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"Modello Unico, la scadenza slitta dal 16 giugno al 6 luglio"
fonte www.edilportale.com / Professioni e Professionisti
11/06/2015 - Professionisti, lavoratori autonomi e imprese avranno più tempo per
pagare le tasse. Lo ha comunicato il Ministero dell’economia e delle
finanze (Mef) anticipando i contenuti di un dpcm in fase di
pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.
Modello Unico, i nuovi termini
Slitta dal 16 giugno al 6 luglio 2015 il termine per i versamenti delle imposte che emergono dalla dichiarazione Unico 2015.
Chi avrà bisogno di più tempo potrà versare le imposte entro il 20 agosto 2015 con una maggiorazione dello 0,40%.
Chi può usufruire delle nuove scadenze del Modello Unico
Potranno usufruire di questo slittamento non solo i contribuenti soggetti agli studi di settore, ma anche quelli rientranti nel regime dei vecchi minimi, quelli appartenenti al nuovo sistema forfetario al 15%, i soci di società di persone e di società di capitali in regime di trasparenza.
“Vecchi e nuovi” minimi, lo ricordiamo, non sono soggetti agli studi di settore e non pagano l’imposta regionale sulle attività produttive (Irap).
Per entrare nel regime dei minimi, che prevede una tassazione al 5%, è necessario che i ricavi o i compensi non superino il tetto dei 30 mila euro, non aver sostenuto spese per lavoratori dipendenti o collaboratori, aver posseduto beni strumentali per un importo inferiore a 15 mila euro.
Il sistema sarà in vigore fino al 31 dicembre 2015 e verrà sostituito dal nuovo regime forfetario introdotto dalla Legge di Stabilità per il 2015, che prevede un’imposta sostitutiva al 15% per i redditi fino a 15 mila euro.
Modello Unico, i nuovi termini
Slitta dal 16 giugno al 6 luglio 2015 il termine per i versamenti delle imposte che emergono dalla dichiarazione Unico 2015.
Chi avrà bisogno di più tempo potrà versare le imposte entro il 20 agosto 2015 con una maggiorazione dello 0,40%.
Chi può usufruire delle nuove scadenze del Modello Unico
Potranno usufruire di questo slittamento non solo i contribuenti soggetti agli studi di settore, ma anche quelli rientranti nel regime dei vecchi minimi, quelli appartenenti al nuovo sistema forfetario al 15%, i soci di società di persone e di società di capitali in regime di trasparenza.
“Vecchi e nuovi” minimi, lo ricordiamo, non sono soggetti agli studi di settore e non pagano l’imposta regionale sulle attività produttive (Irap).
Per entrare nel regime dei minimi, che prevede una tassazione al 5%, è necessario che i ricavi o i compensi non superino il tetto dei 30 mila euro, non aver sostenuto spese per lavoratori dipendenti o collaboratori, aver posseduto beni strumentali per un importo inferiore a 15 mila euro.
Il sistema sarà in vigore fino al 31 dicembre 2015 e verrà sostituito dal nuovo regime forfetario introdotto dalla Legge di Stabilità per il 2015, che prevede un’imposta sostitutiva al 15% per i redditi fino a 15 mila euro.
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