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"Lavoratore autonomo: chi è e che attività può svolgere"
fonte www.puntosicuro.it / Sicurezza sul lavoro
03/03/2015 - In questi anni in
molte attività lavorative il numero di
lavoratori
autonomi è andato via via aumentando, in particolar modo nei comparti delle
costruzioni, dei trasporti e dell’agricoltura. E se spesso i pericoli a cui
tali lavoratori sono esposti sono gli stessi dei lavoratori dipendenti, il
rischio di infortuni con lesioni invalidanti o mortali è tuttavia doppio
rispetto a tutte le altre categorie di lavoratori.
Proprio per questi motivi il Testo
Unico in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro
- il Decreto Legislativo n. 81/2008 - con l’art. 21 ha esteso la tutela
normativa anche ai lavoratori
autonomi con l’obbligo di utilizzo di dispositivi personali di protezione e
l’impiego di attrezzature sicure e conformi.
Per delineare la figura del
lavoratore autonomo e favorire la prevenzione dei rischi, ci soffermiamo oggi
su un documento realizzato dagli SPISAL di varie ULSS venete ( ULSS 15
Alta Padovana, ULSS
16 Padova, ULSS 17),
con la collaborazione con la Direzione Territoriale del Lavoro di Padova, dal
titolo “
Lavoratori Autonomi. Guida
pratica per lavorare sicuri”.
Il breve opuscolo si rivolge, con
un linguaggio semplice e con l’aiuto di diverse immagini, ai
lavoratori autonomi del comparto delle
costruzioni. Ad esempio illustra i principali rischi correlati alle
attività in cantiere (cadute dall’alto, rischio elettrico, rischio
seppellimento e rischi legati all’uso di attrezzature di lavoro) e le
principali buone prassi correlate. Inoltre chiarisce gli aspetti spesso critici
del lavoratore autonomo relativamente al suo stato giuridico, ai lavori che può
fare e alle possibili forme di collaborazione con altri lavoratori.
Dopo aver sottolineato che il lavoratore autonomo è
“
colui che ha scelto di lavorare da
solo, in modo autonomo e non va confuso con il lavoratore dipendente o con
l’impresa”, l’opuscolo offre utili definizioni per identificarlo correttamente.
Ad esempio indica che il
lavoratore autonomo [art.2222 c.c.-
art.89 comma 1 lett. d) D.Lgs. 81/2008]: “è un artigiano che svolge la propria
attività da solo (senza l’aiuto di collaboratori o altri artigiani) si obbliga
a compiere un'opera o un servizio, con gestione a proprio rischio e senza
vincolo di subordinazione nei confronti di chi gli ha affidato il lavoro
(committente)”. E dunque il lavoratore autonomo:
- “non è soggetto al potere
direttivo, organizzativo e disciplinare del committente;
- non è obbligato ad osservare un
orario di lavoro. il pagamento della prestazione è riferito al valore
dell’opera o del servizio e non al tempo impiegato;
- è dotato di partita IVA e
stipula con il committente un contratto d’opera, non un contratto di appalto
(esclusivo delle imprese)”.
Mentre il
lavoratore subordinato (art.2094 c.c.) è “colui che si obbliga,
dietro retribuzione, a collaborare nell'impresa, prestando il proprio lavoro
intellettuale o manuale alle dipendenze e sotto la direttive del datore di
lavoro o di una persona da lui nominata (caposquadra o capo cantiere). Quindi
il lavoratore subordinato:
- è soggetto al potere
organizzativo, direttivo e disciplinare del datore di lavoro;
- è obbligato ad osservare un
orario di lavoro;
- percepisce una retribuzione
fissa e periodica, commisurata al tempo di lavoro”.
Inoltre l’
impresa individuale (art.2082 c.c.) “è un’attività economica, con
dipendenti, diretta alla produzione o allo scambio di beni o servizi. È un
imprenditore che organizza i beni (locali, macchine, attrezzature, mobili,
ecc.) e le persone da lui dipendenti. Stipula con il committente un contratto
di appalto (art. 1655 c.c.)”.
Il documento riporta alcune
indicazioni utili – rivolte direttamente al lavoratore
autonomo – per
verificare la sua
“idoneità”:
- “fai attenzione alla tipologia
dei lavori che ti sono affidati: non deve essere tale da richiede l’aiuto di
altri lavoratori autonomi e/o altre imprese;
- i lavoratori autonomi
non possono svolgere le seguenti attività:
manovalanza, muratura, carpenteria, rimozione amianto, posizionamento di ferri
e ponti, opere strutturali, opere legate al ciclo del cemento armato, al
montaggio di strutture metalliche e di prefabbricati;
- i lavoratori autonomi
possono svolgere le seguenti attività:
lavori idraulici, elettrici, pittura interna, posa in opera di rivestimenti,
manutenzione di infissi, balaustre, ringhiere, piccoli lavori edili,
assicurandosi che possano essere eseguiti da una singola persona;
- ricorda che devi dimostrare il
possesso e/o disponibilità di macchine e attrezzature ‘consistenti’. Non è
sufficiente essere in possesso di minuta attrezzatura: secchi, pale, picconi,
martelli, carriole, perché non dimostrano l’esistenza di un’autonoma
organizzazione di impresa”.
