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"Bonus 36% per gli immobili ristrutturati dalle imprese"
fonte edilportale.com / Normativa
13/01/2012 - Godono della detrazione fiscale del 36% anche le spese per lavori di
ristrutturazione eseguiti da imprese di costruzione su immobili
destinati alla vendita.
Si sono pronunciati in questo senso gli esperti del Fisco, intervenuti per chiarire qualche dubbio sull’applicazione dello sgravio Irpef a determinate categorie di lavori.
Secondo l’Agenzia delle Entrate, il bonus fiscale sulle spese sostenute per il recupero del patrimonio edilizio si applica anche agli interventi di restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia riguardanti interi fabbricati, eseguiti da imprese di costruzione o ristrutturazione immobiliare o da cooperative edilizie, che provvedano, entro 6 mesi dalla data di termine dei lavori, alla successiva alienazione o assegnazione dell’immobile.
Per poter beneficiare della detrazione, gli interventi edilizi devono riguardare l’intero fabbricato. Non è infatti sufficiente che si riferiscano solo ad una parte dell’immobile, anche se rilevante.
Come riferito dalle Entrate, la detrazione del 36% del valore degli interventi eseguiti spetta all’acquirente o assegnatario dell’immobile. Il beneficio può tradursi in uno sconto del 25% sul prezzo dell’unità immobiliare risultante nell’atto pubblico di compravendita o di assegnazione e non può superare l’importo massimo di 48 mila euro.
Ricordiamo che il bonus fiscale sulle ristrutturazioni è stato rivisto dalla Manovra Salva Italia, che l’ha reso permanente, aggiungendo agli interventi detraibili quelli per la ricostruzione o il ripristino di immobili danneggiati da calamità naturali. Il bonus scatta infatti in presenza della dichiarazione dello stato di emergenza.
Il restyling delle detrazioni coinvolge anche le parti comuni degli edifici, aggiungendo alla lista gli interventi su alloggio del portiere, locali comuni, ascensori, acquedotti, fognature, ecc.
Si sono pronunciati in questo senso gli esperti del Fisco, intervenuti per chiarire qualche dubbio sull’applicazione dello sgravio Irpef a determinate categorie di lavori.
Secondo l’Agenzia delle Entrate, il bonus fiscale sulle spese sostenute per il recupero del patrimonio edilizio si applica anche agli interventi di restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia riguardanti interi fabbricati, eseguiti da imprese di costruzione o ristrutturazione immobiliare o da cooperative edilizie, che provvedano, entro 6 mesi dalla data di termine dei lavori, alla successiva alienazione o assegnazione dell’immobile.
Per poter beneficiare della detrazione, gli interventi edilizi devono riguardare l’intero fabbricato. Non è infatti sufficiente che si riferiscano solo ad una parte dell’immobile, anche se rilevante.
Come riferito dalle Entrate, la detrazione del 36% del valore degli interventi eseguiti spetta all’acquirente o assegnatario dell’immobile. Il beneficio può tradursi in uno sconto del 25% sul prezzo dell’unità immobiliare risultante nell’atto pubblico di compravendita o di assegnazione e non può superare l’importo massimo di 48 mila euro.
Ricordiamo che il bonus fiscale sulle ristrutturazioni è stato rivisto dalla Manovra Salva Italia, che l’ha reso permanente, aggiungendo agli interventi detraibili quelli per la ricostruzione o il ripristino di immobili danneggiati da calamità naturali. Il bonus scatta infatti in presenza della dichiarazione dello stato di emergenza.
Il restyling delle detrazioni coinvolge anche le parti comuni degli edifici, aggiungendo alla lista gli interventi su alloggio del portiere, locali comuni, ascensori, acquedotti, fognature, ecc.
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