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"Edilizia: applicare le norme in modo meno formale e più sostanziale"
fonte www.puntosicuro.it / Edilizia
05/09/2012 - Il cantiere edile
è un luogo di lavoro complesso dove il lavoratore è esposto contemporaneamente
a più rischi e dove le variabili in atto, che possono sfuggire a una
valutazione dei rischi adeguata, sono molteplici.
L'emanazione
del D.Lgs 81/08 ha contribuito a riordinare il panorama normativo in materia di
sicurezza sul lavoro, ponendo l'accento sull'importanza dell'informazione e
della formazione ai fini della prevenzione degli infortuni sul lavoro.
Proprio
per questo il legislatore ha previsto per le aziende, in caso di prestazioni
lavorative da svolgere all'interno di cantieri edili, l'obbligo da parte dei
datori di lavoro di procedere alla redazione di una serie di documenti
come il PSC ( Piano
di Sicurezza e Coordinamento), il POS (Piano Operativi di Sicurezza) e il
Piano di Manutenzione Uso e Smontaggio (P.I.M.U.S.).
Nell'affrontare
la problematica dell'
effettivo valore
della documentazione ai fini della gestione della sicurezza in edilizia è
stato realizzato uno studio avente come obiettivo principale quello di valutare
il ruolo della documentazione elaborata sulla sicurezza oggettiva in cantiere.
Il quadro normativo di riferimento è stato il Decreto
legislativo 81/2008 e la documentazione inerente la sicurezza è stata
considerata idonea esclusivamente sulla base della presenza o meno degli
elementi minimi stabiliti dallo stesso decreto legislativo negli allegati
XV-XXII. Ci ha colpito la necessità di vagliare il forte collegamento tra i due
poli della sicurezza in cantiere: documenti redatti per legge e sicurezza
oggettiva.
In merito a ciò, sono stati ispezionati
55 cantieri edili dal mese di Maggio a
Dicembre 2011 presso il Distretto F1 di Civitavecchia.
La valutazione dei
documenti
La
programmazione della sicurezza nel cantiere edile attraverso la redazione del
P.S.C., del P.O.S. e del P.I.M.U.S. ha rappresentato la principale innovazione
introdotta dalle normative specifiche dal Dlgs 494/96 in poi.
I
documenti elaborati devono essere conformi ai contenuti minimi di legge in
riferimento agli allegati XV-XXII del DLgs 9/04/2008 n° 81 e s.m.i. e la loro
elaborazione rappresenta la principale fonte di informazioni per l’osservazione
delle dinamiche delle lavorazioni e dei rischi che esse comportano al fine di
prevenire gli infortuni e le malattie professionali.
I
documenti devono avere specifiche caratteristiche di completezza, leggibilità e
aggiornamento che li rendano strumenti effettivamente fruibili e utili a
migliorare i livelli di sicurezza. L’adesione formale al dettato di legge rappresenta,
naturalmente, solo un pre-requisito.
D’altro
canto, l’intervento di vigilanza rileva immediatamente i vizi formali, mentre
la rilevazione delle carenze obiettive richiede un controllo più impegnativo.
Ci
si chiede quindi se la mancanza di correttezza formale della documentazione
presente in cantiere corrisponda all’assenza di misure di prevenzione, e se
sia quindi sufficiente, per un intervento di vigilanza, il controllo della sola
documentazione. In questo lavoro ci si è posti l'
obiettivo di valutare la documentazione presente in cantiere per
verificarne l'effettivo valore ai fini della gestione della sicurezza.
Dalle carenze
documentali si potrebbero associare delle pratiche di lavoro scorrette
Dal
mese di Maggio a Dicembre 2011 sono stati controllati 55 cantieri edili con lo
scopo principale di valutare gli effetti della documentazione elaborata sulla
sicurezza oggettiva del cantiere.
Nel
corso dell’attività di vigilanza in edilizia eseguita presso il distretto S.PreS.A.L. F1 di
Civitavecchia nel periodo 1/5/2011-31/12/2011, sono stati acquisiti i
documenti inerenti il cantiere interessato (POS, PSC, PIMUS). Inoltre in
ciascun cantiere è stato compiuto un sopralluogo, nel corso del quale è stata
acquisita la documentazione relativa alla formazione
ed informazione dei lavoratori, è stata verificata la presenza di
specifiche procedure di lavoro, la corrispondenza tra POS e PSC ed è stata
valutata la corrispondenza di questi documenti alla realtà lavorativa
riscontrata in sede di sopralluogo.
Lo
studio ha messo a confronto mediante il test del “chi quadro” (un test
statistico per verificare un’ipotesi, ndr) i requisiti di regolarità formale
con quelli di regolarità sostanziale ricavati dall’ispezione. È stato calcolato
il rischio relativo (odds ratio) di essere sanzionati per carenze obiettive per un cantiere con irregolarità formali a
confronto con un cantiere con documentazione formalmente corretta.
Per
il calcolo è stata usata la statistica Open Epi (Statistiche open-source per la
Sanità Pubblica) versione 2.3.1.
