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"Gli interventi di manutenzione sugli apparecchi di sollevamento"
fonte www.puntosicuro.it / Sicurezza Macchine ed Attrezzature
30/03/2015 - Che sia ordinaria,
programmata o che sia straordinaria - in caso, ad esempio di anomalie e ed
eventi accidentali – la
manutenzione
degli apparecchi di sollevamento è necessaria sì per garantire l’efficienza
del mezzo, ma specialmente per assicurarne la sicurezza durante l’uso.
E la
registrazione puntuale degli interventi
di manutenzione di una macchina permette agli operatori di poterne ripercorrere
in ogni momento la vita. Analizzando ad esempio quali siano i guasti più
frequenti, è possibile attuare tutte le misure migliorative in grado di diminuire
i tempi di fermo e, soprattutto, di mantenere elevati standard di sicurezza.
Ricordando però che gli interventi di manutenzione – che possono avere pesanti
ricadute sulla funzionalità e sulla sicurezza – devono essere eseguiti solo da
personale adeguatamente formato e addestrato.
Per parlare di
manutenzione degli apparecchi di
sollevamento riprendiamo la presentazione della pubblicazione Inail “ Movimentazione
merci pericolose. Carico, scarico, facchinaggio di merci e materiali. Manuale
sulla sicurezza destinato agli addetti al carico, scarico, facchinaggio di
merci e materiali pericolosi”, realizzata dalla Direzione Centrale
Prevenzione dell’Inail in collaborazione con Parsifal Srl.
Il documento offre una panoramica
degli elementi, degli aspetti da verificare, dei possibili interventi
manutentivi in relazione ai vari apparecchi di sollevamento utilizzabili nelle
attività di movimentazione
delle merci.
Ricordando che abbiamo già
affrontato il tema della manutenzione dei
carrelli elevatori, i suggerimenti sono utili in particolare per paranchi,
gru a bandiera, gru su monorotaia, gru a
ponte, gru a torre, argani a cavalletto, ...
Strutture portanti
Il documento sottolinea che una
struttura che sia, ad esempio, aggredita dalla ruggine, “oltre che brutta, è
anche pericolosa; la ruggine diminuisce, infatti, la resistenza dei materiali,
delle giunzioni (saldature, bulloni, chiodature) e, conseguentemente, la vita
operativa della struttura e, soprattutto, la sua sicurezza”.
In questo senso la manutenzione
di una attrezzatura di lavoro rappresenta quindi una fase importante per la
vita della sua struttura, sempre che sia fatta “in tempi non tardivi, con
modalità idonee e compatibili con il binomio materiale/ambiente e, nello stesso
tempo, attuata con investimenti commisurati al valore dell’opera”.
Si indica che la perdita
dell’azione protettiva delle vernici “può essere attribuita al degrado promosso
dall’atmosfera sulla superficie del rivestimento, alla perdita di adesione al
substrato metallico, all’azione di agenti aggressivi”. E le “modalità di
ripristino della funzione protettiva di un rivestimento dipendono dal tipo e
dalle condizioni del vecchio rivestimento, oltre che dalla possibilità che la
struttura possa eventualmente essere smontata e poi rimontata. È comunque buona
norma attenersi alle indicazioni contenute nel manuale di uso e manutenzione o,
se non presenti, contattare il costruttore”.
Il documento ricorda che in
particolare le gru che operano all’aperto o in ambienti aggressivi “vanno
controllate con maggiore attenzione e con cadenze più ravvicinate”. Senza
dimenticare che anche la segnaletica di sicurezza va periodicamente verificata
e, se deteriorata, sostituita.
Sistemi di traslazione
I componenti dei sistemi di
traslazione devono essere verificati con attenzione.
E in particolare “deve essere
periodicamente verificata la funzionalità dei microinterruttori di:
-
fine corsa traslazione della gru;
-
fine corsa traslazione del carrello.
Inoltre vanno periodicamente “lubrificate
le parti in movimento con periodicità e utilizzando i prodotti indicati dal
costruttore. Le ruote vanno sostituite quando presentano un eccessivo grado di
usura, soprattutto del labbro antideragliamento; in quest’occasione, è buona
norma verificare lo stato dell’albero e dei supporti, per verificare la presenza
di eventuali usure anomale, deformazioni o cricche”.
E degli alberi su cui scorrono
ruote e pulegge, “vanno controllati in particolare:
- sedi di chiavette (attenzione a
sedi slabbrate o gioco eccessivo);
- usura;
- punti di riscontro”.
Il documento si sofferma poi
sulla possibilità di riparare o di sostituire delle parti, sulla verifica delle
vie di scorrimento, sulla verifica delle pulegge e dei vari organi mobili e di
sicurezza (es. paracadute del carrello per le gru a torre).
Argani
Essendo il cuore del sistema di
sollevamento, bisogna prestare particolare attenzione a vari componenti:
- “
fine corsa salita - fine corsa discesa: “dei fine corsa, è
sufficiente testare il corretto funzionamento a macchina scarica e in
condizioni operative; il fine corsa di discesa, in particolare, deve
intervenire quando sul tamburo ci sono ancora almeno due giri morti”;
-
limitatore di carico (se presente);
-
limitatore di momento (se presente);
-
tamburo di avvolgimento delle funi: “del tamburo di avvolgimento
funi, occorre controllare la sede di avvolgimento delle funi e il funzionamento
del sistema di guida”;
-
funi.
Il documento ricorda che devono
essere “verificati con attenzione i punti di attacco della fune all’argano e
alla trave di sostegno verificando: corretto posizionamento delle redance;
assenza di difetti del manicotto o corretto posizionamento e serraggio dei
singoli morsetti (parte a “U” disposta nel tratto morto della fune)”.
