News
"Come ridurre i problemi alcol-correlati nei luoghi di lavoro"
fonte www.puntosicuro.it / Sicurezza
19/03/2013 - Per affrontare il tema della
prevenzione dell’abuso di alcol, con riferimento al mondo del lavoro, PuntoSicuro ha presentato nei mesi scorsi alcuni interventi tratti dal convegno “ Il progetto alcol e lavoro della Regione Emilia-Romagna tra promozione di sani stili di vita e applicazione della normativa” che si è tenuto a Bologna il 24 novembre 2011.
In particolare sono stati mostrati alcuni dati tratti dalla relazione “
Alcol, lavoro e prevenzione. Evidenze e scenari a livello nazionale, europeo e internazionale”,
a cura di Emanuele Scafato (Istituto Superiore di Sanità - Direttore
Osservatorio Nazionale Alcol), con particolare riferimento ai pericoli della sostanza alcol, ai rischi nei luoghi di lavoro, all’assenteismo e alla strategia del Piano Nazionale Alcol e Salute.
Tuttavia la relazione, raccolta in quattro diversi documenti agli
atti, è ricca anche di altre informazioni relative ai vari progetti
europei per la prevenzione del rischio correlato al consumo di alcolici.
Ad esempio al Progetto "
European Workplace and Alcohol"
(EWA) che vuole “sviluppare metodi efficaci da utilizzare nei luoghi di
lavoro per incrementare la consapevolezza del rischio e indurre
modifiche organizzative del contesto lavorativo che possano condurre
alla riduzione dell’ impatto alcolcorrelato nei contesti lavorativi”.
L’intervento affronta anche i diversi
approcci politici riguardo ai luoghi di lavoro.
Questi alcuni dati:
- esistono solo in alcune nazioni legislazioni specifiche sul contrasto al danno alcolcorrelato nei luoghi di lavoro;
- “il più delle volte l’alcol è prerogativa contesa tra i settori salute e sociale;
- gli accordi collettivi giocano, dove esistono, un ruolo fondamentale;
- alcune attività sono necessariamente regolatorie: legislazione
sul traffico; sicurezza ferroviaria; navigazione aerea; navigazione
mercantile ecc.”;
- linee guida ufficiali sono disponibili solo in alcuni paesi.
In merito alle
procedure di valutazione per
partire con azioni specifiche nei luoghi di lavoro, la proposta EWA per
gli studi pilota (12 aree pilota con almeno 5 contesti lavorativi e
almeno 750 lavoratori coinvolti in interventi innovativi) è quella di
“avviare una politica aziendale con una valutazione conoscitiva per
verificare la situazione reale”.
Quattro sono i
pilastri considerati:
–
Consapevolezza (Awareness);
–
Formazione (Training);
–
Procedure (Procedures);
–
Supporto (Help).
E
sulla base dei risultati della valutazione “il gruppo di lavoro sviluppa un
piano di azione per introdurre gli
elementi utili alla implementazione delle strategie ritenute utili per
conseguire obiettivi realistici in un tempo determinato per ciascuno dei
quattro pilastri”.
Inoltre
“al termine del tempo prefissato si procede alla
rivalutazione che precede una
policy
in continuità con quella predeterminata secondo una modalità di verifica
‘circolare’ della qualità: Plan - Do - Check – Adjust” (Pianifica - Agisci –
Controlla – Adatta).
Questi
gli
obiettivi del processo
presentato da EWA:
-
“contribuire ad un luogo di lavoro più sicuro, più salutare, più produttivo;
-
ridurre gli incidenti sul lavoro e disciplinare le procedure attraverso la
lente della prevenzione;
-
ridurre le assenze da malattia;
-
formare i manager alla necessità di confrontarsi con le PPAC (Problemi e
Patologie Alcol Correlate, ndr) assicurando un coerente impegno dello staff
alle iniziative identificate;
-
promuovere e migliorare il clima lavorativo, il senso di appartenenza al gruppo
e all’impegno dell’azienda, la partecipazione alla costruzione dell’immagine
dell’azienda”.
Questi
in estrema sintesi i
contenuti del
progetto:
-
“definizione e acquisizione dello standard delle
good practice;
- divieto di consumo nel luogo di lavoro;
-
impostazione ‘incentivante’ non punitiva;
-
procedure disciplinari”.
Questo
invece l’
impatto del progetto:
-
“incremento sicurezza;
-
riduzione delle assenze per malattia;
-
riduzione della necessità di adozione di azioni disciplinari ‘maggiori’
sanzionanti problematiche alcol o droga correlate;
-
miglioramento delle performance, dell’immagine e del clima aziendali;
-
maggiore consapevolezza sui problemi alcol e
droga correlati,
non solo nei luoghi di lavoro, ma in generale;
-
diminuzione dei consumi;
-
miglioramento nella comunicazione attraverso la promozione alla partecipazione di
tutti gli attori
facilitando l’accessibilità all’informazione e al sostegno”.
Nell’intervento
vengono poi riportati dati e informazioni tratti da altri progetti e ricerche.
Ad
esempio si segnala che “
bere alcolici
sotto i 16 anni produce in maniera più rapida rispetto ad un adulto
fenomeni di intossicazione, la perdita di coordinamento, la riduzione della
lucidità, il rallentamento dei riflessi e la visione alterata degli stimoli
luminosi, diminuzione della memoria e in alcuni casi perdita di coscienza”.
E
in Italia, con riferimento ad alcune elaborazioni del 2010 dell’Osservatorio
Nazionale Alcol, si ritiene che esistano circa
9.000.000 di consumatori a rischio (circa 7 milioni maschi e 2
milioni femmine).
Dalle
evidenze e dai dati riportati emerge urgente la
necessità di:
-
“implementare un’azione cardine rivolta alla identificazione precoce del
rischio e del danno;
-
attuare interventi brevi nelle forme e nelle modalità attualmente validate e
adottate a livello internazionale;
-
intercettare tutti gli individui che possono giovarsi di interventi di
formazione, sensibilizzazione, informazione”.
Infine
gli
interventi sui posti di lavoro
che possono ridurre i danni
alcol-correlati
includono:
-
“la promozione di posti di lavoro liberi dall’alcol;
-
uno stile manageriale che riduca lo stress da lavoro ed incrementi gli
incentivi lavorativi;
-
interventi sui posti di lavoro quali la formazione in competenze psicosociali;
-
campagne di informazione sull’alcol”.
“
Alcol, lavoro e prevenzione. Evidenze e
scenari a livello nazionale, europeo e internazionale”, a cura di Emanuele
Scafato (Istituto Superiore di Sanità - Direttore Osservatorio Nazionale
Alcol): prima
parte
(formato PDF, 4.6 MB), seconda
parte
(formato PDF, 4.2 MB), terza
parte
(formato PDF, 2.4 MB), quarta
parte
(formato PDF, 6.8 MB). Intervento al convegno “Il progetto alcol e lavoro della
Regione Emilia-Romagna tra promozione di sani stili di vita e applicazione
della normativa”.
Segnala questa news ad un amico
Questa news è stata letta 1277 volte.
Pubblicità