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"Datore di lavoro: indicazioni per il rispetto dei principi ergonomici"
fonte www.puntosicuro.it / Linee Guida
06/02/2015 -
Una delle
misure generali di tutela, comprese nell’articolo
15 del D.Lgs. 81/2008, è (comma1, lettera d) il
rispetto dei principi
ergonomici nell’organizzazione del lavoro, nella concezione dei posti di
lavoro, nella scelta delle attrezzature e nella definizione dei metodi di
lavoro e produzione, in particolare al fine di ridurre gli effetti sulla salute
del lavoro monotono e di quello ripetitivo.
Per aiutare il datore di lavoro ad
assicurare il rispetto dei principi
ergonomici, presentiamo le informazioni, le raccomandazioni e i suggerimenti
contenuti nella guida prodotta dall’ Ente Bilaterale Nazionale del settore Terziario (EBINTER),
dal titolo “ Datori
di lavoro e lavoratori. Guida pratica agli adempimenti di sicurezza e
all’apparato sanzionatorio”.
La guida ricorda che l’
applicazione dell’ergonomia è orientata
alla “valutazione e progettazione di attrezzature, procedure operative e
contesto ambientale delle postazioni di lavoro in funzione dei compiti
richiesti all’operatore; pertanto, l’approccio ergonomico richiede di
considerare le interazioni e le possibili interferenze che possono evidenziarsi
dalla considerazione complessiva di tutti gli aspetti materiali e immateriali
che incidono sull’esecuzione dei compiti lavorativi”.
In particolare nella prassi
operativa si individuano
5 principi di
riferimento che orientano l’analisi e la progettazione ergonomica delle
postazioni di lavoro:
- “
adottare un approccio centrato sull’operatore nella logica dell’
human-centred design: la relazione
uomo-macchina, vista all’interno del proprio contesto organizzativo ed
ambientale, viene considerata come un unico sistema da ottimizzare”. In
particolare la considerazione del fattore umano dovrebbe “avvenire dalla
pianificazione e concezione dei sistemi di lavoro, alla definizione delle
specifiche realizzative fino alla formazione degli operatori ed esercizio di
impianti e postazioni”;
-
includere l’ergonomia nelle pratiche realizzative: “gli strumenti
operativi e le competenze specifiche dell’ergonomia dovrebbero essere
considerati in termini di orientamento da seguire già al livello gestionale dei
progetti, così da consentire il raggiungimento delle condizioni ergonomiche
delle postazioni e degli ambienti di lavoro in genere senza il ricorso ad
azioni correttive successive, con notevole riduzione dei costi legati
all’ergonomia ed alla sicurezza”;
-
condurre un’analisi ergonomica preliminare per qualsiasi intervento,
sia esso una nuova progettazione, oppure una valutazione di postazioni
esistenti: è “opportuno condurre l’analisi ergonomica identificando
caratteristiche e specificità d’uso di utenti, compiti, attrezzature, specifici
obiettivi con efficacia, efficienza e soddisfazione in un determinato contesto
d’uso”;
-
adottare un approccio interdisciplinare: “tenere presente che la
considerazione del fattore umano nell’analisi e nel progetto ergonomico
richiede il concorso di competenze interdisciplinari che, in relazione al
contesto specifico, possono includere ergonomi, ingegneri, psicologi,
sociologi, designer, ecc.”;
-
condurre una
task analysis
sia per interventi di progettazione sia per interventi di valutazione e
miglioramento: è necessario “conoscere le modalità di esecuzione dei
compiti da parte degli operatori, così da individuare gli aspetti del lavoro
che incidono sulla qualità e sicurezza delle loro azioni. La
task analysis consiste nella
osservazione dei compiti degli operatori alla postazione, che vengono scomposti
in azioni elementari e descritti considerandone obiettivi, richieste fisiche e
mentali all’operatore, strumenti impiegati e oggetti manipolati, contesto
fisico e organizzativo (frequenza, durata, flessibilità, delle attività,
ecc.)”.
