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"Buone prassi per la formazione dei lavoratori di nuova assunzione"
fonte www.puntosicuro.it / Formazione ed informazione
08/07/2013 - Le
buone prassi validate dalla Commissione Consultiva
Permanente
per la salute e la sicurezza affrontano diversi temi delicati in
materia di tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.
Una buona prassi - messa in atto presso il Centro Ricerche Casaccia dell’ ENEA - affronta il tema della
formazione dei lavoratori di nuova assunzione.
Infatti negli ambienti di lavoro collegati ad attività di ricerca scientifica è frequente l’ingresso di
lavoratori giovani con contratti “atipici” (borsisti,
tesisti, etc) e stranieri (ad esempio con riferimento ad accordi di
interscambio culturale) e il Centro Ricerche ha predisposto un progetto
di autoformazione destinato ai nuovi collaboratori e validato il
29 maggio 2013 dalla Commissione Consultiva
Permanente con il titolo “
Informativa ai lavoratori in fase di assunzione”.
La
problematica affrontata dalla buona prassi è relativa al fatto che i
lavoratori “atipici” sono
giovani, “hanno una scarsa conoscenza degli ambienti di lavoro, una
limitata esperienza lavorativa, a volte una scarsa padronanza della
lingua, un’insufficiente confidenza con le pratiche di lavoro nonché con
le norme di sicurezza e salute; tali fattori giustificano un’azione
formativa addirittura più attenta ed incisiva di quella proposta per i
lavoratori dipendenti a tempo indeterminato”.
Tuttavia spesso “la durata dei loro rapporti di lavoro è
limitata (contratti a cadenza bi-triennale, ma anche a cadenza
semestrale se non addirittura trimestrale): ciò comporta spesso la
difficoltà di inserire i suddetti lavoratori nei cicli di formazione
periodica che di norma vengono erogati al personale dipendente a tempo
indeterminato, secondo le prescrizioni di cui alle attuali disposizioni
di legge”.
Il documento “ La formazione dei lavoratori in fase di assunzione. Un progetto di informazione/formazione dei lavoratori ‘atipici’ in fase di ingresso avviato nel 2006: i risultati di una prima esperienza applicativa” - documento a cura di M. Laura Palmas, G. Sidoti e E. Spano, allegato alla scheda di presentazione della prassi - ricorda che il progetto di informazione/formazione è stato avviato nel 2006.
Il documento “ La formazione dei lavoratori in fase di assunzione. Un progetto di informazione/formazione dei lavoratori ‘atipici’ in fase di ingresso avviato nel 2006: i risultati di una prima esperienza applicativa” - documento a cura di M. Laura Palmas, G. Sidoti e E. Spano, allegato alla scheda di presentazione della prassi - ricorda che il progetto di informazione/formazione è stato avviato nel 2006.
In aggiunta alla
consegna di materiale cartaceo illustrativo “è stato proposto uno specifico
progetto di informazione/formazione per i nuovi lavoratori atipici “da attuare
contestualmente alla fase di assunzione/ingresso nell'ambiente di lavoro”.
Questi i
vincoli essenziali di cui si è tenuto
conto:
- al fine di
garantirne l'appropriatezza, “l'intervento formativo deve avvenire
contestualmente all'assunzione, quindi preferibilmente al primo giorno di
lavoro all'interno del Centro di Ricerca; - le informazioni da fornire devono
essere calate nella realtà specifica lavorativa;
- deve esistere la
possibilità di aggiornare in modo semplice i contenuti della
formazione
in modo da poterli adeguare all'evolversi della realtà lavorativa e/o della
normativa relativa;
- al fine di
garantire l'efficacia dell'informazione/formazione deve essere valutato il
livello di apprendimento del discente”.
Per tener conto di
questi vincoli è stato ideato un
corso
di autoapprendimento, “con lo scopo di fornire agli utenti l'informazione
di base in materia di salute e sicurezza sul lavoro, relativa alla specificità
del C.R. Casaccia”.
Il corso di
autoformazione è stato realizzato con semplici
strumenti informatici, “con contenuti specifici relativi alla
gestione del Sistema Sicurezza nel suddetto Centro di Ricerca” e si conclude
con un test di verifica dell’apprendimento “i cui esiti vengono regolarmente
valutati e archiviati”. Inoltre il progetto è stato “approvato dal Datore di
Lavoro e condiviso con gli RLS in sede di Riunione Periodica; è stato attuato
con la collaborazione del Servizio di Prevenzione e Protezione, del Servizio
Security e del Servizio Informatico; è stato quindi sperimentato per un
triennio, a seguito del quale si è effettuato un primo monitoraggio”. E dall’analisi
dei risultati – anche in relazione alle modifiche normative intervenute - sono
stati tratti utili spunti per l’implementazione del Progetto (tuttora attivo)
in una logica di miglioramento continuo.
