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"NoCE: uno strumento gratuito per l’analisi di incidenti e quasi incidenti"
fonte puntosicuro.it / Sicurezza
14/03/2012 - Partendo dalle difficoltà che si possono riscontrare nella gestione
della sicurezza negli stabilimenti industriali complessi, abbiamo
presentato in questi mesi una serie di
strumenti
software gratuiti elaborati dai laboratori di ricerca del Dipartimento
Installazioni di Produzione e Insediamenti Antropici ( DIPIA)
dell’INAIL ( ex Ispesl).
Dipartimento
Installazioni di Produzione e Insediamenti Antropici (DIPIA) dell’INAIL , “ Gestire
la sicurezza negli stabilimenti industriali”, a cura dell’ingegner Paolo
Pittiglio e del dott. Paolo Bragatto
Questi
strumenti tengono conto delle esigenze differenti degli stabilimenti Seveso (che
ricadono cioè nella normativa
Seveso) e non Seveso e possono supportare le aziende in diversi
adempimenti, ad esempio per l’individuazione
e la valutazione dei rischi.
Con
riferimento a quanto contenuto nel volume “ Gestire
la sicurezza negli stabilimenti industriali”, curato dall’ingegner Paolo
Pittiglio e dal dott. Paolo Bragatto, presentiamo oggi uno strumento per l’analisi
degli infortuni e dei mancati infortuni, il
prototipo NoCE.
Nel
capitolo “
Analizzare incidenti, quasi
incidenti e anomalie” - scritto da Patrizia Agnello e Silvia Ansaldi - si ricorda
che la normativa sul controllo dei pericoli di incidenti rilevanti richiede di
“organizzare la gestione dei rischi attraverso documenti strutturati (Rapporto
di Sicurezza, Manuale del Sistema di Gestione) che devono essere mantenuti
sempre aggiornati essendo anche oggetto, con periodicità stabilite, di
autorizzazioni e di verifiche da parte degli enti di controllo”. E viene inoltre
richiesto di utilizzare l’esperienza operativa, “compresi incidenti, quasi
incidenti e non conformità, per un miglioramento continuo della sicurezza
dell’impianto”.
Dunque
la gestione della sicurezza di un impianto Seveso “si traduce nella produzione
e nel continuo aggiornamento di una serie di documenti di per sé abbastanza
complessi e, per giunta, variamente intrecciati fra di loro”. E per “superare
ogni gap fra sistema di valutazione/gestione del rischio ed esperienza
operativa” è stato sviluppato un modello integrato, basato su un approccio
innovativo, supportato da un software.
In
relazione all’applicazione presentata nel capitolo bisogna dare un significato
ampio al termine “
quasi-incidente”,
intendendo “anche le anomalie e gli eventi non conformi al normale
funzionamento delle attrezzature, ma che hanno il potenziale per essere
precursori di incidenti”.
In
particolare negli impianti industriali a rischio di incidente rilevante “ci
sono sicuramente più “quasi incidenti” che non incidenti, per l’appunto,
rilevanti. Per un incidente con morti o feriti gravi ci sono decine di quasi
incidenti con conseguenze solo in materia di attrezzature, centinaia di guasti
che provocano solo piccole perdite di produzione, nonché le procedure non bene
intese o applicate, con conseguenze di lieve entità. Inoltre, nella vita di uno
stabilimento, migliaia sono le
non-conformità
che di solito vengono riportate sia per le apparecchiature che per le
procedure”.
E
poiché la non-conformità è un elemento che perturba il sistema sicurezza, “deve
essere prontamente comunicata, sia per segnalare la possibilità - se non
considerata - che si verifichi, sia per la ricerca di una soluzione. Lo scopo
in definitiva è quello di individuare quei ‘
segnali deboli’ che possono segnalare all’operatore il rischio di
un incidente già in una fase che precede di molto il suo verificarsi”.
In
questo senso un
sistema per segnalare
eventuali non-conformità, “anche in assenza di conseguenza, è essenziale
per una gestione efficace della sicurezza. Inoltre, dovrebbero essere
pianificati ed eseguiti controlli
delle attrezzature e delle procedure operative al fine di scoprire
eventuali segnali deboli prima che possano accadere guasti o incidenti”.
Rimandiamo
i nostri lettori alla lettura puntuale del capitolo che riporta interessanti
annotazioni relative al monitoraggio, alla comunicazione e alla registrazione
di “ quasi
incidenti” e “non-conformità”.
Ad
esempio si segnala che molti operatori “ritengono che si debbano segnalare solo
le anomalie che hanno provocato perdita di sostanze pericolose, problemi
relativi alla produzione o danneggiamenti alle attrezzature”. Invece “ogni
piccolo difetto o deviazione dal comportamento normale (previsto) deve essere
preso in considerazione perché potrebbe essere causa/ motivo potenziale di un
incidente o di un guasto più grave”.
Si
sottolinea poi che ogni evento non conforme che accade all’interno di un
impianto industriale è “una sfida per il complesso sistema di conoscenza che
regola tutte le attività”.
L’analisi
dei quasi incidenti, delle non-conformità registrate “risulta perciò molto
utile per la rilevazione tempestiva di condizioni che potrebbero portare a un
incidente, quindi
analizzare un
quasi-incidente significa capire le cause che hanno portato all’evento,
individuare cosa non ha funzionato e perchè".La
difficoltà principale è quella di avere tuttavia un “
modello di riferimento abbastanza semplice, adatto a essere
utilizzato dagli RSPP nell’esercizio quotidiano dell’impianto. I modelli
disponibili in letteratura sono di preferenza orientati all’indagine
post-incidentale e non all’analisi di tutti gli inconvenienti che emergono
durante l’esercizio di un impianto”.
