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"Profilo di rischio per l’addetto al forno di laminazione"
fonte www.puntosicuro.it / Sicurezza Macchine ed Attrezzature
26/03/2014 - Con riferimento ai vari rischi per la sicurezza e salute dei lavoratori del
settore metalmeccanico,
i dati confermano che molti eventi infortunistici gravi sono spesso
correlati all’utilizzo di macchine utensili e a lavorazioni di
carpenteria metallica e fonderia.
A questo proposito torniamo a parlare della ricerca Inail “ Profili
di rischio nei comparti produttivi dell'artigianato, delle piccole e
medie imprese e pubblici esercizi: Industrie Meccaniche” che
raccoglie diverse schede relative ai rischi infortunistici,
igienico-ambientali e organizzativi delle fasi che costituiscono il
ciclo lavorativo nelle
industrie meccaniche.
Una scheda è dedicata in
particolare all’
addetto al forno di
laminazione, dove la laminazione – come ricordato nella ricerca dell’Inail
- è quell’operazione che consente di trasformare un semilavorato metallico
proveniente dalla fonderia in lastre, lamiere, nastri, profilati, tubi senza
saldatura, ecc. Questa operazione viene effettuata, a caldo o a freddo,
mediante laminatoi, diversi secondo il prodotto che si vuol ottenere: tra i
cilindri del laminatoio viene fatto passare il lingotto o la billetta fino a
raggiungere le dimensioni desiderate del prodotto.
Nella scheda “
S.P.R.4_Addetto al forno di laminazione”
si ricorda che tale addetto è un lavoratore specializzato “nella gestione del
forno di riscaldo delle barre da laminare e svolge una serie di compiti
correlati a questo lavoro (caricamento del forno mediante apparecchio di
sollevamento, regolazione e controllo del forno). La lavorazione è
completamente meccanizzata”.
Vediamo innanzitutto i principali
fattori di rischio.
L’addetto al forno può:
- essere soggetto a caduta o scivolamento
in piano;
- essere soggetto a caduta
dall’alto durante il raggiungimento di postazioni di lavoro in quota;
- essere vittima di urti, tagli e
schiacciamenti durante l’operazione di imbracatura dei carichi da movimentare
(barre da laminare), o mentre libera gli stessi dall’imbracatura una volta che
ha completato la movimentazione;
- essere investito dai carichi
(barre da laminare) durante la loro movimentazione;
- essere esposto a fonti di
calore e relativi sbalzi termici, in particolare nella stagione estiva come in
quella invernale;
- essere esposto a livelli di
rumore prodotto principalmente dalle macchine/impianti e attrezzature di lavoro
impiegate o presenti nell’area di lavoro e nelle aree limitrofe;
- essere esposto alle radiazioni
ottiche provenienti dalle barre incandescenti che fuori escono dal forno e si
immettono sulla linea di laminazione.
Queste le principali
macchine/impianti correlate
all’attività dell’addetto:
- apparecchio di sollevamento
(carroponte o carrello
elevatore);
- accessori per imbracatura
(catene, fasce, funi);
- scale metalliche portatili;
- caricatore del forno.
Il documento si sofferma in
particolare sulle
misure di prevenzione
e protezione correlate a:
- rischi infortunistici;
- rumore;
- vibrazioni sistema mano-braccio;
- vibrazioni corpo intero;
- campi
elettromagnetici (CEM);
- radiazioni ottiche artificiali
(ROA);
- microclima;
- rischio chimico;
- rischio biologico;
- movimentazione
manuale dei carichi (MMC);
- lavoro ripetitivo;
- stress lavoro correlato;
- videoterminali.
Rimandando ad una lettura
integrale delle misure di prevenzione presentate nella scheda, ci soffermiamo
brevemente sui rischi correlati al
rumore
e alle
radiazioni ottiche artificiali.
In relazione al
rischio rumore, oltre a ricordare
l’utilizzo di “idonei D.P.I. otoprotettori
(cuffie o tappi), come definiti dall’analisi strumentale e VDR”, la scheda
segnala che se dalle misurazioni strumentali risulta esserci un’esposizione è
bene provvedere ad applicare
misure
preventive:
- “ridurre il rumore alla fonte,
cioè progettare ed acquistare macchine con la più bassa emissione di rumore;
- limitare la propagazione delle
onde sonore, isolando la sorgente sonora utilizzando per le pareti, i muri ed i
soffitti degli ambienti di lavoro dei materiali assorbenti;
- limitare il tempo di
esposizione del lavoratore”.
Riguardo alle
radiazioni ottiche artificiali (ROA) si
fa riferimento alla protezione del lavoratore mediante dispositivi di
protezioni individuali (occhiali e indumenti idonei).
E se dalle misurazioni
strumentali risulta esserci un’esposizione è bene provvedere ad applicare
specifiche
misure preventive:
- “utilizzare metodi di lavoro
che comportano una minore esposizione;
- verificare l’esistenza di
attrezzature di lavoro alternative progettate per ridurre i livelli di esposizione;
- utilizzare altre soluzioni
tecniche come schermature fisse o analoghi sistemi di sicurezza;
- minimizzare la durata e
l’intensità dell’ esposizione;
- risanare l'ambiente di lavoro
per minimizzare i livelli di esposizione;
- effettuazione di manutenzione
regolare e periodica degli utensili”.
Concludiamo riportando, in
generale, alcune
procedure gestionali
fondamentali presenti nella scheda:
- “valutazione del rischio
specifica per valutare l’entità dell’esposizione;
- formazione/informazione ed eventuale
addestramento;
- sorveglianza sanitaria svolta
dal medico competente nominato;
- prevedere specifiche procedure
o istruzioni operative per svolgere l’attività;
- i luoghi di lavoro in cui le
lavorazioni comportano un'esposizione al rischio sono provvisti di apposita
segnaletica ed eventualmente delimitati per regolarne l'accesso;
- proteggere il lavoratore
mediante dispositivi di protezioni individuali;
- programmazione dell’attività
lavorativa dal punto di vista tecnico/organizzativo che tenga conto della
comprensione delle procedure e istruzioni da parte dei lavoratori stranieri;
- prevedere pause frequenti con
cambio di attività”.
Profili di rischio nei comparti
produttivi, “ S.P.R.4_Addetto al forno di laminazione”, Inail/ex Ispesl (formato
PDF, 196 kB).
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di rischio: forno di laminazione”.
RTM
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