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"Allegato 3B: la posizione dell'esecutivo della SIMLII"
fonte www.puntosicuro.it / Sorveglianza Sanitaria
31/07/2013 - Pubblichiamo il comunicato diffuso il 29 luglio dall'Esecutivo della
SIMLII (Società Italiana di Medicina del Lavoro ed Igiene Industriale)
sulla situazione relativa all'Allegato 3b.
COMUNICATO
DELL’ESECUTIVO SIMLII SULL’ALLEGATO 3B
Molti soci, ma
anche molti altri Medici Competenti non iscritti alla
Società, si stanno interrogando sulle eventuali “novità” e conseguenti obblighi
relativi all'allegato 3B, attualmente ancora vigente in base a quanto previsto
dall'art. 40 del DL 81/08 e dal DM 9 luglio 2012.
La nostra Società
nel suo ultimo comunicato aveva preannunciato una presa di posizione non appena
in possesso di riferimenti certi.
L’Esecutivo SIMLII,
pur in assenza di questi ultimi, ha ritenuto comunque doveroso comunicare agli
interessati, quanto a sua conoscenza ed anticipare la posizione che porterà
agli organi direttivi a fine agosto 2013.
Lo
stato dell’arte (si fa per dire…)
Ufficialmente, a
parte più o meno formali note tranquillizzanti specie sulle eventuali sanzioni,
fornite a livello nazionale o regionale o locale, rispetto a fine giugno la situazione
non è modificata. Resta valido quanto stabilito nel DM citato e nella più
recente circolare
del Ministero della Salute del 10 luglio 2013: i medici competenti possono ancora
inviare i dati di loro pertinenza tramite l'applicativo web predisposto
dall'INAIL fino al termine della fase di sperimentazione, termine fissato per
il 24 agosto 2013.
Nel corso di tale
periodo di sperimentazione rimangono sospese le sanzioni per l'errato e/o il
mancato invio, soprattutto in considerazione della necessità di far fronte e
rimediare alle scontate difficoltà operative nella fase di prima applicazione
del software nazionale approntato.
Non è stato emanato
alcun decreto interministeriale da parte del Ministero della Salute e del
Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali per l'ulteriore definizione dei
tempi della proroga e per altri chiarimenti riguardanti soprattutto gli aspetti
della riservatezza e del miglioramento dello schema di raccolta e della
gestione delle conseguenti responsabilità. Su questo punto particolarmente
decisa e reiterata è stata l’azione di SIMLII e si rimanda ai documenti a suo
tempo resi noto su questi aspetti.
L’unica, assai
scontata, informazione che ci è giunta, è quella che il decreto sta proseguendo
il suo iter amministrativo. In ogni caso sarà pubblicato con un colpevole
ritardo (magari intorno a ferragosto, come spesso accade), ritardo che la
nostra Società ha già pubblicamente e fermamente stigmatizzato.
Il
cosiddetto “decreto del fare”: un’occasione perduta
Nonostante gli
sforzi profusi e la richiesta pressante formulata con la petizione cui più di
1400 Medici Competenti in pochi giorni hanno dato la loro adesione, purtroppo non
è stato inserito alcun emendamento relativo all'art. 40 né altre proposte di
semplificazione, da SIMLII formalmente proposte alle diverse forze politiche,
al DL 69/2013 (il cosiddetto “ decreto del fare”). Ci rendiamo
conto che i tempi ristretti in cui si è dovuto intervenire e la stessa
decisione da parte del Governo di porre la fiducia per consentire la
conversione in legge del provvedimento, non ha giocato a favore
dell’inserimento di problematiche di nostro interesse. Inoltre il decreto, già
approvato alla Camera, nel passaggio all'esame del Senato, molto difficilmente
potrà essere modificato con l'introduzione di nuovi emendamenti.
Il punto centrale
delle nostre proposte era quello di una delega al Governo per la scrittura di
un vero testo unico della prevenzione occupazionale che ponesse rimedio alle
carenze dei decreti 81 e 106 (definizioni, linee guida e buone prassi, ruolo
del MC, sorveglianza sanitaria) e arrivasse ad un allineamento alle norme
europee accorpando, ad esempio, la normativa ancora separata su radioprotezione
e lavoro notturno.
In tale contesto
particolare importanza assumeva per SIMLII, un adeguato sistema di generazione
e di circolazione delle informazioni che riguardano le attività di Prevenzione
e di tutela di Salute e Sicurezza dei lavoratori. Esso doveva essere rispettoso
del ruolo di pari peso e di pari dignità da assegnare alle competenze mediche,
alla pari di tutte le altre figure tecniche: a questo fine la nostra Società ha
sempre messo, e ancora mette a disposizione delle Istituzioni interessate la
propria organizzazione, competenza ed esperienza.
Deve trattarsi,
tuttavia, di un sistema semplice e facilmente gestibile, che tuteli
adeguatamente la riservatezza, la garanzia e la certezza nel percorso e
nell'uso dei dati inviati e che preveda l’acquisizione di informazioni
realmente utili alla prevenzione, coinvolgendo in modo paritario tutte le
figure individuate dalla legge, a partire dai Datori di Lavoro, Dirigenti e
Preposti per finire agli altri operatori della prevenzione (a partire dai RSPP)
ed ai lavoratori e loro rappresentanti.
La finalità di tali
strumenti deve essere esclusivamente quella statistico-epidemiologica, senza
inconfessati fini (sanzionatori, amministrativi, previdenziali, etc.),
certamente leciti e doverosi, ma a nostro avviso, da affidare con chiarezza ad
altri strumenti e ad altre fonti.
