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"Il medico competente e la prevenzione del rischio di incidente stradale"
fonte www.puntosicuro.it / Sorveglianza Sanitaria
18/02/2013 - Se il nostro paese sta assistendo in questi anni a una lenta
diminuzione degli infortuni sul lavoro, probabilmente condizionata anche dai
cattivi dati occupazionali, rimane in evidenza il trend di crescita nazionale
degli
incidenti professionali che
avvengono sulle strade.
Per
questo motivo PuntoSicuro sta raccogliendo in questi mesi dati e informazioni -
tratti da convegni, seminari e corsi - che possano migliorare la prevenzione
dei rischi di incidente
stradale in orario di lavoro.
Su
questo tema si è tenuto a Bologna il 13 dicembre 2012 un corso organizzato
dalla Regione
Emilia-Romagna con il supporto tecnico del SIRS-RER
(Servizio Informativo per i Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza): “
La collaborazione del medico competente
nella prevenzione del rischio di incidente stradale in orario di lavoro”.
Attraverso
gli atti, pubblicati sul sito di SIRS-RER, riprendiamo brevemente i contenuti
delle relazioni al corso partendo con qualche cenno relativo ai dati contenuti
in “
Prevenzione degli incidenti stradali
in occasione di lavoro”, a cura di A. Gerosa - A. Guglielmin.
Con
riferimento al
rapporto INAIL annuale
regionale 2011 relativo all’
Emilia
Romagna si indica che è diminuita
la
percentuale di infortuni relativi alla circolazione stradale in occasione di
lavoro, scesa al 20,2%, con una inversione di proporzioni delle ultime due
tipologie rispetto al 2010, pur rimanendo evidente la forte mortalità
dell’ambiente “strada”: in Emilia Romagna oltre la metà dei casi mortali
(64,2%) sono ancora infortuni su mezzo di trasporto per lavoro o in itinere,
mentre sono il 58,7% del totale nel nord Est e 50,6% in Italia.
Dall’intervento
“
Il ruolo del Medico Competente nella
promozione di comportamenti corretti e consapevoli”, a cura di G. Ghedini,
riprendiamo alcune notizie relative al rapporto tra
alcol e guida.
Infatti
chi guida sotto l’ influenza
dell’alcol ha un rischio maggiore di restare coinvolto in un incidente
stradale rispetto ai soggetti sobri. “Tale dato può arrivare fino a 380 volte
per chi guida con un tasso alcolemico di 1,5 m/l, cioè tre volte il tasso
alcolemico massimo previsto (0,5 m/l) dal Codice della Strada”. Ed è bene
sottolineare che “non esistono quantità sicure nell’assunzione di alcol”.
Il
relatore indica che “se si è bevuto, è opportuno aspettare prima di mettersi
alla guida”. Infatti i tempi di “smaltimento” non sono rapidi: “per
metabolizzare una unità alcolica (quantità di alcol contenuta in un bicchiere
mediamente 12 grammi di alcol puro) sono necessarie da 1 a 2 ore”.
Riguardo
alle conseguenze dell’alcol o delle sostanze stupefacenti, si ricorda che l’ assunzione
di alcol oltre i limiti di legge “può provocare pericolose alterazioni
della visione. Ancora più gravi sono le alterazioni visive causate dalle
sostanze stupefacenti (in particolare dagli allucinogeni). Gli effetti visivi dell’alcool provocano
distorsione delle immagini e riducono il campo visivo laterale (effetto
tunnel)”.
Nell’intervento
“
La prevenzione del rischio di incidente
stradale: il punto di vista del ‘medico certificatore’”, a cura di
Valdimaro Manneschi, ci si sofferma sui compiti del medico certificatore, sulla
patente, sull’accertamento dei requisiti psichici e fisici.
Si
ricorda che la
patente di guida è
un’autorizzazione amministrativa “necessaria per la conduzione su strade
pubbliche di veicoli a motore, che viene rilasciata dopo che siano stati
accertati i requisiti psicofisici, morali e attitudinali della persona”.
E
il
Codice della Strada (art. 119
2-ter) recita:
2-ter.
Ai fini dell'accertamento dei requisiti psichici e fisici per il primo
rilascio della patente di guida di qualunque categoria, ovvero di certificato
di abilitazione professionale di tipo KA o KB, l'interessato deve esibire
apposita certificazione da cui risulti il non abuso di sostanze alcoliche e
il non uso di sostanze stupefacenti o psicotrope, rilasciata sulla base di
accertamenti clinico-tossicologici le cui modalità sono individuate con
decreto del Ministero della salute, di concerto con il Ministero delle
infrastrutture e dei trasporti, sentito il Dipartimento per le politiche
antidroga della Presidenza del Consiglio dei ministri. Con il medesimo
provvedimento sono altresì individuate le strutture competenti ad effettuare
gli accertamenti prodromici alla predetta certificazione ed al rilascio della
stessa. La predetta certificazione deve essere esibita dai soggetti di cui
all'articolo 186-bis, comma 1, lettere b), c) e d), e dai titolari del
certificato CFP o patentino filoviario, in occasione della revisione o della
conferma di validità delle patenti possedute, nonché da coloro che siano
titolari di certificato professionale di tipo KA o KB, quando il rinnovo di
tale certificato non coincida con quello della patente. Le relative spese
sono a carico del richiedente. |
La
relazione si sofferma anche su quanto richiesto dal
Decreto legislativo 18 aprile 2011 n. 59, “Attuazione delle direttive 2006/126/CE e
2009/113/CE concernenti la patente di guida” e su vari aspetti: requisiti
visivi, sensibilità al contrasto, tempi di recupero dopo l’abbagliamento,
disattenzione, ...
