15/06/2009 - Numerose sono le segnalazioni giunte in questi giorni al CODICI-Centro per i Diritti in merito all'assenza della data di scadenza sulle confezioni dei gelati venduti in porzioni individuali. In seguito alle denunce dei cittadini, l'Associazione ha svolto delle indagini riscontrando che non sono soltanto i gelati ad essere sprovvisti della data di scadenza ma anche altri prodotti alimentari. È ovvia la preoccupazione dei consumatori che potrebbero anche acquistare alimenti deperiti. Difatti, i regolamenti comunitari e le disposizioni applicative fissate a livello nazionale in tema di etichettatura non sempre tutelano ed informano il cittadino consumatore come dovrebbero, soprattutto in riferimento alla Direttiva 2000/13/CE. Ci riferiamo - si legge in una nota - alla disposizione che sancisce che il termine minimo di conservazione di un prodotto alimentare, indicato sulla confezione con le espressioni “da consumarsi preferibilmente entro il” oppure “da consumarsi preferibilmente entro fine” non è richiesto nei casi in cui i prodotti siano ortofrutticoli freschi, vini, bevande con un contenuto alcolico superiore al 10% del volume, bevande non alcolizzate, confetture, gomme da masticare e gelati in porzioni individuali. “L'etichetta è la carta di identità di un prodotto” commenta Valentina Coppola responsabile Agroalimentare del CODICI, e il suo scopo è quello di tutelare ed informare l'acquirente in modo corretto e il più possibile trasparente. Non è possibile che nei casi sopracitati questo non avvenga”. 'La data di scadenza è un'informazione dalla quale non si può prescindere, ricordiamo infatti che i prodotti alimentari per i quali non è previsto il termine minimo di conservazione sono comunque deperibili” continua Monique Perrotti consulente legale dell'Associazione. Pertanto il CODICI ha invitato il Ministro Zaia a svincolare l'Italia dalla direttiva 2000/13/CE.

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