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"La manutenzione e i sistemi di gestione della sicurezza"
fonte puntosicuro.it / Sicurezza sul lavoro
10/04/2012 - Per favorire l’adozione di
sistemi
di gestione della salute e sicurezza sul lavoro (SGSL) da parte delle piccole
imprese, nei giorni scorsi PuntoSicuro ha affrontato alcuni aspetti relativi
alla
fase di attuazione di un SGSL
con riferimento al documento Inail “ Linee
di indirizzo SGSL – MPI. Per l’implementazione di Sistemi di Gestione per la
Salute e la Sicurezza sul Lavoro nelle Micro e Piccole Imprese”.
Dopo
aver affrontato i temi relativi a formazione,
comunicazione, partecipazione e procedure di lavoro, non potevamo non
soffermarci anche sulle
attività di
manutenzione che
costituiscono
un “elemento importante di controllo operativo e di riduzione dei rischi alla
fonte per la salute e sicurezza sul lavoro”.
In
relazione all’adozione di un sistema di
gestione, il Datore di lavoro deve definire precisamente le operazioni, i
ruoli e le responsabilità connesse alle attività di manutenzione.
Inail
- Consulenza Tecnica Accertamenti Rischi e Prevenzione e Direzione Centrale
Prevenzione, “ Linee
di indirizzo SGSL – MPI. Per l’implementazione di Sistemi di Gestione per la
Salute e la Sicurezza sul Lavoro nelle Micro e Piccole Imprese”
Intanto
è necessaria un’
attività di
pianificazione per ridurre i fermi impianto, i rallentamenti produttivi ed
evitare le situazioni di pericolo per la salute e la sicurezza sul lavoro.
Le
linee guida propongono la
considerazione
dei seguenti elementi:
- “riduzione al minimo degli interventi di
manutenzione a guasto;
-
ottimizzazione degli interventi di manutenzione preventiva e predittiva;
-
constatazione di anomalie di funzionamento e conseguente registrazione”.
Il
datore di lavoro deve dunque redigere un
programma
di manutenzione preventiva per tutte le macchine, gli impianti e le
attrezzature che dovrà “identificare:
-
la tipologia e la frequenza dell’intervento manutentivo;
-
le parti di ricambio associate all’intervento;
-
dati caratteristici da rilevare;
-
eventuali necessità di modifiche strutturali”.
Inoltre
può essere necessario “evidenziare nel programma di manutenzione eventuali
criticità delle apparecchiature”; e per facilitare la gestione del programma di
manutenzione è bene che l’azienda predisponga un proprio
scadenziario delle attività di manutenzione: nelle linee guida sono
riportati gli elementi da individuare.
Sempre
con riferimento alla manutenzione arriviamo alle
attività preliminari e alle
modalità
di esecuzione.
È
necessario infatti effettuare un’
analisi
e valutazione del rischio dell’attività di manutenzione prevedendo
eventuali misure di prevenzione e protezione.
In
particolare, “nel caso di situazioni anomale o particolarmente pericolose, è
opportuno individuare:
-
procedure e/o istruzioni operative;
-
DPI collettivi e/o individuali;
-
controlli e personale in appoggio se necessario;
-
personale in appoggio e definizione del numero massimo di persone in caso di
lavori all’interno di apparecchiature o in spazi confinati;
-
mezzi di estinzione a portata di mano;
-
mezzi di salvataggio predisposti”.
Ogni attività
di manutenzione deve comunque “essere preparata/organizzata dopo una
analisi del rischio correlato e dopo l’individuazione di eventuali lavori
preliminari, quali ponteggi, messa in sicurezza, ecc. ed attività di
coordinamento per l’eliminazione dei rischi dovuti ad interferenze delle varie
attività lavorative”.
Altre
indicazioni tratte dalle linee
guida:
-
“prima di intraprendere le attività manutentive occorre informare le autorità
competenti ove previsto dalla legislazione (es. dichiarazione inizio attività
D.I.A.)”;
-
“durante le attività di manutenzione degli impianti
antincendio gli stessi dovranno essere sostituiti con estintori
portatili/carrellati, di adeguata consistenza numerica”;
-
“dovranno sempre essere lasciate accessibili le vie per gli interventi di
emergenza e vie di evacuazione”.
