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"Conferenza Stato Regioni: intesa per migliorare la vigilanza e il coordinamento"
fonte www.puntosicuro.it / Formazione ed informazione
04/03/2013 - I documenti ufficiali, anche se elaborati e approvati con i noti
rallentamenti burocratici e politici nostrani, offrono sempre importanti
indicazioni sulla direzione dei provvedimenti attuali e futuri. E in questo
caso sulla direzione degli interventi di prevenzione, promozione, controllo e
vigilanza in relazione alla tutela della salute e sicurezza nei luoghi di
lavoro.
Facciamo
riferimento in questo caso agli "
Indirizzi
per la realizzazione degli interventi in materia di prevenzione a tutela della
salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro per l'anno 2012" del
Comitato per l'indirizzo e la valutazione delle politiche attive e per il
coordinamento nazionale delle attività di vigilanza in materia di salute e
sicurezza sul lavoro ex articolo 5 del decreto legislativo 9 aprile 2008, n.
81. Indirizzi che sono stati sanciti dalla Conferenza Stato Regioni con un
Intesa tra il Governo, le Regioni, le Province autonome di Trento e
Bolzano e gli enti locali. Documento che deve ancora passare in Gazzetta
Ufficiale.
Per
riportare qualche passo dell’importante documento - in attesa degli Indirizzi
per l’anno 2013, che dovrebbero già essere stati elaborati dal cosiddetto
Comitato ex articolo 5 - facciamo riferimento al testo riportato sul suo sito
dalla Consulta
Interassociativa per la Prevenzione (CIIP). Testo dell’Intesa che si
accompagna ad alcune note, ad esempio della Presidenza del Consiglio dei
Ministri (n. 5836 del 18/12/2012), del Ministero della Salute (n, 5231 del
20/11/2012) e del Ministero dell’Economia e delle Finanze (n. 5821 del
17/12/2012).
Il
documento approvato dall’Intesa pianifica diverse azioni nell'ambito degli
interventi previsti dai Piani regionali di attuazione del Piano Nazionale di
Prevenzione:
-
realizzazione di azioni di sistema per
la prevenzione;
-
realizzazione di azioni per la
semplificazione di procedure e l'adeguata disponibilità e tempestività della
conoscenza dei dati per una vigilanza maggiormente mirata;
-
realizzazione
di azioni per il miglioramento del coordinamento delle attività di vigilanza
tra istituzioni.
E
in questo senso gli obiettivi prioritari ed i programmi di miglioramento che l’Intesa
intende favorire sono:
-
“definizione di linee comuni delle politiche nazionali di prevenzione;
-
semplificazione delle procedure poste in essere da parte di tutti i soggetti
coinvolti nell'attuazione del Piano Nazionale della Prevenzione 2010-2012;
-
adeguata disponibilità e tempestività della conoscenza dei dati per una
vigilanza maggiormente mirata;
- migliore programmazione e realizzazione del coordinamento
della vigilanza;
- razionalizzazione della programmazione degli
interventi, che eviti duplicazioni di controllo o interventi poco efficaci sul
piano della prevenzione”.
Veniamo
brevemente al
documento di indirizzo allegato
all’Intesa.
Ad
esempio in relazione alla
realizzazione
di azioni di sistema per la prevenzione, il documento – “sulla base delle
esperienze nazionali e territoriali consolidate negli anni, al fine di
realizzare programmi di sistema maggiormente efficaci” - indica le seguenti
linee di azione:
-
“garantire la più completa attuazione del principio della leale collaborazione
tra Stato e regioni, attraverso il coordinamento della pianificazione delle
attività di vigilanza e prevenzione definite dal Ministero del Lavoro, dal
Corpo nazionale vigili del fuoco, dall'INAIL e dalle regioni, sia a livello
centrale che regionale, secondo gli obiettivi generali e le priorità di salute
indicati nel Piano Nazionale di Prevenzione e nei piani regionali;
-
condividere, al fine del raggiungimento dell'obiettivo sopra indicato, evitando
conflitti di competenze o inefficaci sovrapposizioni degli interventi, linee
operative di indirizzo degli organi di vigilanza a livello centrale in sede di
Comitato ex articolo 5 e, a livello periferico, in sede di coordinamento
regionale, ai sensi dell' articolo 7;
-
garantire a livello centrale, la continuazione delle azioni di supporto di
INAIL, in precedenza svolte da ISPESL, rispetto al Ministero della Salute, alle
Regioni e P.A., quali in particolare la realizzazione del sistema di
trasmissione per via telematica delle informazioni relative ai dati collettivi
aggregati sanitari e di rischio dei lavoratori sottoposti a sorveglianza
sanitaria di cui all'articolo 40, i progetti ‘ analisi
delle cause degli infortuni mortali e gravi’, ‘malprof’, i ‘ flussi informativi per la prevenzione’,
l'implementazione dei registri di patologia ed i sistemi di sorveglianza (a
partire da quelli previsti dagli artt. 243 e 244 del D. Lgs. 81/08);
-
garantire che le azioni di prevenzione promosse dalla Direzione Centrale
Prevenzione INAIL e le indicazioni da questa fornite alle direzioni Regionali
siano coerenti con l'obiettivo di realizzare a livello nazionale e nei
territori programmi coordinati finalizzati al raggiungimento degli obiettivi
indicati dal Comitato ex articolo 5, ed in particolare a quanto indicato al
comma 3, lettera b);
-
completare i programmi nazionali già indicati al comma 2.2.1 del DPCM
17.12.2007 ‘Patto per la salute nei luoghi di lavoro’ mediante la
strutturazione e l'avvio di quello per la prevenzione delle malattie
professionali con riferimento particolare al rischio cancerogeno;
-
consolidare nei territori la metodologia, già positivamente sperimentata, di
operare mediante protocolli d'intesa tra le Regioni e Province Autonome e le
Direzioni Regionali INAIL, con la finalità di sostenere congiuntamente i
programmi di prevenzione nazionali, declinati ed integrati con quelli derivanti
dalla analisi epidemiologica dei bisogni territoriali, condivisi nei Comitati
ex articolo 7”.
