"Riforma Regime dei Minimi, boom di nuove Partite IVA"
fonte www.pmi.it / Professioni e Professionisti
La riforma del Regime Minimi contenuta nella Legge di Stabilità 2015 ha prodotto un primo, prevedibile, risultato: un boom di iscrizioni di nuove Partite IVA in Regime dei Minimi a fine 2014. L’incremento di contribuenti che a fine anno, per la precisione nel novembre scorso, ha aderito al vecchio regime fiscale di vantaggio, è stato del +84% rispetto allo stesso mese 2013. Presumibilmente, si tratta di contribuenti che si sono affrettati ad aprire la Partita IVA ritenendo il vecchio regime più conveniente rispetto al nuovo.
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Permanenza tra vecchi Minimi
Come è noto, la formulazione della norma contenuta nella Legge di Stabilità prevede per alcune tipologie di Partite IVA il passaggio automatico dal vecchio al nuovo Regime dei Minimi, nel caso in cui sussistano i requisiti, ma consente ad alcuni contribuenti di restare nel vecchio sistema fino alla sua naturale scadenza. In particolare, coloro che rientravano nel regime fiscale di vantaggio per imprenditoria giovanile e lavoratori in mobilità (articolo 27, commi 1-2 del dl 98/2011) possono continuare a utilizzare il vecchio sistema fino alla sua scadenza (cinque anni), o fino al compimento del 35esimo anno di età.
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È lo stesso Ministero delle Finanze a sottolineare la possibilità che, in conseguenza della regola sopra citata,
Regime dei Minimi 2015“Alcuni soggetti abbiano anticipato l’apertura della partita IVA entro la fine del 2014, ritenendo il regime allora in vigore più vantaggioso per la propria attività».
Ricordiamo che infatti la riforma Regime Minimi prevede:
- un’ aliquota forfettaria più alta, il 15% invece del 5%;
- nuovi limiti di reddito, divisi per attività e che vanno da 15mila a 40mila euro annui;
- un nuovo modo di calcolare l’imponibile, basato su coefficienti.
Tornando alle aperture di Partite IVA dello scorso novembre, sono state 38mila 351, con un incremento del +15,5%. L’aumento è dovuto essenzialmente al +84% di nuove Partite IVA che hanno aderito all’ormai vecchio Regime dei Minimi (11.917 contribuenti). Il 71,7% delle nuove aperture riguarda persone fisiche, il 21,8% società di capitali, il 5,7% società di persone.
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La parte del leone resta al commercio, con il 24,8% delle nuove aperture, seguito da attività professionali (15,9%) e alloggio/ristorazione (9%). Rispetto al novembre 2013, il maggior incremento di aperture riguarda attività professionali, +84,5%, sanità, +78,4%, e servizi d’informazione, +39%. Anche questo è un dato che conferma l’incidenza che su questa scelte ha fatto la riforma Regime Minimi, perché si tratta dei settori (a partire dalle professioni) da cui sono arrivate le critiche più consistenti. In vista, lo ricordiamo, potrebbero essere novità normative nel corso di questo 2015, annunciate dallo stesso Governo per correggere il tiro.
Fonte: Osservatorio Partite IVA Dipartimento delle Finanze
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