimento in
sicurezza delle attività subacquee di Ispra e delle Agenzie Ambientali” –
elaborato da ISPRA, ARPA Liguria, ARPA Toscana, ARPA Emilia Romagna, ARPA
Marche, ARPA Campania, ARPA Sicilia, ARPA Friuli Venezia Giulia, ARPA Veneto,
INAIL CONTARP centrale, AIOSS, ISSD, CIR, AiFOS, CGIL, CISL, UIL - alcune
indicazioni sui criteri generali di prevenzione della salute nelle attività
subacquee.
La
prevenzione dai rischi connessi con le attività subacquee è infatti
riconducibile a quattro aree di intervento: fisica e alimentare, organizzativa,
formativa e sanitaria.
La
prevenzione fisica e alimentare “si attua mediante uno stile di
vita sobrio e attento alla salubrità dei comportamenti con particolare
riferimento alla forma fisica, all’allenamento periodico, alla corretta
alimentazione, all’uso moderato di bevande alcoliche di cui è vietato
l’utilizzo nelle 12 ore prima e dopo l’immersione. Lo stato di forma fisica e
la capacità di compiere attività in immersione viene verificata dal Medico
competente sentito il medico subacqueo durante visita per l’idoneità
all’immersione e nelle visite per l’abilitazione al ritorno alle immersioni
dopo malattia/infortunio”.
La
prevenzione organizzativa si attua invece attraverso “l’analisi dei
fenomeni riguardanti lo stress
lavoro correlato e l’ergonomia del lavoro secondo le disposizioni e le
procedure emanate dal Ministero del Lavoro e recepite nelle linee guida della
Conferenza permanente Stato Regioni, mettendo in atto tutte le misure di
prevenzione e protezione dal fenomeno infortunistico e dalle malattie
professionali”.
La
prevenzione formativa e di addestramento, si ottiene “mediante il
trasferimento delle più avanzate conoscenze sulle tecniche d’immersione, delle
tabelle di decompressione preventiva e dei pericoli ai quali può andare incontro
il subacqueo”.
Si ricorda che il Datore di
Lavoro “ha l’obbligo di erogare periodica specifica formazione in materia di:
- valutazione dei rischi e tutela
dei lavoratori dai rischi infortunistici e dalle malattie professionali;
- corrette procedure e metodi di
svolgimento delle attività ivi compresi l’uso e la gestione delle attrezzature
e dei dispositivi di sicurezza;
- tutela della salute e della
sorveglianza sanitaria”.
Gli
Operatori Subacquei (OS) hanno inoltre l’obbligo di “partecipare a
tutte le attività di formazione e addestramento erogate dal Datore di Lavoro.
Il dirigente ed i preposti hanno l’obbligo ciascuno per le proprie attribuzioni
e responsabilità di segnalare eventuali violazioni anche al fine di sanzionare
gli operatori che derogassero dall’obbligazione”.
Ricordiamo infine che l’
attuazione della sorveglianza sanitaria
periodica “costituisce obbligo del Datore di Lavoro in relazione ai rischi
specifici a cui è associato l’OS e consiste in: visita medica preventiva,
periodica e straordinaria”.
Tiziano Menduto
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