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"SGSL: la gestione di macchine, prodotti chimici e non-conformità"

fonte www.puntosicuro.it / Sicurezza Macchine ed Attrezzature

20/05/2014 - Ricordando che l’attuazione di un Sistema di Gestione della Salute e Sicurezza sul Lavoro (SGSSL) non si deve ridurre alla definizione di una politica aziendale ma deve comprendere la gestione di vari aspetti operativi, concludiamo la presentazione di una pubblicazione, realizzata dall’ Inail Direzione regionale per le Marche, dal titolo “ Guida operativa per l’implementazione di un Sistema di Gestione della Salute e Sicurezza sul Lavoro (SGSSL)”.
 
Ci siamo occupati in questi mesi della gestione di vari aspetti ( informazione, formazione e addestramento, sorveglianza sanitaria, comunicazione, emergenze, documentazione, DPI, …) con l’avvertenza che gli esempi applicativi presentati - progettati tenendo conto della realtà lavorativa marchigiana e con particolare riferimento alle piccole-medie aziende - “non sono vincolanti ma sono puramente indicativi e possono/devono essere modificati e/o calibrati in funzione delle caratteristiche aziendali specifiche che anche per lo stesso settore produttivo possono essere diverse (ciclo tecnologico, lay-out, organizzazione, dimensione aziendale…)”.
Esempi che nascono in seno a un Protocollo d’Intesa tra INAIL-Direzione Regionale Marche e Confindustria Marche sulla diffusione di modelli di SGSL conformi alle Linee Guida INAIL-UNI.

Ci soffermiamo oggi sulla gestione delle attrezzature, impianti e macchine, sulla gestione dei prodotti chimici e delle non-conformità.
 
Per una corretta attuazione del SGSSL l’azienda deve adottare “una corretta gestione delle attrezzature, degli impianti e delle macchine presenti nel proprio lay-out”.
Gli impianti/macchine/attrezzature devono “essere progettate da tecnici abilitati in maniera conforme a quanto previsto dalle norme, sia legislative che tecniche, vigenti e di riferimento.
La loro installazione deve essere effettuata da ditte specializzate e/o installatori abilitati e devono essere corredati da apposita documentazione (libretti di istruzione, di manutenzione,…) che viene raccolta e gestita secondo le direttive aziendali”.
Il documento Inail si sofferma in particolare su:
- scelta e acquisto di impianti/macchine/attrezzature;
- messa in servizio di impianti/macchine/attrezzature;
- utilizzo di impianti/macchine/attrezzature;
 
Per la scelta e l’ acquisto si sottolinea che il “Datore di Lavoro - in collaborazione con il RSPP, i Responsabili di produzione e/o del reparto interessato - provvede alla scelta della risorsa strumentale da acquistare tenendo conto delle caratteristiche tecniche della stessa sia per le esigenze relative alla salute e sicurezza (in riferimento al Documento di Valutazione dei Rischi) sia per quelle della produttività aziendale. L’azienda si deve impegnare a far sì che a parità di prestazioni di impianti/macchine/attrezzature si preferiscano quelle che garantiscono il maggior livello di sicurezza possibile”.
 
E riguardo all’ utilizzo si indica che gli impianti/macchine/attrezzature “devono essere utilizzati solo da personale debitamente formato e/o addestrato. Il Datore di Lavoro dovrà fornire istruzioni operative relative al loro impiego al personale incaricato che sarà tenuto a seguirle”.
E nel caso in cui durante l’utilizzo dell’attrezzature, macchina, impianto si verificano situazioni pericolose si dovrà procedere a quanto previsto nella ‘gestione delle non conformità’”.
 
Nel documento sono riportati alcuni esempi di modulistica relativi al “Programma di Controlli e manutenzioni” e alla “Sorveglianza Presidi Antincendio”.
 
Veniamo alla corretta gestione dei prodotti chimici.
 
