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"Competenze geometri, all’esame del Senato il ddl 1865 Vicari"
fonte edilportale.com / Normativa
18/04/2012 -
Il disegno
di legge, ricordiamo, consentirebbe a geometri, geometri laureati,
periti industriali specializzati in edilizia e periti industriali
laureati di occuparsi di progettazione architettonica e strutturale,
collaudo statico, ristrutturazioni. Le loro competenze sarebbero però
limitate agli edifici fino a 5000 metri cubi, fino a tre piani fuori
terra in zona non sismica e fino a due piani fuori terra in zona sismica
(
leggi tutti i contenuti).
Il testo, rimasto per due anni nei cassetti della Commissione Lavori pubblici del Senato, è stato ripreso e messo all’ordine del giorno della seduta di ieri pomeriggio.
All’epoca della sua presentazione in Senato, la proposta scatenò le proteste degli architetti, nettamente contrari ad un disegno di legge “finalizzato a modificare in modo assolutamente arbitrario le competenze delle categorie professionali indicate” ( leggi tutto), e degli ingegneri, secondo i quali il disegno di legge stravolge in modo del tutto arbitrario e senza fondamento giustificativo le vigenti competenze professionali.
Il Movimento “Amate l’Architettura”, insieme con l’Associazione “Spazi Contemporanei” di Catania, aveva lanciato una petizione contro il ddl 1865 e scritto una lettera ai presidenti dei Consigli Nazionali degli ingegneri, degli architetti e dei geometri, per invitarli a sedersi attorno ad un tavolo per discutere le problematiche delle competenze e per aggiornare le obsolete leggi che regolamentano la professione.
In seguito alle proteste, la Senatrice Vicari sospese l’iter procedurale del disegno di legge ( leggi tutto).
E oggi che il ddl Vicari torna alla ribalta, il Movimento “Amate l’Architettura” chiede al Presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti, Leopoldo Freyrie, di intervenire per bloccarlo nuovamente. “Noi crediamo che non sia questo il modo corretto di agire - afferma il Movimento -, ma riteniamo ormai non più rinviabile il momento di porre fine a inutili polemiche e di mettere mano al riordino delle competenze professionali. L’Italia è l’unico paese europeo dove esiste un conflitto tra figure professionali che dovrebbero avere un ruolo ben distinto in quanto provengono da un percorso formativo completamente diverso. Ogni manufatto edilizio, dal più semplice al più complesso, dovrebbe essere seguito da architetti, ingegneri e geometri agendo insieme con ruoli ben distinti, (basterebbe studiare l’etimologia delle parole architetto, ingegnere e geometra per comprenderne il ruolo)” conclude “Amate l’Architettura”.
Non si fa attendere la reazione del CNAPPC, che esprime la più chiara e risoluta contrarietà al disegno di legge. “La proposta è inaccettabile sotto tutti i punti di vista - sottolinea il Consiglio Nazionale - perché contrasta con le direttive e risoluzioni comunitarie in materia di architettura e di urbanistica, per le quali è richiesta una laurea magistrale; perché è contraddittoria con l'esigenza, espressa anche nella Riforma delle professioni, di innalzare il livello di conoscenze tecniche dei professionisti, e non di abbassare la soglia delle loro competenze”.
“Abbiamo formalmente proposto a geometri e periti - sottolinea ancora il CNAPPC - di costruire assieme un percorso di autoregolamentazione che adegui le competenze alla realtà tecnica, senza ledere i diritti della comunità a fruire di progetti da parte di professionisti che abbiano svolto adeguati corsi di studio. Spiace che il Consiglio Nazionale dei Geometri - conclude - persegua logiche estranee al dovere, in un momento di crisi come quello che stiamo vivendo, di cooperare per lo sviluppo del Paese invece di tentare di allargare impropriamente i confini delle competenze. Per questo motivo chiediamo ai parlamentari di impedire il proseguo di un progetto di legge illogico, non necessario e totalmente slegato da qualsiasi logica di tutela del patrimonio edilizio, del territorio e del paesaggio italiano”.
Il testo, rimasto per due anni nei cassetti della Commissione Lavori pubblici del Senato, è stato ripreso e messo all’ordine del giorno della seduta di ieri pomeriggio.
All’epoca della sua presentazione in Senato, la proposta scatenò le proteste degli architetti, nettamente contrari ad un disegno di legge “finalizzato a modificare in modo assolutamente arbitrario le competenze delle categorie professionali indicate” ( leggi tutto), e degli ingegneri, secondo i quali il disegno di legge stravolge in modo del tutto arbitrario e senza fondamento giustificativo le vigenti competenze professionali.
Il Movimento “Amate l’Architettura”, insieme con l’Associazione “Spazi Contemporanei” di Catania, aveva lanciato una petizione contro il ddl 1865 e scritto una lettera ai presidenti dei Consigli Nazionali degli ingegneri, degli architetti e dei geometri, per invitarli a sedersi attorno ad un tavolo per discutere le problematiche delle competenze e per aggiornare le obsolete leggi che regolamentano la professione.
In seguito alle proteste, la Senatrice Vicari sospese l’iter procedurale del disegno di legge ( leggi tutto).
E oggi che il ddl Vicari torna alla ribalta, il Movimento “Amate l’Architettura” chiede al Presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti, Leopoldo Freyrie, di intervenire per bloccarlo nuovamente. “Noi crediamo che non sia questo il modo corretto di agire - afferma il Movimento -, ma riteniamo ormai non più rinviabile il momento di porre fine a inutili polemiche e di mettere mano al riordino delle competenze professionali. L’Italia è l’unico paese europeo dove esiste un conflitto tra figure professionali che dovrebbero avere un ruolo ben distinto in quanto provengono da un percorso formativo completamente diverso. Ogni manufatto edilizio, dal più semplice al più complesso, dovrebbe essere seguito da architetti, ingegneri e geometri agendo insieme con ruoli ben distinti, (basterebbe studiare l’etimologia delle parole architetto, ingegnere e geometra per comprenderne il ruolo)” conclude “Amate l’Architettura”.
Non si fa attendere la reazione del CNAPPC, che esprime la più chiara e risoluta contrarietà al disegno di legge. “La proposta è inaccettabile sotto tutti i punti di vista - sottolinea il Consiglio Nazionale - perché contrasta con le direttive e risoluzioni comunitarie in materia di architettura e di urbanistica, per le quali è richiesta una laurea magistrale; perché è contraddittoria con l'esigenza, espressa anche nella Riforma delle professioni, di innalzare il livello di conoscenze tecniche dei professionisti, e non di abbassare la soglia delle loro competenze”.
“Abbiamo formalmente proposto a geometri e periti - sottolinea ancora il CNAPPC - di costruire assieme un percorso di autoregolamentazione che adegui le competenze alla realtà tecnica, senza ledere i diritti della comunità a fruire di progetti da parte di professionisti che abbiano svolto adeguati corsi di studio. Spiace che il Consiglio Nazionale dei Geometri - conclude - persegua logiche estranee al dovere, in un momento di crisi come quello che stiamo vivendo, di cooperare per lo sviluppo del Paese invece di tentare di allargare impropriamente i confini delle competenze. Per questo motivo chiediamo ai parlamentari di impedire il proseguo di un progetto di legge illogico, non necessario e totalmente slegato da qualsiasi logica di tutela del patrimonio edilizio, del territorio e del paesaggio italiano”.
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