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"Inail: protezione contro i fulmini e valutazione del rischio"
fonte www.puntosicuro.it / Sicurezza
07/01/2014 - Come riportato sul sito dell’Inail, nei luoghi di lavoro "la
valutazione del rischio fulminazione,
eseguita con la versione precedente delle norme CEI, va rivalutata come
richiesto dal Decreto legislativo 81/2008 e s.m.i. (artt. 17 e 84),
essendo in vigore dal primo marzo 2013 la nuova norma CEI EN 62305-2".
Infatti, per gli edifici esistenti, nei quali la valutazione era stata effettuata secondo le norme precedenti, “
il
datore di lavoro dovrà compiere nuovamente la valutazione in conformità
alla norma CEI EN 62305 – 2 e se necessario dovrà individuare e
realizzare le misure di protezione necessarie a ridurre il rischio a
valori non superiori a quello ritenuto tollerabile dalla norma”.
Pubblichiamo un estratto del documento dell’Inail e invitiamo i
lettori ad approfondire l’argomento leggendo il documento integrale
disponibile in fondo all’articolo.
CENNI SUGLI IMPIANTI DI PROTEZIONE CONTRO I FULMINI
Lo stato della normativa per gli
impianti di protezione contro i fulmini
Norme per l'installazione
La prima edizione della norma CEI
EN 62305 è datata aprile 2006; a seguito di numerose e articolate vicende, in
sede internazionale, è stata infine pubblicata, ed è entrata in vigore il
01.03.2013, la parte 2 della seconda edizione della norma.
L’attuale edizione della norma è
stata suddivisa in parti a seconda dei contenuti degli argomenti trattati,
sostituendo completamente la serie di Norme CEI EN 62305:2006-04.
•
CEI EN 62305-1 (CEI 81-10/1) - in vigore dal 02.12.2013:
Principi generali
Questa parte contiene le
informazioni relative al pericolo da fulmine, alle caratteristiche del fulmine
e ai parametri significativi per la simulazione degli effetti prodotti dai
fulmini.
•
CEI EN 62305-2 (CEI 81-10/2) - in vigore dal 01.03.2013:
Valutazione del rischio
La valutazione del rischio
secondo CEI EN 62305-2 si basa su un'analisi dei rischi stessi al fine di
stabilire per prima cosa la necessità di una protezione contro
i fulmini. Dopodiché viene stabilita la misura di protezione ottimale dal
punto di vista tecnico ed economico. Infine viene determinato il rischio
residuo rimanente.
Per motivi di praticità i criteri
per la progettazione, l’installazione e la manutenzione delle misure di protezione
contro il fulmine sono considerate in due gruppi separati:
•
CEI EN 62305-3 (CEI 81-10/3) - in vigore dal 02.12.2013:
Danno materiale alle strutture e
pericolo per le persone
Tratta la protezione di edifici e
persone dai danni materiali e dal pericolo di morte, che potrebbero
essere causati dall'effetto della
corrente di fulmine oppure da scariche pericolose.
•
CEI EN 62305-4 (CEI 81-10/4) - in vigore dal 02.12.2013:
Impianti elettrici ed elettronici
nelle strutture
Tratta la protezione di edifici
contenenti sistemi elettrici ed elettronici dagli effetti dei disturbi
elettromagnetici (LEMP) prodotti
dai fulmini.
Contemporaneamente alle Norme
della serie CEI EN 62305 è stata pubblicata la Guida tecnica CEI 81-2 “
Guida per la verifica delle misure di
protezione contro i fulmini”.
Essa fornisce indicazioni per
verificare la rispondenza alle Norme CEI EN 62305 delle misure di protezione
contro i fulmini adottate a seguito della valutazione
del rischio di una struttura.
La Guida è indirizzata a chi, a
qualsiasi titolo, è chiamato alla verifica dei sistemi di protezione contro i
fulmini.
[…]
Valutazione del rischio e scelta
dei componenti di protezione
Nei luoghi di lavoro, la
valutazione del rischio di fulminazione
da scariche
atmosferiche, eseguita con la versione precedente della norma, deve essere
rivalutata come richiesto dal d.lgs. 81/08 e s.m.i. (artt. 17, 29 e 84),
essendo in vigore dal 01.03.2013 la nuova versione della norma CEI EN 62305-2.
