News
"Campi elettromagnetici: normativa e grandezze fisiche"
fonte www.puntosicuro.it / Normativa
10/12/2012 - L’ Ordine degli
Ingegneri della Provincia di Roma ha affrontato più volte il tema dei
rischi correlati ai
campi
elettromagnetici (CEM) in relazione al monitoraggio
dell’esposizione e alla tutela della salute e sicurezza nei luoghi di
lavoro.
In particolare il 9 maggio 2012 si è tenuto a
Roma, presso la sede dell’Ordine, il seminario “
Campi Elettromagnetici – Alte frequenze e Sicurezza sul Lavoro”, un
seminario organizzato in collaborazione con la “Commissione Sicurezza
dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Roma”, l’Assoconsumatori e la
MPB Srl.
L’incontro aveva lo scopo di offrire informazioni
riguardanti i campi
elettromagnetici, con riferimento al fatto che l’inquinamento elettromagnetico
non è percepibile dai sensi umani ed è misurabile solo tramite specifiche apparecchiature.
In particolare si sottolinea che “l’incremento in
ambito urbano di sistemi di telecomunicazione ed apparecchiature generanti
campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici genera perplessità e dubbi sulla
pericolosità per la salute sia della popolazione che dei lavoratori”. E
dunque si pone il problema, anche in
relazione ad alcune recenti sentenze nel campo delle responsabilità penali e
informazioni dei media, di come valutare il rischio secondo il Capo IV - Titolo
VIII e l’allegato XXXVI del Decreto legislativo 81/2008.
Ricordiamo
che per effetto del rinvio dei termini
di recepimento della Direttiva europea 2004/40/CE nel D.Lgs. 81/2008 le
specifiche disposizioni sulla protezione dei lavoratori dalle esposizioni
ai campi elettromagnetici contenute nel Capo IV del Titolo VIII entreranno
in vigore solo il
31 ottobre 2013.
Riguardo agli
atti del convegno, pubblicati sul sito dell’Ordine, ci soffermiamo
brevemente su alcuni interventi sui campi elettromagnetici a cura dell’Ing.
Raffaello Luigi Colasante, dell’Ing. Renato Pontillo e del Dott. Gabriele Maria
Lozito.
Ad esempio in “
Campi elettromagnetici: riferimenti legislativi - principali sorgenti
di emissione” vengono riportati utili
riferimenti
legislativi.
Ne riprendiamo alcuni, anche con riferimento alla
risonanza magnetica:
-
DLgs.81/2008:
art.28 (obbligo della valutazione di tutti i rischi); art.181 (nell’ambito
della valutazione di cui all’articolo 28, il datore di lavoro valuta tutti i
rischi derivanti da esposizione ad agenti fisici in modo da identificare e
adottare le opportune misure di prevenzione e protezione con particolare
riferimento alle norme di buona tecnica ed alle buone prassi); Titolo VIII capo
IV “Protezione dei lavoratori dai rischi di esposizione a campi
elettromagnetici”; Allegato XXXVI, lettera A che fissa i valori limite di
esposizione e lettera B che fissa i valori limite di azione;
-
Linee
guida ISPESL (Coordinamento Tecnico interregionale per la sicurezza nei
luoghi di lavoro in collaborazione con il Dipartimento Igiene del Lavoro
dell'Ispesl aggiornata con le Indicazioni operative per la corretta applicazione
del Titolo VIII del D.Lgs. 81/2009 sulla prevenzione e protezione dai rischi di
esposizione ad agenti fisici al D.Lgs, 106/2009. Aggiornamenti al Capo V
relativo alla protezione dei lavoratori dall'esposizione a radiazioni ottiche
artificiali. In collaborazione con l'ISS);
-
Decreto
542 del 08/08/1994 “Regolamento recante norme per la semplificazione del
procedimento di autorizzazione all'uso diagnostico di apparecchiature a
risonanza magnetica sul territorio nazionale;
-
Decreto
Ministero Sanità 03/08/1993 “Aggiornamento di alcune norme concernenti
l'autorizzazione all'installazione ed all'uso di apparecchiature a risonanza
magnetica”;
-
Decreto
Ministero Sanità del 2/8/1991 “Autorizzazione alla installazione ed uso di
apparecchiature diagnostiche di risonanza magnetica -Suppl. Ord. G.U. n. 194
del 20/08/1991” -
Norma CEI EN 50499
- Procedura per la valutazione dell'esposizione dei lavoratori ai campi
elettromagnetici.
