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"Alcol sul lavoro: il problema dei lavoratori rischiosi per gli altri "
fonte www.puntosicuro.it / Sicurezza sul lavoro
30/01/2015 -
In considerazione dell’interesse dei nostri lettori per i temi che riguardano il problema del consumo dell’alcol nel mondo del lavoro, presentiamo brevemente un contributo che è stato pubblicato sul supplemento 1-2014 della rivista " La Medicina del Lavoro”, rivista bimestrale di medicina del lavoro e igiene industriale. Si tratta di un documento dal titolo “
Alcol e Lavoro. Documento di consenso del gruppo La.R.A.”
(LaRA: lavoratori rischiosi per gli altri) che affronta in modo critico
il tema della normativa in materia di alcol e lavoro. Le informazioni
su "scopo", "metodo", "risultati" e "conclusioni" del lavoro del gruppo
La.R.A. sono tratti direttamente dal sommario del documento che vi
invitiamo a visionare.
Scopo
La normativa vigente nel nostro
Paese affida ai datori di lavoro il compito di contrastare l’ uso di
alcol nei lavoratori che svolgono mansioni a rischio di infortuni sul
lavoro ovvero per la sicurezza, l’incolumità o la salute dei terzi. Il gruppo
LaRA (Lavoratori rischiosi per gli altri) si è posto il compito di valutare se
quanto disposto garantisca compiutamente la tutela della salute e sicurezza dei
lavoratori e dei terzi, senza pregiudizio per i diritti civili dei lavoratori.
Metodo
È stato prodotto un documento di
consenso nel confronto tra medici, giuristi, bioeticisti e parti sociali.
Risultati
La normativa vigente presenta
lacune e incongruenze; le difformità nelle disposizioni delle autorità locali e
regionali non consentono di applicare una strategia unitaria sul territorio
nazionale. Diversamente dalla norma esistente, l’obbligo del datore di lavoro
di vigilare sull’osservanza del divieto di assunzione
di alcolici sul luogo di lavoro non dovrebbe essere espletato solo per il
tramite del medico competente, il cui ruolo istituzionalmente è finalizzato
alla tutela e alla promozione della salute. Alcune categorie professionali per
le quali è previsto il contrasto dell’uso di alcol non sono attualmente
sottoposte a sorveglianza sanitaria. Ad esempio gli addetti alla guida di
veicoli stradali, se non risultano incidentalmente esposti a qualche altro
rischio professionale previsto dalla legge, possono essere sottoposti a
sorveglianza sanitaria solo nelle regioni in cui leggi regionali lo prevedono;
negli altri casi, la pratica di valutare il rischio per terzi e prevedere nel
Documento di Valutazione dei Rischi l’obbligatorietà della sorveglianza
sanitaria, è considerata da alcuni giuristi “consuetudo praeter legem”, quindi
accettabile in un ambito non ancora disciplinato dalla legge, da altri “contra
legem”, illegittima. Tra l’altro il medico competente nell’eseguire i controlli
alcolimetrici e gli accertamenti per alcol-dipendenza deve affrontare un
dilemma etico, dal momento che la comunicazione dei risultati al datore di
lavoro o agli organismi preposti al rilascio di licenze potrebbe non rispettare
l’obbligo del segreto professionale. L’enfasi posta solo sui controlli ha
inoltre indotto aziende e organi di vigilanza a trascurare in generale gli
aspetti educativi e quelli riabilitativi. Il coinvolgimento dei medici di
medicina generale, degli educatori e dei servizi specialistici è indispensabile
per affrontare le problematiche dell’ abuso
alcolico in una prospettiva di informazione/formazione, recupero e
riabilitazione. I pochi studi disponibili indicano che le norme sono ancora
poco applicate e l’inosservanza non sempre è oggetto di controlli.
Conclusioni
Il gruppo auspica che tutti i
datori di lavoro provvedano a valutare il rischio per terzi proveniente da
comportamenti di uso di sostanze
alcoliche e si dotino di una strategia condivisa (policy) sull’alcol. Il
controllo di tale rischio negli ambienti di lavoro richiede una più chiara
definizione dei ruoli degli Organi di Controllo e Vigilanza e del Medico
Competente e il passaggio da un atteggiamento reattivo ad uno proattivo di
tutte le parti in causa.
Alcol
e Lavoro. Documento di consenso del gruppo La.R.A., contributo a cura di N.
Magnavita, G. De lorenzo, M. Gallo, S. Garbarino, A. Goggiamani, L. Janiri, A.
Messineo, G. Miggiano, S. Pichini, A. Porpora, A. Poscia, A. Sacco, A.G.
Spagnolo, L. Vogel, F. Ciprani, B. Deidda, L. Fenudi, A. Magrini, L. Morini, U.
Moscato, A.R. Proietti, D. Ranalletta, P.E. Santoro, P.M. Soave, C. Stanzani,
L.C. Bottaro, W. Ricciardi, pubblicato in La Medicina del Lavoro, volume 105,
supplemento 1-2014 (formato PDF, 814 kB).
RPS
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