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"Proteggere i lavoratori di alberghi, catering e ristorazione"
fonte www.puntosicuro.it / Sicurezza sul lavoro
23/07/2012 - Carichi di lavoro pesanti, posture erette e statiche per periodi
prolungati, frequenti turni di lavoro nelle ore serali e notturne e nei fine
settimana a scapito dell'equilibrio vita-lavoro, elevati livelli di stress,
impieghi monotoni, molestie e persino violenze da parte di clienti, colleghi e
datori di lavoro, discriminazione verso donne e stranieri. Questi alcuni degli
elementi che possono avere conseguenze negative sulla sicurezza e sulla salute
sul lavoro degli operatori del settore alberghiero, della ristorazione e del
catering, al centro di un rapporto appena pubblicato
dall'Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro (Eu-Osha), con
l'obiettivo di individuare i principali fattori di rischio e fornire una
panoramica delle buone pratiche per la gestione della sicurezza e della salute
e per la prevenzione dei rischi per infortuni sul lavoro e malattie
professionali.
Il
90% delle imprese sotto i dieci dipendenti. Con quasi otto milioni di persone
impiegate, il settore
alberghiero, della ristorazione e del catering (Horeca) è uno di quelli che
creano il più alto numero di posti di lavoro in Europa. I principali operatori
sono ristoranti e bar, che danno lavoro a tre quarti dei lavoratori del
settore. Tra gli altri si contano i campeggi, gli ostelli e le mense. Nel 90%
dei casi si tratta di piccole imprese con meno di 10 dipendenti o a conduzione
familiare. Una caratteristica, quest'ultima, che secondo il rapporto spiega la
diffusa difficoltà dei datori di lavoro di trovare il tempo e le risorse
necessarie per comprendere e adeguarsi alle disposizioni legislative che
riguardano il settore.
Salari
bassi, orari irregolari e scarse prospettive di carriera. I posti di lavoro
tendono a essere stagionali, con orari irregolari, retribuzioni basse e scarse
prospettive di carriera. La quota di lavoratori stagionali risulta essere
particolarmente alta in Italia, dove supera il 50 per cento della forza lavoro
del settore, rispetto al 26% dell'Austria o al 47% della Spagna. Una
percentuale elevata di addetti è costituita da giovani, mentre le donne sono
poco più della metà. Dal punto di vista degli infortuni, le cause principali
sono rappresentate da scivolamenti, cadute, tagli e ustioni, mentre tra le
malattie professionali prevalgono i problemi muscolo-scheletrici.
La
sfida della prevenzione. Dal rapporto dell'Agenzia europea emerge anche che i
fattori chiave per il successo delle iniziative di prevenzione includono una
buona valutazione dei rischi, il coinvolgimento dei lavoratori, l'impegno del
management, la realizzazione di partnership per iniziative su larga scala da
implementare a livello regionale, nazionale o di settore, e la capacità di
adattare le attività di formazione alle caratteristiche dei diversi gruppi di
persone coinvolti, come le donne, i giovani, gli stranieri e gli imprenditori.
Il rapporto, in particolare, sottolinea che quella della prevenzione è la sfida
principale che attende il settore
alberghiero, della ristorazione e del catering, che deve ancora individuare
le strategie più efficaci per la protezione dei suoi lavoratori. Una sfida
ancora più importante perché il settore negli ultimi anni si è rivelato uno dei
più dinamici per la creazione di posti di lavoro a livello continentale.
Fonte:
Inail.
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