Altre indicazioni
relative al progetto le troviamo in un altro documento allegato alla scheda: “
Progetto di formazione per i lavoratori
neoassunti: la formazione in ingresso”, a cura di M. Laura Palmas (ENEA).
Il documento
sottolinea che, per gestire una realtà complessa destinata alle attività di
ricerca, la consegna di materiale informativo su supporto cartaceo “è uno
strumento valido per assolvere in prima battuta all'obbligo informativo, ma
spesso si rivela inefficace in quanto ne viene sottovalutata l'importanza della
lettura”.
Un corso di
autoformazione creato ad hoc per l'organizzazione, da erogarsi in fase di
assunzione, completato da un test di autoapprendimento raggiunge invece diversi
obiettivi.
Il
nuovo collaboratore:
- “percepisce già
in ingresso la predisposizione dell'organizzazione a prestare attenzione ai
problemi della sicurezza e salute sul lavoro;
- è costretto,
prima di iniziare l'attività lavorativa, a focalizzare la propria attenzione su
informazioni relative alla sicurezza e salute sul lavoro;
- viene a
conoscenza delle informazioni fondamentali in materia di sicurezza e salute sul
lavoro riferite alla specificità della propria realtà aziendale”.
L'
organizzazione:
- “traccia
immediatamente un profilo di se stessa orientato alla tutela della sicurezza e
della salute dei lavoratori;
- facendo
coincidere il momento della formazione in ingresso con la fase di assunzione,
tiene sotto controllo la formazione dei lavoratori atipici;
- eroga un corso di
autoformazione che può essere realizzato anche con semplici applicativi software
di ordinario uso, pertanto non dispendioso;
- può utilizzare lo
stesso corso per diverse sedi, apportando eventuali modifiche non sostanziali e
diffondendolo attraverso la rete internet;
- garantisce
un'uniformità di trattamento dei lavoratori in termini di informazione/
formazione;
- garantisce
un'uniformità di verifica dell'apprendimento dei lavoratori.
Ovviamente per
raggiungere gli obiettivi di cui sopra, il corso deve rispondere a requisiti
predefiniti ed essere adeguatamente articolato nei contenuti”.
Inoltre il corso:
- “deve essere
inoltre realizzato con
strumenti
informatici di uso abituale; in tal modo si garantisce un costo contenuto
di risorse umane ed economiche da impiegare nonché la possibilità di trasferire
facilmente” lo stesso sistema ad altre
realtà;
- “dovrebbe
garantire che il discente realizzi tutto l' effettivo percorso
formativo
(senza poter saltare delle parti) e dare la possibilità all'utente di tornare
indietro a ripetere alcune parti, se necessario”;
- deve concludersi
con un test di apprendimento.
La sperimentazione
dell’autoformazione avviata nel 2006 ha coinvolto nel primo triennio 1.461
nuovi collaboratori di cui 93 stranieri e 1.368 italiani. Grazie alla verifica
dell’apprendimento effettuata “è stato possibile misurarne l’efficacia, ma
anche individuare i margini per un miglioramento”. Ad esempio c’è stata la
traduzione del corso in inglese, la consegna del fascicolo sulla sicurezza
cantieri con norme figurate, nonché la definizione di una proposta per un
percorso formativo per la formazione dei nuovi collaboratori da sottoporre
all’attenzione della Commissione Centrale di Sicurezza.
Il Progetto, dati i
criteri di impostazione e i costi contenuti, “si presta ad essere applicato
anche in altre realtà destinate alla Ricerca Scientifica, preferibilmente con
accesso controllato” e, dati inoltre i più recenti aggiornamenti normativi, “il
pacchetto si presta ad essere integrato nelle piattaforme
elearning”.
L'esperienza
maturata non solo ha rivelato vantaggi e svantaggi delle nuove tecnologie dei
sistemi di apprendimento, ma è servita soprattutto a dimostrare che “il
coinvolgimento del personale a tutti i livelli è la strada da seguire per
avviare un reale ed efficace miglioramento delle condizioni di salute e
sicurezza negli ambienti di lavoro”.
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