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"Linee guida per la sicurezza delle abitazioni"
fonte www.puntosicuro.it / Edilizia
10/06/2013 -
Gli infortuni domestici sono un fenomeno in costante aumento e, per
frequenza e gravità, sono paragonabili agli infortuni nei luoghi di
lavoro.
Anche le conseguenze degli infortuni domestici, in termini di
sanità pubblica e di costo economico indotto, sono altrettanto
significative di quelle provocate dagli incidenti sul lavoro.
Gli infortuni domestici rappresentano
un fenomeno di grande rilevanza nell'ambito dei temi legati alla
prevenzione degli eventi evitabili e, secondo quanto riferisce anche il
Piano Sanitario
Nazionale, un fenomeno in costante aumento. Gli infortuni
domestici, per frequenza e gravità degli incidenti, sono spesso di
entità paragonabile, se non superiore, agli infortuni in ambiente di
lavoro, e le loro conseguenze ‘sociali’ in termini di sanità pubblica e
di costo economico indotto sono altrettanto significative.
L’infortunio domestico è un evento dannoso che può verificarsi
negli immobili di civile abitazione e nelle relative pertinenze e che
può coinvolgere i componenti del nucleo abitativo o altri soggetti
presenti nell’abitazione nello svolgimento di attività quotidiane
residenziali, manutentive e di bricolage.
L’ infortunio
domestico
è influenzato dai fattori di rischio ovvero dalle circostanze ambientali e
dalle condizioni individuali che aumentano la frequenza o la gravità
dell’evento accidentale. Per circostanze ambientali si intendono quelle
caratteristiche relative ai luoghi o agli agenti materiali (elementi tecnici,
elementi d’arredo, attrezzature e prodotti d’uso) ivi presenti che favoriscono
il verificarsi di un infortunio; per condizioni individuali, quelle
caratteristiche personali (età, genere, condizione di salute, cultura, ecc.) o
comportamentali (stili di vita) che determinano una maggiore propensione da
parte di alcuni soggetti a subire un infortunio.
I
fattori di rischio possono, così, essere raggruppati in tre classi fortemente
interrelate:
-
fattori ambientali
-
fattori individuali
-
fattori comportamentali.
I
fattori di rischio sono strettamente legati alla fonte di rischio, ovvero al
luogo di accadimento dell’evento accidentale o all’agente materiale da cui si
teme possa derivare un danno alla persona.
Un
esempio aiuterà a capire meglio la differenza tra fonte di rischio e fattore di
rischio: in relazione alla dinamica di infortunio:“ Caduta da o sulle
scale“,
se la fonte di rischio è immediatamente individuabile (la scala) i fattori di
rischio riferiti alle tre classi citate possono essere molteplici. Ad esempio:
1.
relativamente ai
fattori ambientali: presenza di oggetti o arredi sulle
scale, scivolosità del pavimento, scarsa illuminazione del vano scale,
eccessiva sporgenza del rivestimento del
grado
rispetto al sottogrado, ecc.
2.
relativamente ai
fattori individuali: scarso senso di equilibrio delle
persone anziane, debolezza muscolare, vista debole, ecc.
3.
relativamente ai
fattori comportamentali: affrettarsi sulle scale, usare
le scale di notte senza accendere la luce, trasportare oggetti ingombranti o
pesanti su e giù per le scale senza
avere
l’abilità e la piena capacità fisica per farlo, ecc.
La prevenzione degli
infortuni domestici
deve essere attuata mediante strategie preventive dirette sia alla persona (in
modo da incidere sui fattori di rischio comportamentali e individuali) che agli
habitat residenziali (in modo da incidere sui fattori di rischio ambientale).
I
fattori di rischio ambientali possono essere efficacemente fronteggiati
attraverso il diffondersi di buone pratiche progettuali e costruttive tendenti
al miglioramento della sicurezza d’uso dei diversi profili di utenza negli
habitat residenziali; i fattori di rischio individuali e comportamentali
possono essere mitigati, mediante campagne informative modulate sui bisogni e
sulle caratteristiche dei diversi profili d’utenza (bambini, casalinghe,
anziani, ecc.)
Le
Linee guida in materia di miglioramento della sicurezza d’uso delle
abitazioni concentrano la loro attenzione sui fattori di rischio
ambientali. Configurandosi quale strumento in grado di supportare le
Amministrazioni Comunali nel recepire e rendere operativi nella prassi edilizia
i principi fondamentali per perseguire la sicurezza d’uso
degli ambienti domestici, hanno quale interlocutore privilegiato non solo i
tecnici progettisti, ma anche il personale tecnico degli Enti Locali.
La
struttura operativa delle Linee Guida è stata organizzata in modo da fornire,
per gradi, le informazioni tecnico-progettuali e normative; si articola nelle
seguenti dinamiche di infortunio:
1.
CADUTE DA O SULLE SCALE
2.
CADUTE CONSEGUENTI A SCIVOLATA
3.
CADUTE CONSEGUENTI A INCIAMPO O PASSO FALSO
4.
CADUTE DALL’ALTO
5.
URTI O COLLISIONI CON PARTI DEL FABBRICATO
6.
COLLISIONI CON OGGETTI IN CADUTA
7.
ELETTROCUZIONI
8.
INCENDI DI NATURA ELETTRICA
9.
EVENTI CONNESSI CON L’UTILIZZO DEL GAS.
Le
Linee Guida sono state organizzate in schede di sintesi (definite “schede
madre”). Ogni dinamica di infortunio, tra quelle sopra elencate, genera una o
più ‘schede madre’.
Alle
schede madre sono direttamente correlate le schede di approfondimento
tecnico-normativo, definite “schede figlia”. La finalità delle ‘schede figlia’
è quella di fornire le informazioni tecniche normative necessarie alla
comprensione del problema trattato e alla sua collocazione in una scala di
valori (rilevanza). Ogni scheda madre dà origine a una o più ‘schede figlia’.
Tale struttura è stata pensata in relazione all’organizzazione formale di uno
strumento normativo, alla definizione dell’indice degli articoli da redigere e
alla determinazione del livello di cogenza degli argomenti affrontati.
Linee
guida in materia di miglioramento della sicurezza d'uso delle abitazioni: la
prevenzione degli infortuni domestici attraverso le buone prassi per la
progettazione
(formato PDF, 31 MB).
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