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"Metodi per l’analisi del sovraccarico biomeccanico da movimenti ripetuti "
fonte www.puntosicuro.it / Salute
19/12/2012 - In Italia il numero di denunce di
malattie
professionali continua a crescere anno dopo anno. Occorre essere
consapevoli che per porre un freno a questo incremento è necessario ripensare non
solo l’organizzazione di lavoro aziendale, ma applicare idonei metodi di
analisi e prevenzione dei rischi.
Per
favorire la prevenzione delle patologie
muscoloscheletriche correlate al
rischio
da sovraccarico biomeccanico da movimenti ripetuti, PuntoSicuro in questi
mesi si è soffermata più volte sulle definizioni delle azioni tecniche, sui
fattori di rischio, sulle fasi di un
percorso
di analisi.
Presentiamo
oggi una breve rassegna di vari metodi di analisi di tale rischio tratta dal
documento “ Gesti
ripetitivi e posture incongrue”, un documento elaborato in relazione al
progetto multimediale " La sicurezza nel lavoro agricolo 2008”
prodotto dalla Regione
Emilia-Romagna.
Il
documento ricorda che, riguardo alle patologie legate alla ripetizione di
movimenti, dal
punto di vista medico
“si rilevano progressi sull'accertamento diagnostico, sia clinico che
strumentale”. Infatti i numerosi studi biomeccanici disponibili, relativi ai fattori
di rischio responsabili dell'esposizione lavorativa, “hanno reso disponibili
numerose procedure finalizzate ad una ricostruzione più fedele possibile del
gesto tecnico preso in esame, ognuna delle quali tenta di quantificare, sia
pure con diverse concezioni metodologiche, il contributo dei singoli fattori al
rischio”.
E
oltre alle "
liste di controllo"
(check-list) sono ora utilizzabili vari protocolli di analisi più complessi che
“tentano di definire un indice di sintesi, integrando le informazioni di natura
organizzativa, con i dati di natura biomeccanica”.
Se
non esiste “ancora un ‘modello’ generale di analisi in grado di fornire una
procedura universalmente valida per la quantificazione del rischio di traumi
associati a movimenti ripetuti”, il documento riporta alcuni tra i modelli più
rappresentativi. Ne riportiamo i tratti essenziali, invitando i nostri lettori
ad una lettura integrale del documento.
CHECK-LIST
Modello
d'analisi sintetico, basato su check list organizzate in forma di questionari,
che ha il vantaggio di “ottenere una rapida valutazione del rischio (pre-stima)
sia dei luoghi di lavoro (postazioni) sia delle attività lavorative (mansioni).
Vengono individuati valori numerici crescenti in funzione della crescita del
rischio per quattro principali fattori: tempi di recupero, frequenza, forza e postura,
e per i fattori complementari: vibrazioni, compressioni, uso di guanti ecc. La
somma dei valori parziali, per ogni compito lavorativo, consente la stima del
livello di rischio, riconducendolo a quattro fasce”.
CTD INDEX
Metodo
che “utilizza dati quantitativi sulla frequenza di movimento della mano e sulle
forze applicate, per ottenere un fattore di frequenza in funzione dello sforzo
agente sui muscoli e i tendini del polso; tiene conto anche della postura degli
arti superiori, della spalla, del collo e del tronco. Fornisce un valore
finale ‘singolare’, che rappresenta la probabilità di patologie
muscoloscheletriche agli arti superiori ogni 200.000 ore lavorate”.
ERGONOMIC STRESS
INDEX
Metodo
che fornisce un “indice basato sulla frequenza di ripetizione del movimento,
l'applicazione di forze eccessive ed il mantenimento di posture obbligate,
consentendo anche di valutare l'effetto interattivo dei tre fattori; i valori
assegnati ai fattori di rischio sono classificati secondo la metodologia NIOSH
in AL (Action Limit) e MPL (Maximum Permissible Limit) secondo cinque livelli.
OCRA INDEX
L’OCRA
(Occupational Ripetitive Actions) Index rappresenta un “indice sintetico di esposizione
a movimenti ripetuti degli arti superiori derivato da principi fisiologici, biomeccanici
ed epidemiologici. Si basa sul rapporto tra il numero giornaliero di azioni
effettivamente svolte con gli arti superiori in compiti ciclici ed il
corrispondente numero di azioni raccomandate (metodologia similare al NIOSH per
movimentazione carichi), calcolate sulla base di una costante (30
azioni/minuto) rappresentativa di condizioni ottimali. In presenza di elementi
peggiorativi (forza, postura, periodi di recupero, fattori complementari),
quest’ultima subisce un decremento mediante appositi coefficienti correttivi”.
Inoltre
– continua il documento - l'indice di esposizione OCRA “fornisce intervalli di
valori (secondo aree di colore) che corrispondono a ‘livelli di azione’
differenti”.
OWAS
Metodo
che si basa “sull'osservazione e la registrazione di informazioni relative alle
posture ed ai carichi, sulla base delle pause nelle attività. I dati raccolti vengono standardizzati e - a
seconda del grado di severità degli effetti indotti - le attività sono
classificate in quattro ‘categorie di azione’”.
RULA
Il
metodo RULA (Rapid Upper Limb Assessment) è stato “sviluppato per l'analisi ergonomica
nei luoghi di lavoro” e “prende in considerazione le sollecitazioni del
distretto anatomico superiore”. È un metodo di facile e rapida applicazione che
“non richiede apparecchiature e/o strumenti”. In particolare “codifica una
serie di possibili azioni effettuate dal lavoratore, determinando le posture
incongrue causate da sforzi statici ma prolungati nel tempo. A determinate
posizioni assunte dal collo, dagli arti superiori dal tronco e dagli arti
inferiori sono assegnati determinati valori, che possono essere incrementati
per particolari condizioni. Si assegna infine un punteggio finale compreso tra
1 e 7, classificabile in quattro ‘livelli di azione’”.
STRAIN INDEX
Lo
Strain Index (S.I.) è “stato proposto come metodologia semiquantitativa di
analisi delle attività lavorative”. Prevede “la misura o stima di sei variabili
lavorative (intensità dello sforzo, durata dello sforzo per ciclo, numero di
azioni al minuto, postura del polso, velocità di esecuzione, durata del
compito nel turno), l'assegnazione a ciascuna di esse di una valutazione su una
scala di valori predefinita in relazione ai dati di esposizione e il calcolo
finale dell'indice mediante il prodotto di fattori moltiplicativi”.
Il
documento si conclude ricordando che in letteratura sono riportate anche
altre metodologie di valutazione del
rischio derivante da gesti ripetitivi e posture incongrue.
Ad
esempio un questionario di due pagine elaborato dal Centro di Ergonomia
dell'Università del Michigan (USA), un questionario “che prende in
considerazione, per ciascuna mano, la ripetitività del gesto, le azioni
meccaniche, la forza esercitata, la postura e gli utensili usati, al fine di
determinare la presenza di fattori di rischio ergonomico correlabili allo
sviluppo di malattie
muscolo-scheletriche da sforzi ripetuti agli arti superiori”.
“ Gesti
ripetitivi e posture incongrue”, documento allegato al prodotto
multimediale "La sicurezza nel lavoro agricolo 2008” elaborato dalla
Regione Emilia-Romagna (formato PDF, 92 kB).
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