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"Imparare dagli errori: incidenti con gli impianti di betonaggio"
fonte www.puntosicuro.it / Sicurezza sul lavoro
02/05/2013 - “Imparare dagli errori” si è soffermata qualche settimana fa sul tema degli incidenti correlati genericamente all’uso di betoniere, autobetoniere e betoniere semoventi autocaricanti.
Tuttavia alcuni incidenti sono correlati anche ai cosiddetti
impianti di betonaggio che nei cantieri edili hanno la funzione di impastare e miscelare materiali come cemento, malta e calcestruzzo.
Gli incidenti che riportiamo sono tratti dalle schede di INFOR.MO., strumento per l'analisi qualitativa dei casi di infortunio collegato al sistema di sorveglianza degli infortuni mortali e gravi.
I casi
Il
primo caso di infortunio riguarda un lavoratore, con rapporto di lavoro irregolare, all’interno di un
cantiere edile.
Il lavoratore è nei pressi di un
impianto di betonaggio a doppio raggio raschiante per la preparazione del calcestruzzo e precisamente si trova nel raggio d'azione dello stesso.
Viene “agganciato da parti acuminate di una tazza per l'assenza di
un dispositivo di sicurezza (funicella di arresto), e trascinato sotto
il raggio raschiante (nastro trasportatore a tazze)”. Subisce un
politrauma e muore dopo alcune ore in ospedale.
È evidente in questo caso l’errore procedurale di sostare in zona pericolosa, ma è altrettanto evidente la mancanza di adeguate protezioni.
Nel
secondo caso si fa in realtà
riferimento non all’uso ma al
montaggio
di un impianto di betonaggio.
Un
lavoratore si trova sul basamento metallico “che costituisce il fondo della
costruenda vasca per il contenimento degli inerti destinati all'impianto di
betonaggio” e deve “collocare in opera le relative pareti metalliche,
costituite da paratoie in lamiera rinforzate con profilati di acciaio. Sia il
basamento che le paratoie sono provvisti di appositi anelli per il fissaggio
fra loro.
Con
la gru il pannello viene sollevato da terra e posizionato dal lavoratore sul
basamento facendo coincidere i fori degli anelli nei quali dovrebbe inserire i
bulloni per il definitivo fissaggio al basamento. Si tratta “della prima
paratoia, quella di testa da posizionare in verticale”.
Per
cause imprecisate il pannello non viene fissato al basamento, “ma solo
provvisoriamente puntellato con un travetto di legno. Il pannello è liberato dai
ganci che lo tenevano e, mentre la gru si sposta per prenderne un altro, il
lavoratore si accinge al fissaggio con i bulloni.
Mentre
compie questa operazione, forse per le vibrazioni del terreno delle macchine
operatrici in movimento (autobetoniere e scavatrici), il pannello si ribalta,
“schiacciando il lavoratore contro il basamento procurandogli la frattura della
parete toracica sn”.
Vari
i
fattori determinanti
dell’incidente:
-
il gruista che sgancia il pannello prima del fissaggio definitivo;
-
le vibrazioni del terreno causate dalle altre macchine operatrici;
-
il mancato fissaggio del pannello.
Il
terzo caso è relativo alla
manutenzione in un cantiere edile di un
impianto
di betonaggio.
Un
operaio per aiutare il manutentore incaricato che si trova all'interno
dell'impianto di betonaggio, sale sulla sommità del nastro trasportatore. Per
la mancata predisposizione di una via d'accesso protetta cade al suolo da una
altezza di circa tre metri riportando trauma cranico in conseguenza del quale
muore dopo circa 1 mese.
Al
di là degli errori procedurali (salire sul nastro trasportatore), è evidente,
in questo caso, l’assenza di idonee opere provvisionali o di attrezzature
adeguate per lavorare in quota.
La prevenzione
Al
di là dei rischi correlati al montaggio e alla manutenzione, per parlare di
prevenzione nell’uso delle betoniere possiamo sfogliare le pagine della “ Guida pratica
all’antinfortunistica nei cantieri edili”, pubblicata sul sito prevenzionecantieri.it e realizzata dall’ AUSL di Reggio
Emilia
e dalla Regione Emilia
Romagna.
In
relazione alle
misure di prevenzione per
le betoniere, la guida riporta un estratto della
Circolare n. 103/80 del Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale
che si applica alle betoniere utilizzate nei cantieri e denominate
commercialmente a bicchiere e ad inversione di marcia. Nella circolare si fa
riferimento in particolare a posto di manovra, indicazioni delle manovre,
organi di comando, stabilità dell’apparecchio,
protezioni particolari, organi di trasmissione.
Veniamo,
secondo quanto riportato nella guida, ai
requisiti
generali di sicurezza nell’uso delle betoniere:
-
“accecamento dei raggi del volante;
-
carteratura completa della corona dentata e del pignone;
-
protezione del pedale contro l’azionamento accidentale;
-
protezione fissa alla zona cinghie-pulegge;
-
dichiarazione di stabilità da parte del costruttore;
-
posizionamento sicuro e stabile da parte dell’utilizzatore;
-
copertura con solido tettuccio quando si trova sotto il raggio d’azione della
gru o direttamente sotto i ponteggi con rischio di caduta oggetti;
-
messa a terra della carcassa metallica;
-
dispositivo di minima tensione;
-
dispositivo di arresto d’emergenza”.
Nel
documento, che vi invitiamo a visionare, sono presenti disegni esplicativi
relativi all’attrezzatura e alle misure consigliate.
In
relazione al tema di questo “Imparare dagli errori” ci soffermiamo ora sui
requisiti di sicurezza relativi agli
impianti, alle centrali di betonaggio:
-
“delimitazione del raggio d’azione dei bracci raschianti;
-
fune di arresto d’emergenza su entrambi i lati di ognuno dei bracci raschianti;
-
posizionamento sicuro e stabile da parte dell’utilizzatore, tenendo conto della
distanza di sicurezza dello scavo;
-
copertura con solido tettuccio quando si trova sotto il raggio d’azione
della gru;
-
messa a terra della carcassa metallica;
-
dispositivo di minima tensione”.
Queste
infine le
indicazioni per l’utilizzo in
sicurezza di betoniera e centrale di betonaggio.
Prima dell’uso
-
“verificare presenza ed efficienza di dispositivi di sicurezza e ripari;
-
verificare l’integrità del collegamento a terra dei dispositivi elettrici di
alimentazione e manovra”.
Durante l’uso
-
“non manomettere i dispositivi di sicurezza e i ripari;
-
non effettuare operazioni di manutenzione, riparazione, pulizia o lubrificazione
su organi in movimento;
-
non eseguire operazioni in prossimità dei bracci raschianti in moto;
-
è consigliabile l’uso di protettori
auricolari”.
Dopo l’uso
-
“togliere tensione ai comandi e all’interruttore generale;
-
lasciare la macchina in efficienza, curandone la pulizia;
-
ricontrollare la presenza e l’efficienza dei dispositivi di sicurezza e dei
ripari;
-
segnalare eventuali anomalie al responsabile di cantiere”.
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