Tale
statistica è accessibile al sito: http://www.openepi.com/OE2.3/Menu/OpenEpiMenu.htm.
Per
il calcolo del R.R. (Rischio Relativo, ndr) è
stato considerato “regolare nella documentazione” (e quindi non esposto)
il cantiere in cui non solo erano stati redatti i documenti di legge, ma gli
stessi risultavano conformi alle fasi lavorative incontrate; sono stati
considerati “regolari sul posto” (e quindi sani) i cantieri in cui non venivano
riscontrate condizioni di pericolo per la sicurezza oggettiva; viceversa sono
stati considerati “esposti” i cantieri “non regolari nella documentazione” e “malati”
i cantieri “non regolari sul posto”.
Irregolarità
formali e irregolarità obiettive
I
dati ottenuti sono riportati nella tabella 1. Il test del chi quadro, con la
correzione di Yates, fornisce un valore pari a 0,39; per raggiungere la
significatività statistica (p<0,05) tale test avrebbe dovuto fornire un
valore superiore a 3,84. Di conseguenza, il test non è significativo.
Ciò
significa che la presenza di regolarità/irregolarità formali non si associa con
l’evidenza di regolarità/irregolarità obiettive.
Naturalmente,
la presenza di irregolarità formali è
frequentemente associata con la sussistenza di irregolarità obiettive
sanzionabili. Il rischio relativo stimato (odds ratio) che un cantiere con documentazione irregolare
sia sanzionato per obiettive violazioni è pari a 1,67. In altre parole, un
cantiere con irregolarità formali ha probabilità quasi doppia di essere
sanzionato rispetto ad un cantiere formalmente regolare. Tuttavia gli
intervalli di confidenza dell’odds ratio (IC 95%) si estendono da 0,5 a 5,0 e
comprendono quindi l’ipotesi di equivalenza; cioè l’incremento del rischio non
è significativo.
Documenti
confacenti o erronei
La
nostra indagine indica che
le
irregolarità formali della documentazione custodita nei cantieri edili sono
molto comuni. Esse riguardano il 40% dei cantieri esaminati.
Molto
spesso, tali irregolarità formali si accompagnano a carenze sostanziali.
Un
significativo campione, pari al 18% dei cantieri esaminati, presentava
irregolarità sia nella documentazione che sul posto di lavoro.
Tuttavia,
in un gruppo di proporzioni maggiori (20% del campione) la documentazione
risultava formalmente regolare, ma l’ispezione ha consentito di evidenziare
gravi carenze della sicurezza.
La divaricazione
tra quanto descritto nella documentazione di sicurezza e quanto realizzato sul
posto di lavoro è grave e testimonia della sostanziale inutilità del processo
di compilazione dei documenti, quando questo viene affidato a soggetti esterni
al cantiere e non è testimonianza di un reale impegno per la prevenzione sul
posto di lavoro.
In
alcuni casi, paradossalmente, sembra che i titolari delle
imprese non siano neppure a conoscenza del contenuto dei documenti che sono
stati redatti da consulenti e da loro sottoscritti.
Ai
fini della sicurezza e salute dei lavoratori, è certamente più utile che i
datori di lavoro si concentrino sulla realizzazione di condizioni di lavoro
ottimali e rispettose della legge, piuttosto che curare la compilazione di
documenti eleganti e ben articolati, ma sostanzialmente mendaci.
La
compilazione di documenti complessi e di difficile lettura risulta essere un
ostacolo più che un contributo alla prevenzione dei rischi per la salute e la
sicurezza.
Al
contrario, si può constatare che nei cantieri con una documentazione
corretta si può spesso osservare anche una sicurezza oggettiva. La quota
del 40% dei cantieri che presentano contemporaneamente una buona documentazione
e sufficienti livelli di sicurezza dovrà ragionevolmente aumentare se si
diffonderà l’idea che la salute e sicurezza sul lavoro non è una esercitazione
di retorica, ma una realtà concretamente attingibile.
Proposte
La
tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro può essere
conseguita esclusivamente tramite un salto di qualità auspicabile solo con una
nuova forma mentis.
La
normativa in materia di sicurezza sul lavoro è abbastanza consolidata e
andrebbe applicata in modo meno formale e
più sostanziale. Una volta elaborati i documenti che dovrebbero contenere
le procedure di sicurezza non va dimenticato che è sempre necessaria una verifica di attuazione
delle procedure attraverso la responsabilizzazione dei preposti e una
formazione meno teorica e più pratica dei lavoratori , sfruttando sempre di più
l’addestramento previsto dal D.lgs 81/08.
Bibliografia
-
Magnavita N. Note di Statistica Medica. Educatt, Milano, 1996
-
Signorelli C Elementi di Metodologia Epidemiologica, SEU, Roma 2009.
Antonella Martini e
Lucia Paniccia
Dott.sse
in Tecniche della Prevenzione del Servizio Prevenzione e Sicurezza negli
Ambienti di Lavoro AUSL RMF
Civitavecchia, Dipartimento di Prevenzione.
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