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"Raee, l’europarlamento chiede regole più stringenti"

fonte Redazione Ambiente / Ambiente

09/02/2011 - Il Parlamento europeo vuole regole più stringenti per la gestione dei rifiuti elettrici ed elettronici, in forte crescita nel continente, e, allo stesso tempo, una semplificazione degli obblighi amministrativi per le imprese. In una risoluzione legislativa approvata giovedì 3 febbraio, i deputati hanno approvato nuovi target per la raccolta, il riciclo e il riutilizzo dei rifiuti e misure più dure contro l'esportazione illegale verso i paesi in via di sviluppo. La relazione, approvata con 580 voti a favore, 37 contrari e 22 astensioni, introduce cambiamenti alla legislazione cosi come proposta dalla Commissione, che saranno ora al vaglio del Consiglio in vista di una possibile seconda lettura. Il Parlamento afferma che gli Stati membri dovrebbero, dal 2016, raccogliere l'85% dei rifiuti elettronici che producono. Per il 2012, i deputati propongono un obiettivo di 4 kg per abitante (come già previsto dalle regole in vigore) o, in alternativa, la quantità di rifiuti raccolta nel 2010, a seconda di quale delle due opzioni prevede la maggior quantità. Dai frigoriferi rotti ai telefoni indesiderati, il volume di rifiuti elettrici ed elettronici in Europa sta crescendo rapidamente. Oltre a portare a vantaggi in termine di salute e per l'ambiente, il trattamento dei rifiuti elettrici ed elettronici può garantire anche la raccolta di materiali di valore. I deputati, pertanto, chiedono un obiettivo di riciclo compreso fra il 50 e il 75% e uno di riutilizzazione del 5%. Tutti i tipi di rifiuti elettrici ed elettronici dovrebbero essere inclusi nella nuova normativa, dicono i deputati, con eccezioni di alcuni, inclusi in una lista collegata alla direttiva, come le grandi istallazioni, l'equipaggiamento militare e i veicoli. I deputati chiedono inoltre che le apparecchiature fotovoltaiche siano esentate da tali obiettivi, poiché la loro gestione è affidata a professionisti ed è già regolata da target specifici. I deputati propongono di ridurre il numero delle categorie delle apparecchiature elettriche per semplificare gli obblighi che gravano sulle imprese, cosi come dovrebbero essere semplificate le procedure di registrazione. I consumatori dovrebbero poi avere il diritto di disporre i rifiuti elettrici ed elettronici senza alcuna spesa in centri di raccolta appositi e, aggiungono i deputati, quello di restituire, nel caso di oggetti non ingombranti, il rifiuto al punto di vendita. Il Parlamento ricorda infine che grandi quantità di rifiuti elettrici ed elettronici, dichiarati illecitamente come riutilizzabili, sono esportati nei paesi in via di sviluppo, dove spesso sono processati in condizioni pericolose, anche con la partecipazione di bambini. Oltre a sostenere la proposta della Commissione per ispezioni più severe sule navi, il Parlamento chiede inoltre che l'esportatore abbia il peso della prova che i beni sono effettivamente riutilizzabili.

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