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"Imparare dagli errori: incidenti con le betoniere e le betoncar"
fonte www.puntosicuro.it / Sicurezza sul lavoro
18/04/2013 - La
betoniera (
béton, in francese, significa “cemento”) è una macchina molto utilizzata nei cantieri edili per impastare e miscelare materiali come cemento, malta e calcestruzzo.
Può essere di varie tipologie, ad esempio fissa o mobile. Può anche essere montata su mezzi di trasporto (
autobetoniere o
betoncar) e può aver la capacità di caricarsi autonomamente come nelle
betoniere semoventi autocaricanti.
Come sempre queste attrezzature possono essere pericolose se utilizzate in modo non corretto e infatti nelle schede di INFOR.MO. - strumento per l'analisi qualitativa dei casi di infortunio collegato al sistema di sorveglianza degli infortuni mortali e gravi - sono presenti diverse dinamiche di incidenti correlate all’ uso delle betoniere.
I casi
Il
primo caso tratto da INFOR.MO. è relativo ad un incidente in cantiere correlato alla
presenza di un elettrodotto.
La pianta dell'edificio in costruzione è infatti attraversata da un
elettrodotto e la distanza tra la copertura dell'edificio e i fili
elettrici non supera qualche metro.
I lavori della giornata prevedono la gettata del calcestruzzo, fornita e trasportata sul posto con autobetoniere.
Un lavoratore sul tetto in costruzione sta manovrando il “tubo di
gomma terminale della pompa per il calcestruzzo (pompa necessaria per
sollevare il materiale dalla autobetoniera al solaio in costruzione) per
meglio distribuire la colata e facilitarne l'immediata stesura da parte
degli altri operai”. Improvvisamente il lavoratore, dopo aver emesso un
grido, si accascia privo di sensi e i tentativi di rianimare il
lavoratore risultano inutili.
Considerato quanto certificato dal medico e tenuto conto dello
stato dei luoghi e delle testimonianze rese, la causa del decesso è
stata individuata in una folgorazione.
Siamo dunque di fronte ad un incidente causato dall’errato
avvicinamento del braccio dell'autopompa alla linea elettrica e dalla
mancata sospensione dell’erogazione della corrente nell’elettrodotto.
Nel
secondo caso un operaio sta
manovrando una
betoniera semovente
autocaricante all'interno del cantiere per spostarla.
Forse
per una manovra errata precipita nella scarpata sottostante e viene schiacciato
tra il terreno e la betoniera. Trasportato in elicottero, muore prima di
giungere all'ospedale per una contusione al cranio.
L'infortunato
non era l'addetto preposto all'utilizzo dei mezzi di cantiere, ma un semplice
manovale. Inoltre lo spazio in cantiere era molto limitato e la zona
circostante (consistente in fasce di terreno con piante di ulivo) molto
scoscesa.
Infine
il
terzo caso relativo ad un cantiere edile dove una squadra
di operai sta ultimando il getto del cordolo di
recinzione del cantiere.
L'operaio
nei pressi della betoniera lamenta la presenza di piccole scosse elettriche durante le
operazioni di preparazione del calcestruzzo ed anche nei pressi della tettoia
metallica posta a protezione della zona di lavoro.
Il
titolare dell'impresa si avvicina per verificare e tocca con il dorso della
mano i pali di sostegno della tettoia, senza avvertire la presenza di tensione.
Per convincere l'operaio dell'assenza di tensione afferra il palo con entrambe
le braccia, restando così folgorato.
Anche
se gli operai presenti disattivano immediatamente sia il quadro di cantiere che
l'interruttore generale di fornitura elettrica, i soccorritori non possono che
constatarne il decesso.
Dagli
accertamenti effettuati è emerso che “il cavo quadripolare che alimentava il
quadro di cantiere presentava, dal lato collegato al quadro EEEE, un conduttore
reciso, gli altri conduttori risultavano collegati ad una fase ed al neutro
mentre il conduttore di terra era collegato ad un'altra fase. Tale collegamento
metteva pertanto in tensione tutte le strutture metalliche del cantiere che
risultavano, peraltro correttamente, collegate a terra mediante dispersore.
L'analisi dei collegamenti all'interno del quadro elettrico di cantiere ha
permesso di accertare che la linea di collegamento della betoniera,
contrariamente alle altre, non risultava collegata all'interruttore
differenziale: ciò spiega il motivo del mancato intervento dello stesso
interruttore al momento in cui l'operaio addetto ha avvertito la presenza di
tensione. E' inoltre emerso che, in attesa dell'intervento dell'elettricista,
l'impianto elettrico di cantiere era stato provvisoriamente realizzato dallo
stesso titolare dell'impresa edile, vittima dell'infortunio”.
La prevenzione
Poiché
“Imparare dagli errori” ha già affrontato in passato il tema dei rischi e delle
misure di prevenzione nell’ utilizzo delle
autobetoniere,
ci soffermiamo oggi sull’
utilizzo in
sicurezza delle betoniere.
Ricordiamo
che normalmente le
piccole betoniere
mobili sono composte da una contenitore (detto bicchiere o tamburo), un
sistema di rotazione del bicchiere comandato da un motore (spesso un motore
elettrico), un sistema di ribaltamento del bicchiere e un'incastellatura di
supporto carrellata che permette gli spostamenti.
Possiamo
trovare informazioni sull’uso in sicurezza delle betoniere nelle schede tratte
dalla “ Guida per la sicurezza in edilizia”, risultato di una
feconda collaborazione fra l’ INAIL
Sicilia,
il Coordinamento Regionale dei CPT della Sicilia, il CPT-ESE di Messina e il CPT di Torino.
La
scheda relativa alle betoniere riporta le misure di prevenzione e le istruzioni
per gli addetti prima, durante e dopo l’uso dell’attrezzatura.
Prima dell’uso:
-
“verificare la presenza ed efficienza delle protezioni: al bicchiere, alla
corona, agli organi di trasmissione, agli organi di manovra;
-
verificare l’efficienza dei dispositivi di arresto di emergenza;
-
verificare la presenza e l’efficienza della protezione sovrastante il posto di
manovra (tettoia);
-
verificare l’integrità dei collegamenti elettrici e di messa a terra per la
parte visibile ed il corretto funzionamento degli interruttori e dispositivi
elettrici di alimentazione e manovra”.
Durante l’uso:
-
“è vietato manomettere le protezioni;
-
è vietato eseguire operazioni di lubrificazione, pulizia, manutenzione o
riparazione sugli organi in movimento;
-
nelle betoniere a caricamento automatico accertarsi del fermo macchina prima di
eseguire interventi sui sistemi di caricamento o nei pressi di questi;
-
nelle betoniere a caricamento manuale le operazioni di carico non devono
comportare la movimentazione di
carichi
troppo pesanti e/o in condizioni disagiate. pertanto è necessario utilizzare le
opportune attrezzature manuali quali pale o secchie”.
Dopo l’uso:
-
“assicurarsi di aver tolto tensione ai singoli comandi ed all’interruttore
generale di alimentazione al quadro;
-
lasciare sempre la macchina in perfetta efficienza, curandone la pulizia alla
fine dell’uso e l’eventuale lubrificazione;
-
ricontrollare la presenza e l’efficienza di tutti i dispositivi di protezione
(in quanto alla ripresa del lavoro la macchina potrebbe essere riutilizzata da
altra persona)”.
Pagina
introduttiva del sito web di
INFOR.MO.:
nell’articolo abbiamo presentato le schede numero
804a,
945a e
2240 (archivio incidenti 2005/2008).
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