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"Rifiuti urbani: tutelare salute e sicurezza nei siti di smaltimento"
fonte www.puntosicuro.it / Sicurezza sul lavoro
10/09/2014 - Generalmente
quando si fa riferimento ai rischi per la sicurezza e salute degli operatori
impegnati nella
filiera dei rifiuti,
si pensa agli operatori impegnati in strada nelle attività necessarie a
mantenere l'igiene pubblica e urbana.
Tuttavia nell’industria dei rifiuti
solidi urbani (RSU) non mancano rischi e pericoli anche per coloro che sono
impegnati nei Centri Servizi o nei siti di smaltimento.
Ci soffermiamo oggi sui rischi
dei lavoratori impegnati nei
siti di
smaltimento, con riferimento a quanto riportato nel documento elaborato
dalla FP –
CGIL, Pesaro Urbino e dal Patronato Inca –
Cgil di Pesaro dal titolo “ Manuale
della sicurezza nella filiera dei rifiuti urbani e dei servizi ambientali
connessi”.
Il documento ricorda innanzitutto
che per siti di smaltimento si può intendere:
-
siti intermedi di stoccaggio e trattamento: “luoghi, confinati e
autorizzati, deputati al ricevimento di rifiuti solidi urbani, preselezionati o
meno, dove si svolgono operazioni successive di selezione e smistamento, e
lavorazioni intermedie di stoccaggio
temporaneo”;
-
siti di smaltimento finale: “aree autorizzate e accreditate dove
gli RSU vengono posti a dimora definitiva (discariche) o vengono inceneriti in
forni di tipo diverso, con o senza recupero di calore”.
Esistono infine, “da sole o
inserite nei Centri servizi o (più frequentemente) nei Siti si smaltimento,
aree o siti dedicati ai pretrattamenti intermedi di RSU o RSAU (rifiuti
assimilati agli urbani, ndr) preselezionati”.
Ci soffermiamo innanzitutto su alcuni
dei
pericoli e rischi per gli operatori nei
siti di smaltimento:
-
pericoli ambientali esterni: “condizioni meteoclimatiche; terreno
in condizioni critiche (scivolosità, cedevolezza, franosità, pendenza,
irregolarità) delle strade di accesso e del piano discarica;
-
pericoli ambientali interni agli edifici: accessi, spazi di manovra,
scarsa visibilità o illuminazione; muri, muretti, fosse, rampe e ogni altro
complesso ingombro architettonico e arredo fisso o mobile (balaustre, porte a
serranda, pese, cavalietti, ...); cubature e ricambi d'aria insufficienti;
-
pericoli traumatici da circolazione interna: mezzi, rimorchi e
uomini in uscita-rientro; mobilità-manovre interne;
-
pericoli traumatici da attrezzatura: attrezzatura meccanizzata
(ragni fissi di sollevamento, carriponte, tramogge, serrande automatiche, legatrici,
nastri trasportatori); attrezzatura semovente (carrelli, pale, ruspe, benne
mobili, transpallettizzatori);
-
pericoli traumatici da rifiuti: accatastati, livellati, impilati in
balloni o rotoli, movimentati orizzontalmente e nelle operazioni di carico e
scarico;
-
rischi traumatici da rifiuti: taglienti, pesanti, penetranti;
-
altri rischi traumatici: ferite da taglio, penetranti, da
abrasione; distorsioni, lussazioni, fratture; contusioni, ematomi, emorragie
interne ed esterne; rottura di organi; asportazioni, ablazioni, amputazioni;
-
pericoli biologico-chimici: da lavaggio automezzi e mezzi di
movimentazione; da maneggio carburanti, detersivi e disinfettanti, reattivi
vari; da esalazioni odorose o infette o microbiologicamente attive dalla massa
dei rifiuti e dagli impianti di trattamento o distruzione; da contaminazione
crociata data dagli infestanti animali (ratti, animali selvatici, insetti);
-
rischi biologico - chimici: irritazioni, dermatiti; crisi allergiche
e infezioni respiratorie; infezioni crociate da contatto, inalazione e
ingestione; intossicazione da scarichi di mezzi a combustione e da esalazioni
da batterie-accumulatori di mezzi elettrici;
-
pericoli d' incendio: da combustione di cataste e accumuli di RSU
selezionati o misti, in interno o in esterno; da incendio di mezzi mobili o
impianti fìssi; da cortocircuiti di reti e quadri elettrici; da
incendio-esplosione di serbatoi e centrali termiche; da incendio di locali
d'ufficio o quadri-cabine di controllo o da incendi esterni ai siti;
-
rischi da incendio: danni da ustione e da asfissia-intossicazione
da fumo; danni indiretti da catene incidentali derivate”;
-
altri rischi e pericoli: “rumore da attrezzature e mezzi, con danni
acustici e nervosi; cattiva ergonomia dei posti guida e accessi ai mezzi con danni
muscolo-scheletrici; reti, quadri elettrici e punti di ricarica dei mezzi, con
elettrocuzione e danni collegati”.