Un lavoratore
autonomo deve inoltre stare attento a
non
comportarsi come un dipendente.
Ad esempio si comporta come
lavoratore dipendente quando:
- “lavora a stretto contatto con
i dipendenti della ditta esecutrice;
- svolge le medesime mansioni del
personale della ditta esecutrice e osserva lo stesso orario di lavoro;
- riceve direttive di lavoro dal
responsabile della ditta esecutrice;
- è sottoposto al potere
disciplinare (rimproveri, multe) del titolare della ditta esecutrice;
- la retribuzione è commisurata
alle ore di lavoro e non al prodotto finito”.
Si sottolinea che in questo caso
“il datore di lavoro che inserisce nell’organizzazione della propria impresa un
Lavoratore Autonomo, trattandolo come fosse un suo dipendente, assume nei
confronti dell’autonomo gli stessi obblighi che ha verso i propri lavoratori
subordinati”.
Vengono poi presentati alcuni
esempi di regolarità e irregolarità.
La situazione può essere
considerata
regolare solo:
- “se l’autonomo svolge la
propria attività in modo indipendente e con reale autonomia operativa;
- se l’autonomo è temporaneamente
assunto dall’impresa esecutrice (ad es. con contratto a tempo determinato) e
svolge la propria attività come lavoratore subordinato in modo non prevalente,
pur mantenendo l’iscrizione all’albo artigiani;
- se l’esecuzione dell’opera
viene suddivisa in singole lavorazioni che vengono poi assegnate a singoli
autonomi;
- se il lavoratore autonomo
assume gli altri lavoratori autonomi, in questo caso il primo assume la veste
di datore di lavoro e gli altri di dipendenti”.
Mentre la situazione è
irregolare “se più lavoratori autonomi
collaborano per realizzare un’opera poiché costituiscono una società di fatto,
in cui un lavoratore autonomo può venire identificato come datore di lavoro
degli altri autonomi”.
Concludiamo la presentazione di
questa guida ricordando che l’
utilizzo
improprio dei lavoratori autonomi da parte dell’impresa comporta:
- “nel caso in cui i lavoratori
autonomi si comportino come lavoratori subordinati, si applicano all’impresa le
sanzioni conseguenti alla trasformazione del rapporto di lavoro autonomo in
rapporto di lavoro dipendente;
- Il versamento dei contributi
INPS e dei premi INAIL non versati e dovuti come lavoratori dipendenti;
- sanzioni per illeciti in
materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, in particolare in materia
di sorveglianza sanitaria, formazione e informazione (obbligo del datore di
lavoro nei confronti dei lavoratori dipendenti);
- eventuale allontanamento del
lavoratore autonomo fino all’avvenuta regolarizzazione;
- conseguenze a carico del
committente”.
E infine l’
abuso della qualifica di lavoratore autonomo comporta:
- “la cancellazione dall’albo
delle imprese artigiane nel caso in cui la prestazione di lavoro subordinato
avvenga in modo prevalente;
- sanzioni per illeciti in
materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro per il lavoratore autonomo
identificato come datore di lavoro della società che di fatto si è costituita;
- l'eventuale allontanamento dal
cantiere dei lavoratori autonomi, collaboratori dell’autonomo identificato come
datore di lavoro, fino all’avvenuta regolarizzazione”.
L’
indice del documento:
Introduzione
1. Indicazioni sulla sicurezza in
cantiere relativa ai 4 rischi principali
- cadute dall’alto
- rischio elettrico
- seppellimento
- uso di attrezzature
2. Che tipo di lavoratore sei?
3. Verifica la tua idoneità
4. Casistica
5. Sanzioni
ULSS 15, ULSS 16, ULSS 17,
Direzione Territoriale del Lavoro di Padova, “ Lavoratori Autonomi. Guida pratica per lavorare sicuri”
documento a cura di Gioele Mini, Giuliano Caccin, Valerio Guerra (SPISAL Ulss
15), Francesco Ciardo, Adriano Rovoletto (SPISAL Ulss 16), Stefano Ziscardi
(SPISAL Ulss 17), Daniela Pascale (Direzione Territoriale del Lavoro di Padova),
con coordinamento di Doriano Magosso, Liviano Vianello, Rosana Bizzotto,
Roberto Parrella, edizione dicembre 2013 (formato PDF, 1.37 MB).
Tiziano Menduto
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