Dopo questa presentazione della normativa
vigente, utile per chi si appresta alla valutazione del rischio
elettromagnetico, veniamo ad alcune definizioni.
Non è facile comprendere a pieno le
caratteristiche e i rischi dei campi
elettromagnetici. L’elettromagnetismo è una materia ostica che presuppone
la conoscenza del significato di diverse
grandezze
fisiche.
Molte di queste sono state riprese e spiegate
durante l’intervento:
- “
Corrente
di contatto (IC). La corrente che fluisce al contatto tra un individuo ed
un oggetto conduttore caricato dal campo elettromagnetico. La corrente di contatto
è espressa in Ampere (A);
-
Corrente
indotta attraverso gli arti (IL). La corrente indotta attraverso qualsiasi
arto, a frequenze comprese tra 10 e 110 MHz, espressa in Ampere (A);
-
Densità
di corrente (J). È definita come la corrente che passa attraverso una
sezione unitaria perpendicolare alla sua direzione in un volume conduttore
quale il corpo umano o una sua parte. È espressa in Ampere per metro quadro
(A/m2);
-
Intensità
di campo elettrico. È una grandezza vettoriale (E) che corrisponde alla
forza esercitata su una particella carica indipendentemente dal suo movimento
nello spazio. È espressa in Volt per metro (V/m);
-
Intensità
di campo magnetico. È una grandezza vettoriale (H) che, assieme
all'induzione magnetica, specifica un campo magnetico in qualunque punto dello
spazio. È espressa in Ampere per metro (A/m);
-
Induzione
magnetica. È una grandezza vettoriale (B) che determina una forza agente
sulle cariche in movimento. È espressa in Tesla (T)”;
- “
Densità
di potenza (S). Questa grandezza si impiega nel caso delle frequenze molto
alte per le quali la profondità di penetrazione nel corpo è modesta. Si tratta
della potenza radiante incidente perpendicolarmente a una superficie, divisa
per l'area della superficie in questione ed è espressa in Watt per metro quadro
(W/m2);
-
Assorbimento
specifico di energia (SA). Si definisce come l'energia assorbita per unità
di massa di tessuto biologico e si esprime in Joule per chilogrammo (J/kg)”;
- “
Tasso
di assorbimento specifico di energia (SAR). Si tratta del valore mediato su
tutto il corpo o su alcune parti di esso, del tasso di assorbimento di energia
per unità di massa di tessuto corporeo ed è espresso in Watt per chilogrammo
(W/kg). Il SAR a corpo intero è una misura ampiamente accettata per porre in
rapporto gli effetti termici nocivi dell'esposizione a radiofrequenze (RF).
Oltre al valore del SAR mediato su tutto il corpo, sono necessari anche valori
locali del SAR per valutare e limitare la deposizione eccessiva di energia in
parti piccole del corpo conseguenti a particolari condizioni di esposizione,
quali ad esempio il caso di un individuo in contatto con la terra, esposto a RF
dell'ordine di pochi MHz e di individui esposti nel campo vicino di un'antenna”.
Si ricorda che tra le grandezze sopra citate “possono
essere misurate direttamente l'induzione magnetica, la corrente indotta
attraverso gli arti e la corrente di contatto, le intensità di campo elettrico
e magnetico, e la densità di potenza”.
Concludiamo ricordando che negli interventi
segnalati una parte è dedicata a “
Aspetti
funzionali e rispetto del Dlgs81 in un caso di Risonanza Magnetica Nucleare”
con la presentazione di un caso di studio. Mentre in “
Rispetto dei valori di azione: soluzioni tradizionali e dosimetriche”, cura di Gabriele Maria Lozito, si parla dell’esposizione
del lavoratore a partire da una misura di campo e dei dosimetri come dispositivi
di protezione individuale.
“Campi
elettromagnetici: riferimenti legislativi - principali sorgenti di emissione” -
“Aspetti funzionali e rispetto del Dlgs81 in un caso di Risonanza Magnetica
Nucleare” - “Rispetto dei valori di azione: soluzioni tradizionali e
dosimetriche”, interventi a cura dell’Ing. Raffaello Luigi
Colasante, dell’ Ing. Renato Pontillo e del Dott. Gabriele Maria Lozito,
seminario “Campi Elettromagnetici – Alte frequenze e Sicurezza sul Lavoro”
(formato PDF, 2.08 MB)
Segnala questa news ad un amico
Questa news è stata letta 1234 volte.
Pubblicità