Riportiamo
le
conclusioni dell’intervento:
-
“i requisiti sensoriali attualmente stabiliti dal Codice della Strada per il
rilascio/rinnovo della patente di guida appaiono razionali e adeguati, ma è
necessario che ognuno di essi possa essere effettivamente verificato nel corso
della visita di ogni guidatore, utilizzando dotazioni infrastrutturali e
strumentazioni adeguate;
-
fattori solo apparentemente secondari, come la sensibilità al contrasto, sono
in realtà fondamentali per la sicurezza di guida di un veicolo e meriterebbero
quindi una maggiore attenzione;
-
abbassare il livello dell’acuità visiva minima potrebbe risultare
controproducente se gli altri parametri tecnici specificati dall’attuale Codice
della Strada e norme annesse non fossero di livello adeguato;
-
l’educazione del guidatore e la relativa azione sanzionatoria non può ignorare
comportamenti come l’uso del terminale telefonico per texting o altre funzioni
altamente pericolose, poiché distraenti (= attentivi verso altro) durante la
guida di un veicolo”.
Concludiamo
riportando alcuni spunti tratti dalla relazione “
La prevenzione del rischio di incidente stradale: Il punto di vista del
Medico Competente”, a cura della dott.ssa Grazia Guiducci.
La
relatrice segnala che “
i fattori che
possono accrescere il rischio di incorrere in un infortunio/incidente su strada
sono numerosi e spesso interagiscono tra loro”.
Ad
esempio fa riferimento al
fattore umano
e in particolare a:
-
“
comportamenti a rischio: uso-abuso
di sostanze
ad azione psicotropa (farmaci, droghe, alcool); alimentazione
inappropriata; utilizzo di apparecchiature di comunicazione;
-
orari di lavoro e tempi di riposo:
organizzazione del lavoro e percezione della fatica (numero di ore di guida
elevato, scarso riposo, …); sonnolenza e disturbi
del sonno”.
In
particolare l’
utilizzo di sostanze
stupefacenti provoca:
-
“deficit di attenzione e concentrazione;
-
sovrastima delle proprie capacità;
-
sottostima del pericolo e mancata percezione del rischio;
-
difficoltà nella messa a fuoco visiva;
-
difficoltà nel coordinamento dei movimenti;
-
rallentamento dei riflessi;
-
percezione di colori e suoni come estremamente intensi;
-
ridotta percezione degli ostacoli”.
E
il DPR 309/90 “vieta l’assunzione di tali sostanze (non soltanto la dipendenza)
poiché ciò provoca alterazioni dell’equilibrio psicofisico”.
Sempre
in relazione al fattore umano è da considerare:
-
lo
stress psicofisico correlato alla
guida: traffico intenso; orario e ritmi di lavoro eccessivi; variazione
continua di orari dei pasti e del sonno; rumore (urbano, del mezzo, della
radio, …)”;
-
l’
idoneità alla guida: condizioni
patologiche, assunzione di farmaci, ...
Qualche
indicazione su un altro fattore che può accrescere i rischi di
incidente/infortunio: il
veicolo. Ad
esempio con riferimento alle
caratteristiche
del mezzo: volume del mezzo; manovrabilità del veicolo; carico, scarico e
manovre relative; trasporto animali; trasporti eccezionali.
In
questo caso sono di
fondamentale
importanza:
-
controlli preventivi prima della partenza;
-
segnalazione anomalie, problemi procedurali;
-
posizionamento e stabilizzazione del carico;
-
DPI per le operazioni a terra e sul veicolo”.
Infine
qualche breve cenno ai
fattori
ambientali:
-
“
fattore strada: tipologia strade;
viabilità; condizione del manto stradale; tipologia del viaggio;
-
fattori climatici: condizioni
climatiche e variabilità; temperature nell’abitacolo e abbigliamento”.
Tornando
al rapporto tra medici e incidenti di lavoro concludiamo riportando i risultati
di un
confronto tra medici competenti.
Confronto
che “conferma che per concorrere alla riduzione/controllo dei rischi, compreso
l’ incidente
stradale, si rende necessario promuovere il tradizionale processo compreso
fra l’analisi dei pericoli e l’adozione di misure preventive e protettive
(D.L.81/08 e s.m.i.), nell’ambito di un approccio multidisciplinare, che
comprenda fra i protagonisti anche la figura del medico competente”.
Gli
atti del corso:
-
“ Il ruolo del Medico Competente nella promozione di
comportamenti corretti e consapevoli”, a cura di G. Ghedini (formato PDF,
917 kB);
-
“ La prevenzione del rischio di incidente stradale: il punto di
vista del ‘medico certificatore’”, a cura di Valdimaro Manneschi - medico
(formato PDF, 1.61 MB);
-
“ La prevenzione del rischio di incidente stradale: Il punto di
vista del Medico Competente”, a cura della dott.ssa Grazia Guiducci
(formato PDF, 2.29 MB);
-
“ Prevenzione degli incidenti stradali in occasione di lavoro”,
a cura di A. Gerosa - A. Guglielmin (formato PDF, 2,25 MB).
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