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"L’uso dei PC portatili e i disturbi all’apparato muscolo-scheletrico"
fonte puntosicuro.it / Sicurezza sul lavoro
08/02/2012 - In relazione alla grande diffusione di sistemi informatici e di
videoterminali nel mondo del lavoro,
PuntoSicuro ha presentato in questi anni diversi documenti, manuali e guide sui
rischi e sulle buone pratiche per evitare o ridurre nei lavoratori alcune
sintomatologie collegate all’uso di questi strumenti tecnologici. Ad esempio
per ridurre l’insorgenza di disturbi visivi (con particolare riferimento
all’astenopia, all’ eccessivo
affaticamento dell’apparato visivo) o dei disturbi
all’apparato locomotore.
Torniamo
a parlare di computer attraverso una comunicazione - presentata al 73°
Congresso Nazionale SIMLII e
pubblicata sul numero di ottobre/dicembre
2010 del Giornale Italiano di Medicina
del Lavoro ed Ergonomia - che affronta alcune tematiche correlate ai
recenti sviluppi tecnologici relativi alla diffusione di
sistemi informatici orientati alla portabilità ed alla
miniaturizzazione.
In
“
Utilizzo di videoterminale ed
epicondilite: approccio basato sull’evidenza”- a cura di M.R. Gigante, I.
Martinotti, G. Iadanza, P.E. Cirla (Divisione Medica CIMAL, Centro Italiano
Medicina Ambiente Lavoro - Gruppo CIMAL) – si sottolinea che in un mondo
lavorativo orientato sempre più alla portabilità e miniaturizzazione dei sistemi
informatici “gli standard ergonomici tradizionali non sempre appaiono
sufficienti a garantire il mantenimento del benessere del lavoratore”.
In
particolare l’attenzione si sofferma, suggerita da alcuni casi di riscontro
pratico, sulla “possibile insorgenza di sofferenza a carico degli arti
superiori con conseguente diagnosi specialistica di epicondilite” in lavoratori
che impiegavano videoterminali portatili
come strumento elettivo.
Gli
autori ricordano che con il termine “
epicondilite”,
ci si riferisce ad una “serie di sindromi accomunate dall’insorgenza di
sintomatologia dolorosa nella regione epi- ed apofisaria del condilo omerale al
gomito”. È comune, specie nel mondo anglosassone, “la dizione di ‘gomito del
tennista’ quando vi è coinvolgimento del condilo radiale (epicondilite
laterale), evenienza più frequente, e di ‘gomito del golfista’ per quello
ulnare (epicondilite mediale).
In
particolare è possibile distinguere
tre
diverse situazioni:
-
“alterazioni dell’inserzione muscolare dei tendini estensori delle dita al
gomito per microtraumatismi o traumatismi diretti;
-
neurite compressiva od irritativa a livello del gomito;
-
miscellanea (affezioni reumatiche, affezioni cervicali, periartrite
scapolo-omerale, tendosinovialite stenosante, fibromiosite, artrosi
dell’articolazione del gomito)”.
E
nell’ambito dei disturbi connessi
all’uso di videoterminale a carico dell’apparato muscolo-scheletrico
“occorre individuare quelli a carico degli arti superiori e, tra questi, quelli
legati ad un sovraccarico piuttosto che conseguenti a fenomeni compressivi”.
Nella
comunicazione viene presentata in particolare una
ricerca.
La
ricerca aveva lo scopo di inquadrare, con un’analisi sistematica della
letteratura scientifica, la problematica dell’impatto che l’uso del videoterminale
può avere nello sviluppo di epicondilite, avvalendosi di un approccio mutuato
dall’Evidence Based Medicine (EBM).
Lo
studio è stato condotto rispettando infatti il paradigma dell’EBM articolato
nei seguenti punti:
-
formulazione del problema: il
quesito oggetto di studio “valuta quanto l’utilizzo di videoterminale è di
rilievo nell’alterazione della fisiologia degli arti superiori con particolare
riferimento alla manifestazione di epicondilite”;
-
ricerca nelle banche dati
disponibili delle migliori evidenze che consentano di rispondere al quesito
formulato;
-
analisi critica delle informazioni
trovate e determinazione della loro validità e utilità;
-
applicazione delle soluzioni al problema:
la soluzione al problema “è stata formulata integrando le conoscenze
disponibili con le prove esterne derivanti dalla ricerca delle informazioni”.
Veniamo
ai
risultati.
Secondo
gli autori “
non emergono evidenze che
nell’utilizzo di videoterminali (anche con dispositivi portatili) ci si possa
trovare in una delle situazioni di sovraccarico correlabili allo sviluppo di
affezioni a carico del gomito (movimenti ripetitivi di presa, di
prono-supinazione o di flesso-estensione). Possibile, qualora venga utilizzato
un videoterminale portatile in assenza di una tastiera ed un dispositivo
di puntamento indipendenti, è invece l’assunzione di un appoggio sulla
parte inferiore del gomito a generare
compressione;
tale postura tuttavia non risulta assumere i caratteri dell’abitualità e della
continuità”.
Tra
l’altro “gli studi sperimentali in merito all’insorgenza di
sofferenze del nervo ulnare a livello
del gomito sono abbastanza limitati, oltre che non particolarmente agevoli da
realizzarsi” e studi epidemiologici disponibili “non mostrano alcuna evidenza
di correlazione tra epicondilite ed utilizzo di videoterminale tradizionale”.
Non
sono invece disponibili dati “relativamente all’uso esclusivo o prevalente di
personal computer portatili”.
Nel
complesso – continua la comunicazione – “gli studi disponibili relativi alla
comparsa di alterazioni alla fisiologia del gomito in utilizzatore di
videoterminale appaiono indicare una possibile azione infiammatoria acuta, che
si estrinseca più facilmente in soggetti ipersuscettibili”.
Tenendo
conto che sono numerosi i
fattori
biologici che possono influenzare la comparsa di epicondilite nell’uomo
(“es. variabilità anatomica, sesso, età, esercizio fisico, benessere
psicologico”), non ci sono evidenze disponibili circa “la possibilità di fenomeni di sovraccarico
potenzialmente causa di epicondilite connessi all’utilizzo di videoterminale,
anche se portatile”.
E
le eventuali compressioni connesse all’utilizzo di videoterminale portatile
capaci di indurre epicondilite “costituiscono un’ipotesi non ancora attualmente
dimostrata con sufficiente solidità”.
Non
sono inoltre disponibili evidenze epidemiologiche relative alla “connessione
tra uso di videoterminale tradizionale ed insorgenza di epicondilite”; e “non
sono disponibili dati in riferimento all’uso prevalente o esclusivo di
dispositivi portatili”.
Ricordando
che “i fenomeni infiammatori evidenziati hanno caratteristiche di acutezza”;
gli autori concludono che “eventuali manifestazioni croniche costituiscono al
momento
ipotesi da approfondire”.
“ Utilizzo
di videoterminale ed epicondilite: approccio basato sull’evidenza”, a cura
di M.R. Gigante, I. Martinotti, G. Iadanza, P.E. Cirla (Divisione Medica CIMAL,
Centro Italiano Medicina Ambiente Lavoro - Gruppo CIMAL), comunicazione al 73°
Congresso Nazionale SIMLII “La Medicina del Lavoro quale elemento migliorativo
per la tutela e sicurezza del Lavoratore e delle attività dell’Impresa”, pubblicata
in Giornale Italiano di Medicina del Lavoro ed Ergonomia, Volume XXXII
n°4/suppl.2, ottobre/dicembre 2010 (formato PDF, 88 kB).
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