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"Campi elettromagnetici: gli effetti e l’uso cautelativo del cellulare"

fonte puntosicuro.it / Sicurezza sul lavoro

05/03/2012 - Il 3 febbraio 2012, presso la Sede dell' Ordine degli Ingegneri della Provincia di Napoli, la Commissione Telecomunicazioni dell’Ordine degli Ingegneri di Napoli (OIN) ha organizzato - in relazione al tema della protezione dall’esposizione da radiazioni non ionizzanti e in collaborazione con la Commissione Sicurezza OIN - un incontro di approfondimento dal titolo “ Campi elettromagnetici: la tutela dei lavoratori e della popolazione”.
 
Ricordiamo, a questo proposito, che le specifiche disposizioni sulla protezione dei lavoratori dalle esposizioni ai campi elettromagnetici – derivate dal recepimento della direttiva 2004/40/CE e contenute nel Capo IV del Titolo VIII del Decreto legislativo 81/2008 - entreranno in vigore a breve, il 30 aprile 2012. Benché sia valido il principio generale del Testo Unico che comunque già impegnava il datore di lavoro alla valutazione di tutti i rischi, inclusi quelli derivanti da esposizioni a campi elettromagnetici.
 
L’imminente entrata in vigore del Titolo VIII, Capo IV del D.Lgs. 81/2008 pone – come indicato nell’introduzione all’incontro - la questione di un’adeguata formazione ed informazione di tutte le figure professionali coinvolte nell’attività di valutazione del rischio legato ai campi elettromagnetici.
E d’altra parte “le prerogative dell’ agente fisico in questione in termini di complessità e varietà di manifestazioni (dalle linee elettriche alle stazioni SRB, dalle macchine per l’industria ai radar…) rendono quanto mai opportune sessioni di approfondimento tecnico/professionale”. Durante l’incontro si è anche affrontato “il tema della tutela della popolazione sul territorio condividendo aggiornamenti tecnici ed iniziative specifiche di monitoraggio ambientale che possano risultare adeguate alla crescente domanda di conoscenze e strumenti di mitigazione/controllo del rischio da parte dei cittadini”.

Riguardo all’incontro presentiamo brevemente alcune parti dell’intervento dell’Ing. Maria Cristina Zarpellon (Centro Italiano Ricerche Aerospaziali) relativo alle “ Testimonianze dal mondo aziendale”. 
 
L’autrice indica che in attesa della norma nazionale di legge per l’ esposizione professionale ai CEM ( campi elettromagnetici) “si è fatto riferimento ai principi di tutela applicabili sul lavoro per i rischi ‘ambientali’ e ‘generici aggravati’ (esposizioni indebite) - quali i CEM, non ionizzanti, di origine antropica, eventualmente dannosi per la popolazione - individuando sorgenti critiche per definire la mappa aziendale delle intensità di campo e confrontare i valori misurati con i limiti di esposizione – valori di attenzione – obiettivi di qualità delle vigenti norme nazionali:  
- DPCM 8lug03 per elettrodotti a 50 Hz - GU 29ago03 n.200 (che rimanda alla Raccomandazione EU 12lug99 GUCE n.199 del 30lug99 per sorgenti diverse dagli elettrodotti);   - DPCM 8lug03 da 100 kHz a 300 GHz - GU 28ago03 n.199”.
 
In particolare si ricorda che per le sorgenti RF (RF: radiofrequency) “in luoghi di lunga permanenza, non sempre strettamente legata alla mansione lavorativa, accessibili anche al pubblico (esposizioni comuni), si sono adottati i valori di attenzione e i limiti di qualità, più severi dei limiti di esposizione per la popolazione”.
 
L’intervento fa poi riferimento al contenuto delle indicazioni operative del Coordinamento tecnico delle Regioni e presenta i limiti di esposizione per la popolazione (DPCM 8/7/2003) e per i lavoratori (Direttiva 2004/40/CE) e la zonizzazione, la divisione in zone (CENELEC EN 50499 Appendice).
 