Infatti, per gli edifici
esistenti, nei quali la valutazione del rischio di fulminazione era già stata
effettuata in base alle norme tecniche precedenti, il datore di lavoro dovrà
compiere nuovamente la valutazione, in conformità alla norma CEI EN 62305-2, e
se necessario dovrà individuare e realizzare le misure di protezione
finalizzate a ridurre il rischio a valori non superiori a quello ritenuto
tollerabile dalla norma stessa.
Una valutazione del rischio
previdente fornisce degli elementi che permettono di prendere le decisioni
opportune al fine di limitare i rischi in questione.
Le analisi dei rischi hanno come
obiettivo l'oggettivazione e la quantificazione del pericolo al quale sono
esposti gli edifici, e i loro contenuti, in caso di una fulminazione diretta e
indiretta.
L'analisi del rischio definita
nella CEI EN 62305-2 (CEI 81-10/2) garantisce un progetto di protezione contro
i fulmini comprensibile per tutte le parti coinvolte (committente/datore di
lavoro e valutatore) che sia ottimale sia dal punto di vista tecnico ed
economico.
La norma CEI EN 62305-2 (seconda
edizione)
Tale norma è applicabile alla
valutazione del rischio dovuto a fulmini a terra.
Il suo scopo è quello di fornire
la procedura per la determinazione di detto rischio; una volta che sia stato
stabilito un limite superiore per il rischio tollerabile, la procedura consente
la scelta di appropriate misure di protezione da adottare per ridurre il
rischio al limite tollerabile o a valori inferiori.
Rispetto alla precedente edizione
si segnalano alcune
modifiche:
- è esclusa dallo scopo la
valutazione del rischio relativa ai servizi connessi alla struttura;
- sono considerati i danni agli
essere viventi causati da elettrocuzione all'interno della struttura;
- è ridotto da 10-3 a 10-4 il
rischio tollerabile per la perdita di patrimonio culturale insostituibile;
- è considerato il danno alle
strutture circostanti o all'ambiente.
- sono riportate tabelle per la
stima dell'ammontare relativo della perdita in tutti i casi;
- estensione dei livelli della
tensione di tenuta degli apparati fino a 1 kV.
Sono riportate equazioni più
corrette per la valutazione di:
- area di raccolta relativa ai
fulmini al suolo in prossimità di una struttura,
- area di raccolta relativa ai
fulmini al suolo in prossimità di una linea,
- probabilità che un fulmine
possa provocare danno,
- coefficienti relativi alla
perdita anche nelle strutture con rischio
di esplosione,
- rischio relativo ad una zona
della struttura,
- ammontare della perdita.
[…]
Misure di protezione
Le misure di protezione sono
finalizzate a ridurre il rischio secondo il tipo di danno.
Le misure di protezione debbono
essere considerate efficaci solo se esse sono conformi alle prescrizioni delle
relative norme:
• CEI EN 62305-3 per la
protezione contro i danni agli esseri viventi e i danni materiali nella
struttura;
• CEI EN 62305-4 per la
protezione contro i guasti negli impianti elettrici ed elettronici.
La scelta delle misure di
protezione più adatte deve essere effettuata dal progettista in funzione del
peso di ciascuna componente di rischio nel rischio totale R ed in funzione
degli aspetti tecnici ed economici delle diverse misure di protezione.
