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"Sicurezza sul lavoro avanti tutta"

fonte Italia Oggi, Fulvio Fornaro / Sicurezza sul lavoro

15/10/2010 - Non è per tornare, a cadenza mensile, sempre sullo stesso problema della prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali nei luoghi di vita e di lavoro. Il fatto è che, come Sail, abbiamo assunto qualche vincolante impegno (tra gli altri, di nostra competente attribuzione di professionalità) sia con i lettori di ItaliaOggi, sia con i destinatari (postalizzati) di questa pagina. Sia per fornire un utile contributo a rendere partecipe delle nostre idee il mondo delle imprese e delle istituzioni locali. Nonché i più diretti interessati, cioè i lavoratori e chi li rappresenta. In verità, nutriamo l'ambizione di riuscire a quantificare e a valutare i risultati (eventuali), prodotti da uno specifico servizio di informazione e formazione. Non foss'altro per graduare una sintonia di raccordo con chi ci ha conferito un incarico di fiducia e di stima, basato sul criterio dell'obiettiva affidabilità e del rigore. Persino riguardo ai riscontri delle azioni repressive da parte dei pubblici poteri nell'applicazione della normativa di legge. Certo, «errare è umano, perseverare è diabolico» nel senso che la repressione, di per sé, è anche prevenzione, nonostante i morti, i malati e gli invalidi a causa del lavoro, che non diminuiscono sensibilmente, stando a quanto documentano stampa e televisioni con riferimenti concreti tanto da non lesinare le notizie specifiche. Infatti, l'Italia da un certo tempo a questa parte, sembra essere vittima di una maledizione per una conduzione organizzativa e di controllo negli ambienti di vita e di lavoro, non ancora a regime, al di là di tutti gli avvertimenti di ministeri ed istituti appositamente deputati alla sicurezza. Anche il presidente della repubblica, Giorgio Napolitano, non è nuovo a svolgere il suo ruolo di preventorc e di Padre della Patria. Neanche avaro di richiami, manifestando spesso fondate preoccupazioni sul fenomeno, viste le ragioni da vendere sull'esito e sul numero degli eventi luttuosi. Tutto, affinché venga reso più sicuro il lavoro. Parliamo di ragioni che non possono essere opzioni trascurabili, perché legate ad una vigente normativa. Peraltro virtuosa ed efficace, da applicare con serietà al fine di recuperare ( innanzitutto) il crescente deficit di attenzione etica, per non sforare i limiti umanamente consentiti. Per la Sail, si tratta di dare vita ad un new deal della prevenzione: che si tratti di educare; di organizzare meglio il lavoro e i suoi ritmi; di non sottovalutare i tempi di esposizione al rischio; di promuovere una filosofia dell'autonomia individuale in fatto di prudenza e attenzione; di responsabilizzare meglio chi si sottrae al dovere di suggerire o consigliare. Oltre all'efficacia di un continuo monitoraggio delle eventuali omissioni nell'uso e nella manutenzione di presidi di sicurezza. Nessuno può negare che l'idea di un rapporto tra rischio e sicurezza nel mondo contemporaneo si concretizza seguendo rigidi protocolli di procedure cristalline, passando dalla formazione per il lavoro a quella nel lavoro. Soprattutto nell'ambito di un sistema in cui diventa essenziale mettere in campo esperienza e competenza, in grado di essere recepite e utilizzate dal tessuto produttivo, motivato a entrare in affinità alla politica industriale delle regioni, attraverso interventi di prevenzione all'interno dei rispettivi territori.

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