Rimandando ad una lettura
integrale del capitolo della guida dedicata ai principi ergonomici, concludiamo
l’articolo riportando le
raccomandazioni
e le
soluzioni tecniche applicabili per
il miglioramento delle condizioni ergonomiche delle postazioni di lavoro
contenute nella guida:
- “nella scelta fra possibilità
alternative preferire l’opzione che riduce le distanze che devono essere
colmate mediante l’estensione delle braccia;
- nella scelta fra possibilità
alternative preferire l’opzione che riduce le distanze che devono essere
colmate mediante la flessione del busto;
- nella scelta fra possibilità
alternative preferire l’opzione che riduce le distanze che devono essere
colmate mediante la rotazione del busto;
- nella scelta fra possibilità
alternative preferire l’opzione che implica il minor carico sulla colonna
vertebrale e le spalle;
- nella scelta fra possibilità
alternative preferire l’opzione che richiede l’applicazione di forza minore;
- progettare il layout delle
attività in modo da eliminare le azioni di sollevamento manuale dei carichi e/o
ridurne il peso;
- minimizzare la distanza
orizzontale e verticale degli spostamenti manuali dei carichi;
- non stoccare materiali e
prodotti che devono essere movimentati manualmente alla quota del pavimento;
- accatastare e movimentare i
materiali su
pallets piuttosto che
sfusi in contenitori;
- utilizzare il
forklift per movimentare i
pallets o i carichi ingombranti
piuttosto che i carrelli a spinta/traino manuale;
- posizionare il materiale da
maneggiare alla postazione
di lavoro in contenitori e scaffali integrati nel layout della postazione
piuttosto che in contenitori e
pallets
complementari;
- posizionare a quota pavimento
soltanto attrezzi e materiali non usati di frequente;
- preferire l’impiego di
dispositivi meccanici per la movimentazione dei carichi (ad es. manipolatori,
sollevatori, paranchi, ecc);
- ridurre il peso dei contenitori
da movimentare diminuendo il numero dei pezzi in esso contenuti;
- ridurre il peso dei contenitori
riducendone le dimensioni e/o realizzandoli in materiali più leggeri;
- fissare tra loro i materiali
che dovranno essere movimentati insieme, su
pallett
o contenitori (ad es. con pellicole, cinghie, ecc.);
- assicurare spazi sufficienti
per consentire all’operatore di assumere la postura più naturale e neutra nelle
azioni di movimentazione
manuale dei carichi;
- organizzare il layout verticale
ed orizzontale della postazione evitando la necessità di portare le mani al di
sopra del capo;
- organizzare il layout verticale
ed orizzontale della postazione evitando la necessità di portare le mani al di
sotto delle ginocchia;
- organizzare il layout verticale
ed orizzontale della postazione evitando la necessità di portare le mani
lontano dal corpo;
- preferire la movimentazione
orizzontale degli oggetti su rulliera, piuttosto che completamente a mano;
- utilizzare piani di appoggio
autosollevanti per portare i materiali ad altezza confortevole (ad es.
utilizzando pistoni, ecc.);
- utilizzare piani girevoli per
porgere i materiali ad una distanza orizzontale confortevole;
- utilizzare meccanismi di
inclinazione/ribaltamento automatico dei contenitori per rendere comodamente accessibili
tutti i materiali in essi raccolti;
- utilizzare mensole o
contenitori inclinati per migliorare la presa dei materiali contenuti;
- organizzare il layout della
postazione in modo che i contenitori abbiano una posizione fissa e stabile (ad
es. agganciati ad una rastrelliera o uno scaffale) quando sono in uso;
- organizzare il layout della
postazione in modo che l’operatore si trovi al centro della sua area di lavoro;
- organizzare il layout della
postazione in modo che l’esercizio della forza avvenga su una direzione
rettilinea e frontale rispetto all’operatore;
- progettare il layout dei
compiti lavorativi in modo da evitare spinta e traino su rampe, piccoli
dislivelli o ostacoli che richiedono deviazioni dal percorso rettilineo;
- configurare la postazione in
modo da offrire l’appoggio delle mani e degli avambracci (ad es. con sporgenze
del piano di lavoro);
- configurare la postazione in
modo da ridurre gli ingombri sul piano di calpestio, assicurando libertà e
naturalità di movimento all’interno della postazione (ad es. con una barra
poggiapiedi alla base ad altezza di 10 -15 cm da terra);
- configurare la postazione di
lavoro in modo da consentirne l’agevole pulizia e manutenzione;
- configurare il layout della
postazione di lavoro in modo consentire l’agevole pulizia e manutenzione
dei dispositivi;
- progettare i compiti di lavoro
che in modo che l’eventuale movimentazione dei carichi inizi e si concluda in
posizione eretta;
- nella selezione delle
attrezzature, preferire quelle che offrono dispositivi di controllo adeguati
