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"Attestato prestazione energetica: Sentenza Corte UE e richiesta di rinvio da parte di Confedilizia"
fonte www.lavoripubblici.it / Normativa
14/06/2013 - La Corte di Giustizia Ue boccia l'Italia in tema di certificazione energetica degli edifici con la
sentenza del 13 giugno 2013
(causa C-345/12), con cui ha accolto il ricorso presentato dalla
Commissione europea contro l'Italia per inadempimento in materia di
recepimento della direttiva 2002/91/CE sul rendimento energetico nell’edilizia, poi abrogata dalla direttiva 2010/31/UE.
Immediata la replica del Presidente di Confedilizia, Corrado Sforza Fogliani che ha precisato come " La sentenza della Corte di giustizia europea depositata oggi, si riferisce ad una situazione pregressa, già sanata dall'Italia prima del deposito della decisione. In ogni caso, la sentenza europea rafforza la necessità che l'applicazione del decreto legge approvato dal Governo – su imposizione dell’UE – per fermare ogni procedimento di infrazione, venga convertito nei suoi contenuti (a confermare lo scopo per il quale è stato assunto), ma rimandato – nell'applicazione – al 31.12.2015, possibilità prevista dalla stessa Direttiva (art. 28, terzo comma Direttiva 2010/31/UE) a cui l’Italia ha dato piena attuazione".
Come ha precisato il Presidente Fogliani la situazione è stata già sanata dall'Italia con la pubblicazione aulla Gazzetta ufficiale del recente decreto legge n. 63 del 4 giugno 2013 di recepimento della direttiva 2010/31/UE.
Con l'entrata in vogore del citato decreto-legge n. 63 diventa obbligatorio per le locazioni l'attestato di prestazione energetica – Ape, sostitutivo del vecchio Ace (attestato di certificazione energetica). Il nuovo decreto-legge, già pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, è ora all'esame dei due rami del Parlamento per la conversione in legge ed in occasione di trattative per la compravendita o la locazione di unità immobiliari, deve essere reso disponibile per il potenziale acquirente o per il nuovo locatario l'Attestato di prestazione energetica (APE), che dovrà essere consegnato alla conclusione delle trattative stesse.
Secondo l'Ufficio legale di Confedilizia, le disposizioni del decreto-legge n. 63/2013 non sono di immediata applicazione, atteso che il nuovo testo di legge prevede l'emanazione di un decreto interministeriale per l'adeguamento del precedente provvedimento sulla documentazione energetica, fissando criteri e contenuti obbligatori del nuovo Attestato di prestazione energetica. Di conseguenza, pur dopo l’emanazione del decreto-legge, a giudizio di Confedilizia, deve ritenersi che debbano continuare ad osservarsi le previgenti norme nazionali o regionali.
Sull'entrata in vigore del nuovo provvedimento, il Presidente di Confedilizia ha, poi, dichiarato: " La direttiva europea prevede che gli Stati membri possano rinviare fino al 31 dicembre 2015 l’applicazione delle disposizioni concernenti la messa a disposizione e consegna degli Attestati di prestazione energetica. In questo momento, se c’è una cosa che non ha bisogno di essere ulteriormente scoraggiata, con l’imposizione oltretutto di oneri buroindotti, è la locazione e in particolare quella dei proprietari diffusi, che ci ha finora in gran parte salvati da una più grave emergenza abitativa. Auspichiamo che il Parlamento, in sede di conversione del decreto-legge imposto dall’Ue, si avvalga di questa facoltà concessa dalla normativa europea".
Sarebbe giusto, a questo punto, un chiarimento del Ministero competente.
Immediata la replica del Presidente di Confedilizia, Corrado Sforza Fogliani che ha precisato come " La sentenza della Corte di giustizia europea depositata oggi, si riferisce ad una situazione pregressa, già sanata dall'Italia prima del deposito della decisione. In ogni caso, la sentenza europea rafforza la necessità che l'applicazione del decreto legge approvato dal Governo – su imposizione dell’UE – per fermare ogni procedimento di infrazione, venga convertito nei suoi contenuti (a confermare lo scopo per il quale è stato assunto), ma rimandato – nell'applicazione – al 31.12.2015, possibilità prevista dalla stessa Direttiva (art. 28, terzo comma Direttiva 2010/31/UE) a cui l’Italia ha dato piena attuazione".
Come ha precisato il Presidente Fogliani la situazione è stata già sanata dall'Italia con la pubblicazione aulla Gazzetta ufficiale del recente decreto legge n. 63 del 4 giugno 2013 di recepimento della direttiva 2010/31/UE.
Con l'entrata in vogore del citato decreto-legge n. 63 diventa obbligatorio per le locazioni l'attestato di prestazione energetica – Ape, sostitutivo del vecchio Ace (attestato di certificazione energetica). Il nuovo decreto-legge, già pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, è ora all'esame dei due rami del Parlamento per la conversione in legge ed in occasione di trattative per la compravendita o la locazione di unità immobiliari, deve essere reso disponibile per il potenziale acquirente o per il nuovo locatario l'Attestato di prestazione energetica (APE), che dovrà essere consegnato alla conclusione delle trattative stesse.
Secondo l'Ufficio legale di Confedilizia, le disposizioni del decreto-legge n. 63/2013 non sono di immediata applicazione, atteso che il nuovo testo di legge prevede l'emanazione di un decreto interministeriale per l'adeguamento del precedente provvedimento sulla documentazione energetica, fissando criteri e contenuti obbligatori del nuovo Attestato di prestazione energetica. Di conseguenza, pur dopo l’emanazione del decreto-legge, a giudizio di Confedilizia, deve ritenersi che debbano continuare ad osservarsi le previgenti norme nazionali o regionali.
Sull'entrata in vigore del nuovo provvedimento, il Presidente di Confedilizia ha, poi, dichiarato: " La direttiva europea prevede che gli Stati membri possano rinviare fino al 31 dicembre 2015 l’applicazione delle disposizioni concernenti la messa a disposizione e consegna degli Attestati di prestazione energetica. In questo momento, se c’è una cosa che non ha bisogno di essere ulteriormente scoraggiata, con l’imposizione oltretutto di oneri buroindotti, è la locazione e in particolare quella dei proprietari diffusi, che ci ha finora in gran parte salvati da una più grave emergenza abitativa. Auspichiamo che il Parlamento, in sede di conversione del decreto-legge imposto dall’Ue, si avvalga di questa facoltà concessa dalla normativa europea".
Sarebbe giusto, a questo punto, un chiarimento del Ministero competente.
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