Alcune
osservazioni su strumenti e contenuti
In questa iniziale
fase di sperimentazione si è assistito a molte deviazioni nel percorso
stabilito: incertezze sulla applicabilità delle sanzioni, difficoltà tecniche
oggettive nel funzionamento dell'applicativo INAIL, esempi di uso immediato da
parte di INAIL di quanto imputato per verifiche-contestazioni-sanzioni ad
aziende, mancato o ritardato rispetto dei tempi per circolari e decreti di
chiarimento.
Tutto ciò ha
ingenerato la certezza di non essere stati realmente ascoltati (ad esempio:
nessuna delle osservazioni formulate su alcune discrepanze presenti nel
software, sulla riservatezza e altro, è stata presa in considerazione),
unitamente alla sensazione di non avere interlocutori credibili o in grado di
decidere.
Seri dubbi poi
permangono sui contenuti delle schede. Ad esempio le informazioni che il Medico
è tenuto a fornire, a volte mettendolo in serio imbarazzo nel suo rapporto con
il datore di lavoro, come ad esempio l'inserimento di Unità Operative, o anche
del semplice numero dei dipendenti. Ma non sono queste informazioni che devono
essere date al Medico e non dal Medico?
Paradigmatica delle
carenze di contenuto, la questione delle “informazioni” sulla valutazione del
rischio. Esse sono svilite nella scheda a mere crocette da porre ad una lista
di termini che richiamano specifici fattori di rischio. Ma a cosa serve
sbarrare rumore (qual è il livello sonoro) o cancerogeni (ma quali e quanti)?
Ma non è la valutazione del rischio la prima delle misure di tutela che spetta
al Datore di Lavoro? Ma non è fatta oltre che dal MC (nei casi previsti dalla
legge anche se noi pretendiamo da sempre debba essere sempre ed obbligatoriamente
coinvolto) da altre figure RSPP in primis? Ma non è dettagliata nel DVR (cui si
dovrebbe rimandare)? Oppure i proponenti nell’allegato pensano di censire i
rischi fondandosi sulle crocette poste da MC che magari non hanno svolto alcun
ruolo.
Tra le altre
criticità, rilevate anche da iniziative, condivise, di singoli Medici
Competenti nei confronti dei Parlamentari per chiedere l’abolizione
dell’allegato 3B e comparse su internet, si possono citare le seguenti:
- tutti i dati di
rilevanza amministrativa, come quelli di segnalazione di M.P. ex art.139 T.U.
n.1124/65, essendo un obbligo di legge sanzionabile, sono già in possesso della
Pubblica Amministrazione e perciò non possono essere richiesti di nuovo al
cittadino Medico Competente (Art. 15 Comma 1 Legge 183/2011);
- nei dati
richiesti non c’è alcun dato di interesse clinico/sanitario che possa essere
utilizzato per i fini dichiarati e che non c’è alcun valore aggiunto ricavabile
da detti dati, che non possono ad alcun titolo essere ritenuti di valore
“epidemiologico”;
- non è
comprensibile il motivo “sanitario/clinico” del giudizio di
idoneità/inidoneità
risultando un solo valore numerico privo di significato: il giudizio di
idoneità/inidoneità è alla mansione e non al rischio che invece è assunto come
“determinante” di riferimento;
- i dati ottenuti
nel precedente invio del 2009 non hanno conseguito alcun risultato apprezzabile
dal punto di vista sanitario, risultando assolutamente inutili, ai cui tutta
l’operazione Allegato afferma di voler tendere.
Cosa
propone, a questo punto, l’Esecutivo SIMLII
A nostro avviso è
necessario chiudere, con l'attuale fase di sperimentazione, anche l’esperienza
condotta con l’attuale allegato 3B.
Esso non risulta
più condivisibile nel metodo, nella forma, nella sostanza ed obbliga alla
raccolta di dati ridondanti e di indicatori di dubbia efficacia ai fini della
prevenzione.
Proponiamo pertanto
di costruire un nuovo sistema informativo per la prevenzione nelle sue varie
articolazioni, con una esatta definizione di contenuti, ruoli, responsabilità
sia Istituzionali (Centrale, Regionale, ASL) che degli attori coinvolti,
ognuno, va ribadito, per la propria specifica responsabilità e competenza.
I punti fermi di
tale proposta sono:
-che si evitino
meri carichi burocratici, non utili alla prevenzione e privi di garanzie, anche
delle più elementari, circa la sicurezza informatica del sistema che si vuole
avviare;
-che si abbia una
chiara destinazione ed uso delle informazioni che si propone di raccogliere e
delle loro utilità preventiva;
-che si evitino
costi e perdite di tempo inutili alle aziende ed ai medici competenti.
A tale proposito,
SIMLII aveva già proposto di inserire nel Decreto Legge 69/2013, il cosiddetto
“decreto del fare”, un emendamento di modifica dell'art. 40 del DL 81/08 che
così recitava: “Entro il 31 dicembre 2015, con decreto del Ministero della
Salute e del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, acquisito il
parere della Conferenza Stato-Regioni e sentite le Società scientifiche
nazionali rappresentative dei medici del lavoro, vengono ridiscusse le
condizioni e le modalità della collaborazione del Medico Competente al Sistema
Informativo Nazionale per la Prevenzione nei luoghi di lavoro (SINP), al fine
di valutarne in senso condiviso scopi, metodi e risultati”.
SIMLII intende
perseverare in questo impegno nel prossimo futuro, in un corretto vicendevole
rapporto con rappresentanti del Governo, del Parlamento e delle forze sociali,
per contribuire al miglioramento delle norme e delle prassi di prevenzione e
promozione della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. In questa azione
continuerà a garantire l’impegno della Medicina del Lavoro come Disciplina e
quello dei Medici Competenti che si riconoscono nella Società.
Il comunicato (formato PDF, 170
kB).
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