Nel
modello proposto dal DIPIA da una prima classificazione dell’evento riscontrato
“si risale attraverso la rete che rappresenta il sistema sicurezza per arrivare
a individuare gli interventi da fare, a seconda dei casi, sui diversi
documenti” (
sottolineatura, per
esempio per evidenziare il fatto che l’evento fosse già stato previsto,
studiato e valutato;
miglioramento del
documento;
modifica del documento).
Inoltre
la metodologia proposta si “articola nelle seguenti
fasi:
-
registrazione dell’evento, che si
prevede possa essere eseguita da ogni singolo lavoratore, chiunque segnali una
deviazione o una nonconformità durante l’esercizio;
-
consultazione dei precedenti, che
consiste nella possibilità di ‘navigare’ nel database degli eventi successi in
passato e relativi allo stesso contesto;
-
analisi e discussione dell’evento,
che è l’azione che fa seguito alla rilevazione dell’evento svolta in ufficio da
un supervisore della sicurezza con l’obiettivo di ‘posizionare’ (trovare un
posto) l’evento all’interno del sistema di gestione della sicurezza”.
Il
sistema può essere avviato con uno sforzo minimo e se le potenzialità della
metodologia proposta e del sistema NoCE realizzato sono state dimostrate per
gli stabilimenti
a rischio di incidente rilevante, soggetti al D. Lgs. n. 334/99, sono in
realtà adatte “a qualsiasi installazione dove esista un impianto
sufficientemente complesso del quale abbia senso dare una rappresentazione
digitale e un insieme più o meno esteso di documenti per la valutazione e la
gestione del rischio”.
In
particolare il Decreto
legislativo 81/2008 “richiede l’analisi di rischio anche in ambiti dove non
era richiesta prima. Ciò spinge le aziende all’adozione di un sistema di
gestione della sicurezza del lavoro conforme allo standard OHSAS-18001:2007
(art. 20 e art. 30). La presenza di questi due insiemi di documenti, valutativi
e gestionali, rende di fatto applicabile il sistema presentato in qualsiasi
ambito industriale”.
Dunque
seguendo la metodologia sopra descritta è stato sviluppato un software per la
gestione dell’esperienza operativa, denominato
NoCE (Non Conforming Event analysis).
Il
prototipo NoCE è stato sviluppato “per
poter registrare le anomalie e i quasiincidenti che accadono nello stabilimento
e collocarli opportunamente nel sistema di gestione della sicurezza”. In
particolare il sistema si attiva “a partire dal momento in cui l’evento viene
rilevato, fino alla sua analisi e discussione nell’ambito del SGS, finché tutti
gli aspetti sono chiariti e l’anomalia è completamente capita (lezione appresa)”.
Il
processo si articola quindi in registrazione dell’evento, panoramica dei
precedenti, analisi e discussione dell’evento e il sistema si basa su un’
architettura
client-server: “per la registrazione delle anomalie si prevede
infatti l’uso di un
palmare (
client) connesso a un
database centralizzato (
server) contenente l’esperienza relativa
all’impianto”. Il client è rappresentato dal lavoratore che, “direttamente sul
campo, individua l’anomalia, la segnala e fornisce al SGS tutte le informazioni
di dettaglio necessarie”. Mentre il
server
è “rappresentato dal responsabile della sicurezza che, utilizzando un database
centrale dei casi precedenti, studia gli eventi segnalati e, attraverso
opportune discussioni e analisi, li inserisce e li colloca opportunamente nel
SGS, sottolineando le lezioni apprese”.
In
modo guidato l’operatore fornisce le informazioni relative all’evento, ad
esempio in relazione a non conformità, compilando diversi campi. Inoltre con il
palmare è possibile scattare fotografie della scena o dei particolari relativi
all’evento.
Un
esempio di applicazione è mostrata nel capitolo, anche in relazione alla
possibilità di consultazione degli eventi passati.
Infine
nel capitolo si affronta nel dettaglio anche la
fase di analisi e discussione delle non conformità, svolta dal
gestore della sicurezza, con l’obiettivo di individuare uno o più punti nel
SGS, e perciò nella relativa documentazione, in cui collocare l’anomalia
segnalata. In particolare in NoCE la discussione si articola considerando tre
contesti: le procedure, il piano delle ispezioni, la valutazione del rischio.
Ricordiamo
infine che questi prodotti
software sono messi a disposizione a
titolo
gratuito.
Non
si tratta di prodotti commerciali e l’Istituto non si assume responsabilità per
l’utilizzo degli stessi, ma apprezza tutte le segnalazioni che pervengo dagli
utilizzatori e finalizzati al continuo miglioramento dei software. I software
devono essere direttamente richiesti allo stesso DIPIA e sono, in parte,
direttamente scaricabili dal portale ex-ISPESL (area prodotti).
In
particolare gli RSPP degli stabilimenti possono trovare in questo modo
materiale utile a svolgere al meglio il loro compito, tenendo conto degli
obblighi derivanti dall’applicazione della normativa, quali D.Lgs. 81/08 e
D.Lgs.334/9, e degli impegni derivanti dall’adesione volontaria a standard,
quali SGSL-INAIL o BS-OHSAS-18001.
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