News
"Saldatura: gli agenti chimici e la sorveglianza sanitaria"
fonte www.puntosicuro.it / Salute
14/04/2014 - Il Dipartimento di Sanità Pubblica - U.O. Prevenzione Sicurezza Ambienti di Lavoro dell’ Azienda USL di Piacenza si è occupato spesso del tema dell’ esposizione ad agenti chimici
che
si liberano durante le
operazioni di saldatura (fumi e gas).
Ne parliamo oggi presentando
brevemente un documento dell’AUSL di Piacenza, dal titolo “
La sorveglianza sanitaria nelle attività di saldatura” e a cura di
Maria Teresa Cella.
Il documento ricorda che gli
agenti chimici a cui possono essere esposti gli addetti
alla saldatura sono molteplici e la loro natura dipende dalla tecnica
utilizzata e dal materiale da saldare.
Normalmente i saldatori sono
esposti a
fumi e gas di saldatura,
dove con il termine
fumi ci si
riferisce alla “sospensione di particelle solide (metalli) nei gas prodotti
dalla combustione.
Il metallo, a contatto con
l’ossigeno dell’aria, si ossida, pertanto, i componenti del fumo sono per la
maggior parte ossidi dei metalli utilizzati per il manufatto o per gli
elettrodi”.
In particolare livelli
significativi di gas tossici (monossido di carbonio, ozono, ossidi di azoto)
“si possono formare durante i processi di
saldatura. Nella saldatura ad arco, ad esempio, sono inseriti alcuni gas
inerti (argon, elio o anidride carbonica) che servono a proteggere il metallo
dall’ossidazione che avverrebbe a contatto con l’aria. Tali gas intensificano
la radiazione ultravioletta conducendo alla formazione fotochimica di gas
pneumotossici, quali ozono e ossidi di azoto. Inoltre, l’anidride carbonica si
riduce e si converte nella forma più stabile rappresentata dal monossido
di carbonio, altamente tossico”.
Invitando ad una lettura
integrale del documento, che presenta nel dettaglio i vari effetti sulla salute
degli agenti chimici presenti nella saldatura, ci soffermiamo sull’
appendice A del documento, relativa ad
un approfondimento degli
agenti chimici
presenti nelle attività di saldatura e delle indicazioni mirate per la
sorveglianza sanitaria.
Ad esempio riguardo agli
ossidi di azoto si segnala che
“monossido e biossido di azoto presentano un’azione irritante a carico delle
vie respiratorie che si manifesta con gravi danni (broncospasmo, edema
polmonare) in caso di intossicazione acuta”. L’esposizione a basse dosi per
periodi di tempo prolungati “sembra esercitare un effetto favorente le
infezioni polmonari e l’insorgenza di edema polmonare”. Una sorveglianza
sanitaria (SS) adeguata comprenderà: “visita medica con anamnesi mirata volta a
individuare alterazioni dell’apparato respiratorio; esame obiettivo mirato a
valutare i segni di alterazione degli organi critici” (quali mucose e apparato
respiratorio); “accertamenti complementari (spirometria)”.
In merito all’
ozono si indica che l’esposizione
cronica a basse dosi di ozono “è responsabile di alterazioni a carico
dell’apparato respiratorio con dispnea asmatiforme, broncopatie, enfisema e
fibrosi”. L’esposizione per dosi elevate “può essere causa di disturbi
neurologici quali cefalea, astenia, deficit di memoria”. La SS avrà frequenza
annuale e comprenderà: “visita medica con anamnesi mirata volta a individuare:
alterazioni dell’apparato respiratorio e del sistema nervoso; esame obiettivo
mirato a valutare i segni di alterazione dell’apparato respiratorio; accertamenti
complementari (spirometria).