alle condizioni acustiche della postazione;
- nella selezione delle
attrezzature, preferire quelle che offrono dispositivi di controllo adeguati
alle condizioni visive della postazione;
- progettare la postazione in
modo da assicurare una superficie di calpestio complanare;
- progettare la postazione in
modo da assicurare lo svolgimento delle manipolazioni ad un’altezza compresa
fra 80 cm e 110 cm;
- organizzare i tempi dei turni di
lavoro in modo che l’impegno fisico ed il ritmo di lavoro aumentino gradualmente;
- contrassegnare con apposite
etichette i carichi pesanti o fragili;
- prevedere il lavoro in gruppo
per movimentare manualmente carichi pesanti o ingombranti;
- assicurare che gli operatori
indossino scarpe
adeguate per evitare inciampo e scivolamento, in relazione oltre che al
compito anche alla tipologia di pavimentazione;
- assicurare che gli operatori
indossino guanti della misura giusta;
- evitare che gli operatori
indossino più di un paio di guanti uno sull’altro;
- in caso di lavoro in gruppo,
formare i gruppi con operatori dalla corporatura simile, per non sbilanciare la
distribuzione del carico di lavoro manuale;
- se non è possibile porgere
all’operatore i materiali ad un’altezza adeguata, offrire appoggi supplementari
(ad es. gradini, scalette mobili, ecc) per aumentare l’altezza dell’operatore e
migliorare la raggiungibilità dei materiali da prendere (assicurarsi che questi
dispositivi non vengano usati impropriamente e costituiscano rischio di
inciampo);
- progettare i compiti lavorativi
in modo da preferire scivolamento e rotolamento al trasporto totalmente
manuale;
- progettare i compiti lavorativi
in modo da preferire la spinta al traino;
- assicurare che il pavimento su
cui devono passare carrelli non sia bagnato o scivoloso o presenti ostacoli
imprevisti (ad es. pulire tempestivamente i percorsi da materiali residui,
segnalare interruzioni dei percorsi per manutenzione o pulizia ordinaria,
indicare percorsi alternativi obbligatori, ecc.);
- progettare i compiti lavorativi
in modo da non richiedere il trasporto manuale dei pesi. Se questo è
inevitabile ed avviene poggiando il peso sulla spalla, fornire un cuscinetto
per la spalla per ripartire meglio il carico;
- preferire sempre l’impiego di
attrezzi elettrici per i compiti in cui è richiesto l’esercizio di una forza,
anche se non eccessiva;
- assicurare sempre lo stato di
massima efficienza di dispositivi e attrezzature attraverso la corretta
pianificazione della loro manutenzione;
- assicurare sempre lo stato di
massima efficienza di dispositivi e attrezzature attraverso l’osservanza delle
raccomandazioni del produttore;
- assicurare che l’uso di
dispositivi e attrezzature avvenga conformemente alle raccomandazioni del
produttore;
- eseguire le operazioni di
ispezione, monitoraggio e manutenzione di dispositivi ed attrezzature
conformemente alle indicazioni del produttore;
- mantenere sgombri e puliti
percorsi, varchi ed ingressi per assicurare il transito confortevole e sicuro
di persone e mezzi;
- utilizzare barriere fisiche per
impedire ai lavoratori di trovarsi, anche incidentalmente, al di sotto o in
prossimità di carichi in movimento o instabili;
- fornire formazione adeguata
agli operatori sull’uso corretto delle attrezzature;
- fornire formazione continua
agli operatori e verificare l’efficacia dell’azione formativa, prevedendo anche
la possibilità di campagne ad hoc, sulle procedure operative da applicare;
- fornire formazione continua
agli operatori e verificare l’efficacia dell’azione formativa, prevedendo anche
la possibilità di campagne ad hoc, sui comportamenti personali da tenere ai
fini del benessere e della qualità della vita a lungo termine;
- progettare i compiti lavorativi
ed il contesto fisico delle attività in modo da ridurre la possibilità di
operazioni spontanee che possano ridurre le condizioni di comfort e sicurezza
(ad es. rendere più pesante un contenitore che potrebbe essere sollevato
impropriamente a mano, poggiare contenitori e
pallets su incastri, in modo da non poterli spostare in posizioni
pericolose, ecc.);
- valutare sempre la possibilità
di utilizzare dispositivi e attrezzature automatici e semiautomatici in luogo
di quelli manuali;
- adottare politiche della
gestione del personale che prevedano la rotazione degli operatori fra
postazioni caratterizzate da compiti diversi in relazione ai segmenti corporei
interessati, esercizio della forza, ripetizione
dei movimenti, posture, ritmo di lavoro, carico visivo e mentale,
microclima della postazione;
- progettare le mansioni in modo
che l’operatore svolga di più di due azioni elementari;
- considerare la necessità di
arrivare al ritmo di lavoro standard con un incremento graduale per i