Ci
occupiamo ora degli
interventi
di manutenzione.
Secondo
le linee guida è necessario “identificare gli
interventi di manutenzione ordinaria, in base ad una valutazione
dei seguenti
parametri:
-
indicazioni del fornitore (libretto uso e manutenzione ), tempo e modalità di
utilizzo;
-
informazioni derivanti dall’esperienza dell’utilizzatore nell’uso della macchina;
-
durata (vita utile) di componenti o parti accessorie;
-
prescrizioni legislative;
-
particolari esigenze produttive;
-
eventuale storico dei guasti;
-
cedimenti o rotture di parti che si deteriorano nel tempo”.
Senza
dimenticare che le
schede di manutenzione
delle apparecchiature e degli impianti “devono essere sempre aggiornate
dopo l’ intervento
di manutenzione”.
La
manutenzione su guasto è un tipo di
manutenzione che “riguarda tutti gli interventi non pianificati eseguiti
sull’impianto (guasti/anomalie riscontrate durante l’esercizio)”.
È
evidente che per minimizzare gli interventi di manutenzione su guasto “il
personale addetto alla manutenzione provvede ad individuare le cause del guasto
al fine di eliminarle, ridurle o evitare il loro ripetersi”.
E
se il guasto dell’apparecchiatura conduce a una situazione pericolosa, un quasi
incidente o ad un incidente “devono essere intraprese misure correttive per
evitare il ripetersi del guasto”. L’emergenza dovuta alle manutenzioni su
guasto “può essere ridimensionata con una corretta programmazione degli
interventi di manutenzione preventiva e predittiva”.
Ricordando
che l’attività di manutenzione è spesso una fase di lavoro a rischio elevato, è
necessario predisporre un
controllo
sull’esecuzione dei lavori.
Il
datore di lavoro deve prendere le misure precauzionali opportune e verificare
l’idoneità, la formazione, l’esperienza del personale incaricato.
Come
sappiamo, anche in riferimento ai numerosi e gravi incidenti correlati, una
grande attenzione dovrà essere prestata per l’esecuzione di
attività in spazi confinati.
Attività
che devono essere “supportate da specifiche procedure/istruzioni di sicurezza
inerenti tutte le disposizioni necessarie al rispetto delle prescrizioni
legislative e di normativa tecnica in materia, nelle quali siano indicati il
numero massimo di persone che possono operare all’interno dell’apparecchiatura
e il personale in appoggio esterno”.
Ricordiamo
a questo proposito che per favorire la sicurezza
negli ambienti confinati è stato emanato con, Decreto
del Presidente della Repubblica del 14 settembre 2011, n. 177, un
regolamento relativo alle norme per la qualificazione delle imprese e dei
lavoratori autonomi operanti in ambienti sospetti di inquinamento o confinati,
a norma dell'articolo 6, comma 8, lettera g), del decreto legislativo 9 aprile
2008, n. 81. Regolamento che è entrato in vigore il 23 novembre 2011.
Tornando
al tema della manutenzione, le linee guida indicano che l’azienda “può
avvalersi di soggetti terzi specializzati con cui stipula i
contratti di manutenzione”.
Tuttavia
nel caso di compresenza di manutentori esterni all’azienda, dovrà essere
attentamente valutata l’eventuale interferenza dell’attività manutentiva con i
lavoratori dell’azienda, applicando ad esempio quanto disposto dalle linee
guida in materia di appalti e commesse.
È
evidente che i lavori dovranno essere sospesi “nel caso in cui dovesse
ravvisarsi l’esistenza di un rischio grave e immediato”.
Concludiamo
questa disamina sulle attività di manutenzione in relazione all’adozione di un
SGSL da parte di micro e piccole imprese, con la
verifica finale.
Infatti
l’azienda “deve adottare criteri di verifica della manutenzione effettuata,
anche prevedendo idonei collaudi prima di reinserire la macchina o l’impianto
nel ciclo produttivo”.
Alla
fine dell’attività di manutenzione il datore dispone la “verifica
dell’effettivo ripristino dei luoghi in cui si è svolta l’attività manutentiva”.
Per
favorire una corretta adozione del SGSL in relazione alle attività manutentive,
al documento dell’Inail è allegato un modulo relativo alla “scheda manutenzione
macchina”.
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