Veniamo ad alcuni cenni relativi
ai vari
fumi di saldatura:
-
ferro, ossidi di ferro: “l’esposizione protratta a ossidi di ferro
è stata posta in relazione con la comparsa di siderosi, una pneumoconiosi
benigna in quanto causata dall’accumulo intrapolmonare di particelle fortemente
radiopache ma biologicamente inerti. Generalmente tale condizione non comporta
alterazioni della funzionalità respiratoria ma può essere complicata da fibrosi
polmonare interstiziale in seguito a esposizioni elevate e prolungate (almeno
25 anni), avvenute in aree confinate e poco ventilate”;
-
cromo: “nell’esposizione professionale a composti del cromo le
manifestazioni di tipo cronico sono generalmente localizzate e riguardano
principalmente la cute e l’apparato respiratorio e, in un numero limitato di
casi, il rene e l’apparato digerente”. Il documento si sofferma ampiamente
sugli accertamenti di SS che avranno “frequenza annuale (o semestrale se vi
sono superamenti dei valori limite biologici del cromo urinario, confermato da
un ricontrollo a breve distanza)”. Sono riportate anche, a titolo di esempio,
“alcune condizioni patologiche di cui ricercare attivamente segni e sintomi
durante gli accertamenti di sorveglianza sanitaria”;
-
nichel: “il nichel metallico ha una bassa tossicità sistemica,
prevalentemente di tipo irritativo e un’importante azione sensibilizzante
topica, pertanto, nell’ambito della SS si dovranno ricercare problematiche
allergologiche a carico dell’apparato respiratorio e cutaneo”. Anche in
questo caso sono indicati gli accertamenti consigliati e si riportano alcune
condizioni patologiche di cui ricercare attivamente segni e sintomi”;
-
piombo: “la tossicità del piombo (Pb) interessa principalmente il
sangue, il rene, il sistema nervoso. La SS avrà frequenza annuale (o semestrale
se vi sono superamenti dei valori limite biologici della piombemia, confermati
da un ricontrollo a breve distanza);
-
cobalto: “la tossicità del cobalto (Co) si manifesta principalmente
a carico della cute e dell’apparato respiratorio con problemi di tipo
allergico. Asma allergico
e rinite compaiono anche per esposizioni inferiori a 0,05 mg/m3 e sono
descritti casi di alveolite acuta e cronica (con alterazioni di tipo
restrittivo puro o misto alle prove di funzionalità respiratoria) che nelle
lunghe esposizioni possono condurre anche a insufficienza respiratoria. Alcuni
autori hanno riportato casi di cardiomiopatie e anemie negli esposti a polveri
di Co”. La SS avrà frequenza annuale;
-
manganese: “gli effetti tossici dell’esposizione cronica a
manganese si verificano, per dosi elevate, a livello del sistema nervoso
(anoressia, astenia, cefalea, turbe psichiche, alterazione dei movimenti fini,
aumento dei riflessi tendinei, alterazioni della marcia, ipertono dei muscoli
faciali, tremore intenzionale) e dell’apparato respiratorio (bronchite acuta,
broncopneumopatia cronica)”. La SS avrà frequenza annuale;
-
rame: “l’effetto prevalente del rame e dei suoi composti nelle
esposizioni croniche è rappresentato dall’irritazione a carico delle vie aeree
superiori e delle mucose. Sono descritti casi di dermatite allergica da
contatto anche per le basse dosi”. La SS “avrà frequenza annuale e comprenderà:
questionari mirati volti a individuare alterazioni dell’apparato respiratorio e
cutaneo, problematiche allergologiche cutanee; esame obiettivo mirato a
valutare i segni di alterazione dell’apparato respiratorio e della cute;
accertamenti complementari (spirometria)”.
Il documento si sofferma
ampiamente sui vari
accertamenti
sanitari per rilevare il più “precocemente possibile eventuali alterazioni
dello stato di salute che potrebbero interferire con l’idoneità lavorativa”.
Il medico competente deve
predisporre un
protocollo di
sorveglianza sanitaria “scegliendo accertamenti sanitari mirati, non invasivi
e aggiornati alle recenti conoscenze scientifiche”. Nel documento è presente un
esempio di protocollo sanitario.
Concludiamo segnalando che il
documento, oltre a presentare gli accertamenti sanitari (visita medica,
valutazione della funzione respiratoria, esami di laboratorio, monitoraggio
biologico, ...) riporta in allegato tre diversi questionari:
- questionario per la rinite;
- questionario per la diagnosi di
bronchite cronica;
- questionario per la valutazione
dermatologica preventiva dei lavoratori esposti ad irritanti e/o allergizzanti.
Ausl Piacenza, “ La
sorveglianza sanitaria nelle attività di saldatura”, a cura di Maria Teresa
Cella - UO PSAL AUSL di Piacenza, Scheda n. 4, aprile 2011 (formato PDF, 563
kB).
RTM
Segnala questa news ad un amico
Questa news è stata letta 1471 volte.
Pubblicità