[…]
L’
indice del documento:
LA CORRENTE DI FULMINE
1.1 I FULMINI
1.2 SCARICHE ATMOSFERICHE E
PROPAGAZIONE DELLA CORRENTE DI FULMINE
1.3 AMPIEZZA DELLA CORRENTE DI
FULMINE (I)
1.4 PARAMETRI DELLA CORRENTE DI
FULMINE
1.5 PERICOLO FULMINI
LO STATO DELLA NORMATIVA PER GLI
IMPIANTI DI PROTEZIONE CONTRO I FULMINI
2.1 NORME PER L'INSTALLAZIONE
2.2 NORME DI PRODOTTO
LA METODOLOGIA PER LA VALUTAZIONE
DEI RISCHI
3.1 NECESSITÀ DELL'IMPIANTO LPS
(LIGHTNING PROTECTION SYSTEM)
3.2 VALUTAZIONE DEL RISCHIO E
SCELTA DEI COMPONENTI DI PROTEZIONE
3.3 LA NORMA CEI EN 62305-2
(SECONDA EDIZIONE)
3.4 DEFINIZIONE DEI TERMINI,
DELLE DEFINIZIONI, DEI SIMBOLI E DELLE ABBREVIAZIONI
3.5 SORGENTI DI DANNO
3.6 TIPO DI DANNO
3.7 TIPO DI PERDITA
3.8 RISCHIO E SUE COMPONENTI
3.9 COMPONENTI DI RISCHIO DOVUTE
A FULMINAZIONE DIRETTA DELLA STRUTTURA 26
3.10 COMPONENTE DI RISCHIO DOVUTE
A FULMINAZIONE IN PROSSIMITÀ DELLA STRUTTURA
3.11 COMPONENTI DI RISCHIO DOVUTE
A FULMINAZIONE DIRETTA DI UNA LINEA CONNESSA ALLA STRUTTURA
3.12 COMPONENTE DI RISCHIO DOVUTE
A FULMINAZIONE IN PROSSIMITÀ DI UNA LINEA CONNESSA ALLA STRUTTURA
3.13 COMPOSIZIONE DELLE DIVERSE
COMPONENTI DI RISCHIO
LA GESTIONE DEL RISCHIO
4.1 APPROCCIO VALUTATIVO
4.2 STRUTTURA DA CONSIDERARE PER
LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO
4.3 RISCHIO TOLLERABILE RT
4.4 PROCEDURA PER VALUTARE LA
NECESSITÀ DELLA PROTEZIONE
4.5 MISURE DI PROTEZIONE
4.6 LE COMPONENTI DI RISCHIO
4.7 COMPONENTI DI RISCHIO DOVUTE
AL FULMINE SULLA STRUTTURA (S1)
4.8 COMPONENTI DI RISCHIO DOVUTE
AL FULMINE IN PROSSIMITÀ DELLA STRUTTURA (S2)
4.9 COMPONENTI DI RISCHIO DOVUTE
A FULMINI SU UNA LINEA CONNESSA ALLA STRUTTURA (S3)
4.10 COMPONENTI DI RISCHIO DOVUTE
A FULMINI IN PROSSIMITÀ DI UNA LINEA CONNESSA ALLA STRUTTURA (S4)
4.11 PROBABILITÀ DI DANNO
4.12 VALORI DI DANNO
4.13 PERICOLO DI ESPLOSIONE
4.14 SINTESI DELLE COMPONENTI DI
RISCHIO PER UNA STRUTTURA
4.15 SUDDIVISIONE DI UNA
STRUTTURA IN ZONE ZS
4.16 SUDDIVISIONE DI UNA LINEA IN
SEZIONI SL
4.17 DETERMINAZIONE DELLE
COMPONENTI DI RISCHIO IN UNA STRUTTURA SUDDIVISA IN ZONE ZS
4.18 STRUTTURA CON ZONA SINGOLA
4.19 STRUTTURA MULTIZONA
4.20 ANALISI COSTI/BENEFICI PER
LE PERDITE ECONOMICHE (L4)
CENNI SUGLI IMPIANTI DI PROTEZIONE CONTRO I FULMINI
5.1 SISTEMI DI PROTEZIONE CONTRO
I FULMINI (LPS)
5.2 SPD (SURGE PROTECTIVE DEVICE)
5.3 MISURE PER LA PROTEZIONE
DEGLI IMPIANTI INTERNI CONTRO GLI EFFETTI DEL LEMP (SPM)
5.4 VERIFICHE DEI SISTEMI DI
PROTEZIONE CONTRO I FULMINI
UN ESEMPIO DI VALUTAZIONE DEL
RISCHIO: EDIFICI ADIBITI AD UFFICI E LABORATORI
ES.1 DATI GENERALI
ES.2 COMPLESSO A
ES.3 DEFINIZIONE DELLE ZONE NEL
COMPLESSO A
ES.4 CALCOLO DELLE QUANTITÀ NEL
COMPLESSO A
ES.5 VALUTAZIONE DEL RISCHIO -
COMPLESSO A: NECESSITÀ O MENO DELLA PROTEZIONE
ES.6 SCELTA DELLE MISURE DI
PROTEZIONE PER IL COMPLESSO A
ES.7 COMPLESSO B
ES.8 DEFINIZIONE DELLE ZONE NEL
COMPLESSO B
ES.9 CALCOLO DELLE QUANTITÀ NEL
COMPLESSO B
ES.10 VALUTAZIONE DEL RISCHIO -
COMPLESSO B: NECESSITÀ O MENO DELLA PROTEZIONE
Inail - Protezione contro i fulmini. Valutazione del rischio –
edizione 2013 (formato PDF, 4 MB).
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contro i fulmini e valutazione dei rischi”.
RPS
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