Riguardo alla prevenzione degli effetti si indicano gli effetti nocivi a b.t. (breve termine) nel corpo umano, conosciuti, deterministici cioè per i quali è definita una soglia di insorgenza per soggetti sani e la cui gravità dipende dalla intensità di esposizione:
- correnti indotte nel corpo umano (b.f. f < 100 kHz), con effetti sul sis. cardiovascolare e nervoso (rispetto dei limiti su base istantanea per tutto il tempo di esposizione nelle condizioni di max emissione). Due misure di esposizione individuale: testa e tronco;
- assorbimento di energia con riscaldamento generalizzato o localizzato (RF f > 100 kHz), fino ad ustioni, cataratta, ecc.; (valutazione delle potenze medie su intervalli di 6 min. equivalenti al tempo di termoregolazione del corpo umano); 4 misure di esposizione individuale: testa, tronco, arti superiori, arti inferiori”;
- correnti di contatto “con oggetti metallici immersi in forti campi, con contraz. muscolare, dolore, ustioni”.
 
Altri effetti sono relativi a:  
- interferenza, come causa di malfunzionamento delle apparecchiature circostanti, in particolare dispositivi medici impiantati (AIMD-Active Implanted Medical Device) (Bo < 0,5 mT; B50 < 0,1 mT e E50 < 1 kV/m);
- inneschi intempestivi di esplosioni/incendi per produzione di scintille;
- propulsione oggetti ferromagnetici in forti campi statici e spostamento schegge e protesi interne (Bo < 3 mT)”.
 
Gli effetti nocivi a l.t. (lungo termine) “possono avvalersi solo di Misure di Precauzione, poiché mancano ancora sufficienti evidenze scientifiche del nesso di causalità (sebbene per campi, anche di limitata intensità, alla frequenza degli elettrodotti è allo studio il nesso con alcune forme di leucemia infantile)”.
 
Con riferimento anche ad una inchiesta sull’ uso dei telefonini, si parla delle raccomandazione di un uso cautelativo del telefono cellulare, anche in riferimento al numero di utenze di telefonia mobile attive che “è arrivato a fine 2011 a 5,9 miliardi (dati ITU-International Telecommunications Union, agenzia Onu per le tlc), diffusi sull'87% della popolazione mondiale. L'Italia è al 19° posto nella classifica mondiale, con quasi 150 utenze per 100 abitanti”.
La IARC-Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro il 31 maggio scorso “ha incluso le radiazioni dai cellulari tra gli elementi ‘possibilmente cancerogeni’ (gruppo B2)”.
E il Consiglio Superiore di Sanità il 15 novembre 2011 “ha emesso un parere per l'adozione di cautele nell'uso dei dispositivi, soprattutto da parte dei bambini”.
 
Rimandando i nostri lettori ad un approfondimento diretto degli altri temi toccati dall’intervento (misurazioni e valutazioni analitiche svolte, esposizione in relazione alle apparecchiature, …), concludiamo riportando il decalogo per un Uso Cautelativo del Cellulare:
- “scegliere il modello di cellulare con minore SAR-Specific Absorbing Rate;
- i bambini dovrebbero usare i cellulari solo per le emergenze. Meglio gli sms;
- evitare di tenere il cellulare a contatto con il corpo. Evitare tasche dei pantaloni e della camicia;
- non addormentarsi con il cellulare acceso troppo vicino al cuscino;
- prediligere la linea telefonica fissa;
- poche barre del segnale di campo significano più radiazioni. Evitare chiamate quando c'è poco segnale;
- in movimento (auto, treno) il cellulare emette più radiazioni;
- durante il tentativo di connessione emette più radiazioni: tenerlo lontano dalla testa sino alla risposta;
- prediligere l’auricolare (con il filo), vivavoce o sms ogni volta che è possibile;
- effettuare chiamate di breve durata e alternare l’orecchio”.
 

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