Riguardo
invece alla
realizzazione di azioni per
la semplificazione di procedure e la adeguata disponibilità e tempestività
della conoscenza dei dati per una vigilanza maggiormente mirata, si fa
riferimento a diverse azioni:
-
realizzazione nelle regioni e province
autonome di programmi per la notifica on line dei cantieri edili: infatti le
esperienze di informatizzazione già realizzate in alcune Regioni “indicano che
l'invio on-line delle notifiche consente la realizzazione di una anagrafe
aggiornata in tempo reale dei cantieri presenti sul territorio; rende
immediatamente fruibili le informazioni agli organi di vigilanza
territorialmente competenti; ne assicura l'archiviazione e la gestione secondo
criteri di economia, completezza e razionalità, che si traducono in un aumento
di efficacia nello svolgimento dei compiti istituzionali. L'adozione della
modalità di trasmissione on line delle notifiche all'interno di ogni Regione
consentirà la definizione all'interno del SINP dell'anagrafica cantieri attivi
su tutto il territorio nazionale, costantemente disponibile e aggiornata per
tutti gli organi di vigilanza”;
-
realizzazione del sistema informativo
nazionale per il monitoraggio delle verifiche periodiche di cui
all'Allegato VII del d.lgs. 81/2008, art.71: si ricorda che l’art. 71 del D.Lgs.
n. 81/2008 prevede che il datore di lavoro “sottoponga le attrezzature di
lavoro riportate in allegato VII a verifiche
periodiche volte a valutarne l'effettivo stato di conservazione e di
efficienza ai fini della sicurezza. I soggetti titolari della funzione sono:
l'INAIL per la prima verifica, ASL per le verifiche
periodiche successive alla prima”. In questo senso è necessario che Regioni
e Province Autonome, Ministero del Lavoro ed INAIL, “al fine di garantire il
corretto raccordo tra i soggetti titolari della funzione, progettino un unico
Sistema Informativo per la gestione nell'ambito del SINP di flussi relativi
all'attività amministrativa, alla banca dati informatizzata delle attrezzature
di lavoro e al registro informatizzato delle verifiche effettuate dalle ASL e
dai soggetti abilitati ai fini del controllo dell'attività di verifica”;
-
realizzazione della banca dati delle
prescrizioni: “è necessario che, sulla base delle esperienze già in essere,
si realizzi in ogni ambito regionale un unico archivio informatico delle
singole violazioni riscontrate durante le attività di vigilanza da ciascun Ente
ed Istituzione che svolge controlli in materia di salute e sicurezza nei luoghi
di lavoro, da far confluire poi, con applicazioni cooperative, nel Sistema
Informativo Nazionale per la Prevenzione ex art. 8 D.Lgs. 81/08”.
Riguardo
infine alla
realizzazione di azioni per
il miglioramento del coordinamento delle attività di vigilanza tra istituzioni,
il documento si impegna per la:
-
realizzazione sistema informativo per la
rilevazione delle attività di vigilanza e prevenzione della pubblica
amministrazione: se sulla base di accordi tra il soppresso ISPESL e le
Regioni è attivo da alcuni anni “un sistema di reporting della attività svolta
dalle ASL”, per ottenere un quadro
complessivo delle attività svolte “è necessario che, partendo dalla esperienza
consolidata, venga costruito un sistema di rilevazione condiviso e stabile
esteso a tutte le amministrazioni interessate (ASL, DTL, VV.FF., INAIL)”. E in attesa
dell' attivazione
del SINP, l'INAIL, “in continuità con le linee di lavoro centrali di
supporto al sistema di prevenzione delle regioni negli anni attivate con
ISPESL, provvederà all'implementazione e alla continuità del sistema di
monitoraggio”;
-
realizzazione sistema informativo dei
Comitati regionali di coordinamento ex art. 7 d.lgs. n. 81/2008 e DPCM
21.12.2007: si ricorda che l’art. 7 del D.lgs. 81/2008 “prevede l'operatività
presso ogni Regione e P.A. del Comitato
Regionale di Coordinamento di cui al DPCM 21 dicembre 2007 sul
coordinamento delle attività di prevenzione e vigilanza in materia di salute e
sicurezza sul lavoro”. Il documento riporta alcune indicazioni sulla base delle
esperienze già realizzate e delle criticità riscontrate. Ad esempio si indica
che “è necessario che le Regioni, in accordo con le altre istituzioni ed Enti,
predispongano i contenuti della omogenea rilevazione dei dati richiesti
dall'art. 2 comma 4 del DPCM 21.12.2007, integrato con la necessità di
acquisire dati anche sulla capacità dei Comitati di Coordinamento di sviluppare
politiche integrate per la prevenzione nei luoghi di lavoro”. Inoltre a livello
dei singoli territori regionali, “si ritiene opportuno che le Regioni, d'intesa
con le altre Amministrazioni, sviluppino, nell'ambito dei propri siti, uno
specifico canale informativo dedicato ai Comitati di Coordinamento Regionali”.
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