Il documento presenta poi varie
attività degli operatori nei siti di
smaltimento e per ognuna riporta informazioni sulla Valutazione di Rischio
Media Complessiva (VRMC), sulla Valutazione di Rischio Specifico (VRS), sull’abbigliamento
idoneo, sui DPI da utilizzare e sui principali punti chiave per la sicurezza.
In particolare il documento si
sofferma sulle attività di:
- stelonamento e telonamento;
- movimentazione e scarico in
sito di stoccaggio temporaneo;
- movimentazione e scarico in
discarica;
- movimentazione e scarico in
impianto di termodistruzione;
- preselezione e cernita manuale.
Il documento si sofferma anche sui
dispositivi di protezione collettiva (DPC), strumenti di segnaletica e altri
presidi.
Ad esempio questi sono i
suggerimenti per l’attività di
movimentazione
e scarico in discarica:
- “rispettare rigorosamente le indicazioni
di comportamento in vigore nel sito, sia per la circolazione e le modalità di
sosta, sia per l'accesso al fronte attivo;
- in particolare moderare la
velocità di marcia e di manovra;
- rispettare rigorosamente la
segnaletica di sicurezza interna, compresa la segnaletica stradale, anche
orizzontale;
- avere una buona conoscenza
delle procedure da adottare in caso di emergenza, in particolare per quanto
riguarda le modalità di esodo dall'area delle operazioni;
- in caso di emergenza dovuta a
incendio o a dispersione di sostanze contenute nei rifiuti trasportati o in
compattamento, attenersi sempre alle procedure aziendali;
- rispettare il divieto di
accesso alle zone riservate (scarpata del fronte attivo);
- se e quando ci si muove a
piedi, fare la massima attenzione, soprattutto sullo strato recente dei
rifiuti”.
Mentre questi sono i suggerimenti
per la
preselezione e cernita manuale:
- “indossare sempre e utilizzare
correttamente i dispositivi di protezione individuale”: “ calzature
di sicurezza con suola antiscivolo e antiperforazione e puntale anti
schiacciamento; corpetto ad alta visibilità; guanti per rischi meccanici,
chimici e biologici; protezione respiratoria (addetti alla cernita manuale); elmetto
protettivo”;
- “essere formati all'utilizzo
degli impianti di trasporto automatico, in particolare ai sistemi di arresto di
emergenza;
- rispettare rigorosamente la
segnaletica di sicurezza interna;
- in caso di emergenza dovuta a
incendio o alla presenza di sostanze particolari nei rifiuti preselezionati o
soggetti a cernita, attenersi sempre alle procedure aziendali;
- in caso di dubbi in presenza di
rifiuti anomali o sospetti, sospendere le operazioni e chiedere assistenza”.
Concludiamo l’articolo
soffermandoci sui
punti chiave
per la sicurezza degli operatori:
- “prestare la massima attenzione
al coordinamento del lavoro di numerosi mezzi e della movimentazione interna di
uomini, impianti fissi, automezzi carichi;
- ricordarsi che le rampe di
accesso stradale sterrate e i piani di discarica sono diseguali, pendenti e
franosi. occorre la massima precauzione e prudenza nella circolazione interna e
nella movimentazione esterna, soprattutto con ruspe in azione combinata;
- gli ingombri verticali e
orizzontali di mezzi mobili, fosse e nastri trasportatori, cataste di rifiuti
riducono gli spazi sicuri e favoriscono gli incidenti;
- le grandi quantità di rifiuti
stoccati peggiorano la qualità dell'aria e costituiscono un rischio notevole di
esalazioni, fumi d'incendio tossici e infezione”.
FP – CGIL, Pesaro Urbino,
Patronato Inca – Cgil di Pesaro “ Manuale della sicurezza nella filiera dei rifiuti urbani e dei
servizi ambientali connessi”, recepimento di analogo documento realizzato
da FISE - Federazione Imprese e Servizi con finanziamento dell’INAIL –
Dipartimento Documentazione, Formazione, Informazione (formato DOC, 1.08 MB).
RTM
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