lavoratori neo assunti e quelli rientranti dopo una lunga assenza;
- organizzare l’orario di lavoro
in funzione dei tempi di recupero necessari in relazione ai compiti lavorativi,
prevedendo eventualmente un numero maggiore di pause ravvicinate piuttosto che
poche pause più lunghe;
- progettare i compiti lavorativi
in modo da evitare il passaggio di un carico o qualsiasi attrezzo da una mano
all’altra;
- progettare i compiti lavorativi
preferendo sempre l’utilizzo delle prestazioni umane nella fascia media
piuttosto che estrema delle potenzialità del corpo umano (applicare i concetti
di
midrange e
powerzone”. Si ricorda che il termine
midrange indica “posture in cui le articolazioni di collo, schiena,
braccia, gambe, e polsi non sono flessi/estesi secondo angoli estremi”. Mentre
l’espressione
powerzone identifica
“un’area al di sopra delle ginocchia, al di sotto delle spalle e in prossimità
del corpo. Il principio della
powerzone
stabilisce che nell’area sopra descritta l’operatore è in grado di esercitare
la massima forza in condizioni posturali ottimali”;
- “utilizzare contenitori dei
pesi da movimentare in modo da consentire all’operatore di prendere il carico
senza eseguire flessioni del busto;
- scegliere guanti con una
superficie e consistenza che offrano attrito e presa adeguati al compito
(considerare che i guanti possono ridurre la presa fino al 40%);
- progettare i carichi da
movimentare in modo che offrano una presa sicura per entrambe le mani;
- scegliere attrezzi e/o
progettare procedure di lavoro che non implichino contraccolpi;
- prevedere l’uso di contenitori
apribili o accessibili da più lati;
- progettare componenti minuti in
modo che siano di presa agevole, o organizzare la loro disposizione in modo
appropriato per l’operatore (ad es. non sfuggano di mano, non richiedano la
presa con la stretta delle falangi, non si incastrino fra loro, ecc.);
- preferire contenitori che
abbiano prese adeguate rispetto alle diverse corporature degli operatori (ad
es. maniglie con posizione e dimensioni diverse);
- utilizzare contenitori dei pesi
da movimentare in modo da consentire all’operatore di prendere il carico senza
eseguire iperestensioni delle braccia;
- progettare contenitori e
carichi in modo che il sollevamento e/o spostamento di questi non riempia il
campo visivo frontale dell’operatore;
- preferire contenitori che
possano essere aperti e riempiti in condizioni sicure e confortevoli;
- preferire contenitori che
offrono un appoggio per i materiali e/o il contenitore dei materiali che devono
esservi trasferiti all’interno;
- offrire prese di contenitori e
attrezzi che non richiedano flessione o estensione del polso, anche in
relazione alla posizione dell’operatore che deve afferrarli;
- offrire prese di contenitori e
attrezzi che consentano di afferrarli con tutto il palmo della mano piuttosto
che con le dita;
- preferire attrezzi la cui presa
sia adeguata alla posizione in cui dovranno essere impiegati (ad es.
considerare se la mano dovrà essere tenuta orizzontale o verticale, se i
movimenti sono frontali o laterali, ecc.);
- preferire dispositivi ed
attrezzi di buona qualità e produttori affidabili;
- preferire dispositivi ed
attrezzi leggeri;
- scegliere dispositivi ed
attrezzi adeguati al complesso delle condizioni di lavoro specifiche della
postazione (compiti lavorativi, materiali impiegati, dimensioni e conformazione
della postazione, ecc);
- nel caso l’operatore debba esercitare
una forza di direzione orizzontale, preferire attrezzature con maniglie
verticali, così da assicurare una presa ed una postura naturali;
- tra possibili alternative,
preferire dispositivi ed attrezzature che, per caratteristiche e qualità,
richiedano forza minore (a es. carrelli con ruote a basso attrito, scarsa
inerzia);
- tra possibili alternative,
preferire dispositivi e attrezzature che consentono il controllo agevole da
parte dell’operatore (controllo di direzione, velocità, arresto, allarmi,
ecc.), anche in relazione al contesto di lavoro (coefficiente di attrito del
pavimento, condizioni acustiche e luminose, livello di precisione del compito,
ecc.);
- preferire carrelli con rotelle
girevoli;
- informare gli operatori sulle
modalità più corrette per l’esecuzione dei compiti (ad es. fare un passo di
lato piuttosto che ruotare il busto, assicurarsi che la presa sia salda prima
di iniziare la movimentazione di un carico, non indossare guanti inadeguati,
ecc.)”.
Ente Bilaterale Nazionale del
settore Terziario, “ Datori di lavoro e lavoratori. Guida pratica agli adempimenti
di sicurezza e all’apparato sanzionatorio”, Supplemento 1 al N. 1/2011 Anno
I del semestrale “EBINTER NEWS - BILATERALITÀ NEL TERZIARIO” (formato PDF,
12.51 MB).
RTM
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