L’Azienda si deve impegnare “ad eliminare e/o ridurre al minimo i rischi derivanti dall’impiego di prodotti chimici e a tale fine deve :
- attuare una corretta procedura per la scelta e l’acquisto di prodotti chimici, previo esame preventivo delle caratteristiche di pericolosità;
- provvedere per un corretto uso, movimentazione e stoccaggio dei prodotti chimici, considerando anche quanto riportato nelle relative schede di sicurezza;
- provvedere a sostituire, qualora sia possibile, i prodotti chimici pericolosi con altri che non sono pericolosi o che lo sono in minore entità;
- gestire le schede di sicurezza;
- fornire ai lavoratori idonei DPI;
- fornire una adeguata informazione, formazione ed istruzione al personale;
- predisporre piani di intervento in caso di eventuali emergenze (sversamenti…)”.
Il documento si sofferma poi su particolari aspetti della gestione dei prodotti chimici:
- scelta, registrazione ed acquisto;
- utilizzo, movimentazione, stoccaggio e smaltimento;
- gestione Schede di Sicurezza;
 
Si sottolinea inoltre che l’Azienda deve fornire specifiche indicazioni sulle modalità di utilizzo, di movimentazione, di stoccaggio e di smaltimento dei vari prodotti chimici presenti. E “nel caso di impiego di prodotti particolarmente pericolosi, o caratterizzati da incompatibiltià particolari, è opportuno che l’azienda definisca specifiche istruzioni operative che devono essere illustrate ai lavoratori durante gli interventi informativi e/o formativi”.
Riguardo poi ai dispositivi di protezione personali: “a seconda della Valutazione del Rischio Chimico condotta, in caso della presenza di rischio residuo, il Datore di Lavoro deve fornire -con le modalità previste dall’organizzazione aziendale - i DPI necessari, idonei al rischio specifico, ai lavoratori”.
 
Concludiamo parlando della gestione delle non-conformità.
 
Infatti un’azienda deve non solo impegnarsi a tenere sotto controllo tutti i fenomeni che possono provocare danni come ( comportamenti pericolosi, incidenti, infortuni, …), ma nel caso in cui venissero evidenziate situazioni anomale e/o non conformità, deve procedere alla loro gestione.
 
Ogni evento indesiderato che avviene nell’azienda (infortunio, incidente, situazione pericolosa) deve infatti essere gestito attraverso: 
- “la registrazione e l’analisi dell’evento (su appositi schede predisposte); 
- la gestione della non conformità”.
Tali eventi devono dunque essere opportunamente documentati “con un opportuno rapporto di non conformità che deve essere compilato con il coinvolgimento del RLS, dei testimoni eventualmente presente al momento dell’evento, dal responsabile di funzione e da altre figure (infortunato…)”.
E riguardo alla gestione vera e propria delle non conformita’, il RSPP e il RSGS (Responsabile del sistema di gestione della sicurezza e salute sul lavoro) “dopo aver analizzato il rapporto che rileva e registrata la non conformità (NC), in collaborazione con il Datore di Lavoro e le altre figure specificatamente interessate, provvederanno alla:
- definizione dell’entità e gravità del problema;
- individuazione delle possibili cause (analisi delle cause);
- definizione delle eventuali soluzioni operative e/o gestionali.
Inoltre ogni azione correttiva e/o preventiva proposta “deve essere opportunamente documentata e deve indicare :
- la data ed il riferimento alla non conformità accertata;
- la descrizione delle azioni correttive e/o preventive da attuare;
- il responsabile designato dell’attuazione delle azioni correttive e/o preventive;
- la scadenza prevista per l’attuazione”.
 
E chiaramente alla fine del procedimento dovrà essere “verificata l’efficacia di ogni azione correttive e/o preventive attuata”.
Anche in questo caso al documento è allegato un modulo esemplificativo per la gestione delle non conformità.
 
 
 
Inail Marche, “ Guida operativa per l’implementazione di un Sistema di Gestione della Salute e Sicurezza sul Lavoro (SGSSL)”, pubblicazione realizzata da Inail Direzione regionale per le Marche (formato PDF, 545 kB).
 
 
RTM
 

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