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"Nuovo Catasto: gli appartamenti saranno tutti in un’unica classe"
fonte www.edilportale.com / Catasto
17/02/2015 - Un’unica classe catastale per le abitazioni inserite in fabbricati residenziali. È una delle novità della
riforma del Catasto,
anticipata dall’Agenzia delle Entrate, che dovrebbe diventare operativa
nel 2019 dopo un avvio a scaglioni a partire dalla prossima estate.
Secondo il Fisco, gli appartamenti saranno inseriti nella categoria ordinaria O/1, mentre scompariranno le classi A/1, A/2 e seguenti che distinguevano tra immobili di lusso, popolari ecc. Un successivo decreto del Ministero delle Finanze chiarirà in seguito i criteri per l’identificazione di ville, immobili signorili e artistici.
Come già assodato con l’approvazione della Delega Fiscale, il valore degli immobili sarà determinato dalla superficie e non più dai vani. Verranno inoltre presi in considerazione una serie di parametri, che secondo le anticipazioni del Fisco sono la zona, lo stato di conservazione, il piano, l’affaccio e la presenza di un ascensore nello stabile. Si tratta di valori usati comunemente nel mercato immobiliare, che potranno essere incrociati con il valore di riferimento della zona di ubicazione.
Il completamento della riforma seguirà tre step principali. Entro il primo luglio 2015 avverrà il campionamento degli immobili. Le funzioni statistiche, cioè le formule che applicate caso per caso porteranno alla valutazione degli immobili, saranno messe a punto entro la metà del 2018. Tutto questo porterà alla definizione delle nuove basi imponibili entro la fine del 2019.
Ricordiamo che il prossimo 20 febbraio dovrebbero arrivare sul tavolo del Consiglio dei Ministri i decreti che definiranno il funzionamento del nuovo Catasto. Tra i nodi da sciogliere ci sarà il superamento delle storture, come la presenza di molti immobili sopravvalutati o sottovalutati in base al loro valore di mercato reale, senza un aumento del carico fiscale.
Secondo il Fisco, gli appartamenti saranno inseriti nella categoria ordinaria O/1, mentre scompariranno le classi A/1, A/2 e seguenti che distinguevano tra immobili di lusso, popolari ecc. Un successivo decreto del Ministero delle Finanze chiarirà in seguito i criteri per l’identificazione di ville, immobili signorili e artistici.
Come già assodato con l’approvazione della Delega Fiscale, il valore degli immobili sarà determinato dalla superficie e non più dai vani. Verranno inoltre presi in considerazione una serie di parametri, che secondo le anticipazioni del Fisco sono la zona, lo stato di conservazione, il piano, l’affaccio e la presenza di un ascensore nello stabile. Si tratta di valori usati comunemente nel mercato immobiliare, che potranno essere incrociati con il valore di riferimento della zona di ubicazione.
Il completamento della riforma seguirà tre step principali. Entro il primo luglio 2015 avverrà il campionamento degli immobili. Le funzioni statistiche, cioè le formule che applicate caso per caso porteranno alla valutazione degli immobili, saranno messe a punto entro la metà del 2018. Tutto questo porterà alla definizione delle nuove basi imponibili entro la fine del 2019.
Ricordiamo che il prossimo 20 febbraio dovrebbero arrivare sul tavolo del Consiglio dei Ministri i decreti che definiranno il funzionamento del nuovo Catasto. Tra i nodi da sciogliere ci sarà il superamento delle storture, come la presenza di molti immobili sopravvalutati o sottovalutati in base al loro valore di mercato reale, senza un aumento del carico fiscale.
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