Il documento si sofferma
ampiamente sulle
funi e le
catene metalliche che “meritano un
discorso un po’ più approfondito, in quanto oggetto di precise disposizioni di
legge. Funi e catene di apparecchi di sollevamento vanno, infatti, verificate
almeno ogni tre mesi e l’esito della verifica deve essere obbligatoriamente
registrato, così come deve essere annotata la loro eventuale sostituzione.
Questo perché il loro degrado avviene normalmente per cause meccaniche, a causa
dei carichi normalmente applicati (statici e dinamici), della flessione e
dell’usura cui sono sottoposte durante l’avvolgimento attorno al tamburo e alle
pulegge di rinvio. Per le gru che operano all’aperto, l’usura è maggiore, in
conseguenza dell’esposizione agli agenti atmosferici, ed è consigliabile
prevedere ispezioni abbastanza frequenti. Nelle funi metalliche, il degrado si
manifesta con la riduzione di sezione di fili elementari (spiattellamento), con
la graduale rottura di fili elementari dello strato più esterno e con
l’insorgere di fenomeni di ossidazione. Un’attenta verifica trimestrale, oltre
che l’ispezione visiva da parte degli operatori eseguita quotidianamente,
permette di tenere sotto controllo l’usura e programmare la sostituzione delle
funi per tempo”.
Inoltre si indica che solitamente
“la fune viene sostituita quando, su un determinato tratto di lunghezza, viene
riscontrato un certo numero di fili elementari esterni rotti; la lunghezza del
tratto da esaminare e il numero di trefoli sono funzione del diametro della
fune. È comunque necessario sostituire immediatamente la fune quando si
riscontra la rottura di un intero trefolo, o quando vengono riscontrate sulla
fune ammaccature, strozzature, riduzioni di diametro, oppure, peggio ancora, la
presenza di asole o nodi di torsione”.
Rimandando ad una lettura
integrale del documento, che riporta vari altri dettagli sulla sostituzione delle
funi e delle catene, continuiamo affrontando il tema delle
verifiche periodiche.
Infatti le operazioni di
manutenzione e verifica sono un elemento chiave nella sicurezza di tutte le
apparecchiature (delle gru in particolare), e “gli apparecchi di sollevamento
non manuali di portata superiore a 200 kg” devono essere verificati, all’atto
della messa in esercizio e annualmente, per verificare il mantenimento dei
livelli di sicurezza.
Durante tali verifiche, “oltre
agli aspetti documentali, vengono eseguite una serie di prove in campo che
riguardano soprattutto:
-
fine corsa traslazione della gru;
-
fine corsa traslazione del carrello;
-
fine corsa salita;
- fine corsa discesa;
-
limitatore di carico (se presente);
-
limitatore di momento (se presente);
-
tamburo di avvolgimento delle funi;
-
funi;
-
sistemi di segnalazione e segnaletica;
-
sistemi di comando.
Inoltre gli apparecchi di
sollevamento vengono “sottoposti a prove di carico, durante le quali viene
applicato un carico pari al carico massimo di lavoro maggiorato del:
-
20% per le gru a torre;
-
10% per gru a ponte, a cavalletto, ecc”.
E nelle gru a ponte
o a cavalletto, viene inoltre verificato il mantenimento delle caratteristiche
meccaniche della gru, verificando che la flessione che subisce la struttura
portante rispetto alla posizione di riposo, quando viene applicato un carico,
resti entro la tolleranza prevista (freccia di deformazione elastica)”.
Concludiamo parlando della
sicurezza nelle operazioni di manutenzione.
Innanzitutto è buona norma “vietare
l’accesso alla parte sottostante gli apparecchi di sollevamento durante le
attività di manutenzione, in quanto interessate da un’eventuale caduta di
oggetti dalle parti soprastanti. Prima di intraprendere qualsiasi attività di
manutenzione, è necessario mettere in sicurezza la gru e tutte le
apparecchiature a essa interconnesse”.
Inoltre se occorre accedere alle “parti
sopraelevate degli apparecchi (es. manutenzione degli argani), e non vi sono
opere provvisionali fisse che consentano di accedere in sicurezza (es.
scale alla marinara con gabbia di sicurezza,
piani di lavoro dotati di parapetto normale su tutti i lati), è necessario
utilizzare, in aggiunta ai DPI normalmente utilizzati, specifici
DPI
anticaduta (imbracatura + ammortizzatori di caduta) e prevedere idonei
punti di vincolo mobili o fissi alle strutture della gru”. Si sottolinea che è da
“evitare assolutamente l’esecuzione di attività che comportano rischio di
caduta senza l’utilizzo di DPI”!
Al termine degli interventi di
manutenzione devono poi “essere verificate tutte le funzioni di sicurezza
dell’apparecchio e devono essere rimossi attrezzi e materiali di risulta che, a
causa del movimento e delle vibrazioni, potrebbero cadere”.
Segnaliamo, per finire, che il
documento si sofferma anche sulla manutenzione degli impianti elettrici e di
comando e degli accessori di sollevamento.
“ Movimentazione merci pericolose. Carico, scarico, facchinaggio
di merci e materiali. Manuale sulla sicurezza destinato agli addetti al carico,
scarico, facchinaggio di merci e materiali pericolosi”, pubblicazione
realizzata dalla Direzione Centrale Prevenzione dell’Inail in collaborazione
con Parsifal Srl, versione 2012 (formato PDF, 3.27 MB).
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Merci Pericolose - Carico, scarico, facchinaggio di merci e materiali”.
RTM
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