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"Norme tecniche europee: un nuovo regolamento per crescere e innovare"
fonte www.puntosicuro.it / Normativa
19/09/2013 - Il Regolamento UE n. 1025/2012 del 25 ottobre 2012 è stato pubblicato sulla GUUE il 14 novembre 2012 ed è entrato in vigore il 1° gennaio 2013 andando a costituire la
piattaforma legale della normazione tecnica.
Essendo un regolamento è direttamente applicabile negli Stati membri
senza la necessità di un recepimento come di solito accade per le
direttive. Ad esempio la Direttiva macchine 2006/42/CE è stata recepita in Italia con il d.Lgs 17/2010, la Direttiva impianti a fune è stata recepita con il D.Lgs. 210/2003 mentre
la Direttiva ascensori è stata recepita con DPR 162/1999. Vi sono però
delle eccezioni come nel caso della Direttiva bassa tensione 2006/95/EC
che è entrata direttamente in vigore essendo la risultante della
Direttiva 73/23/CEE e delle successive modifiche introdotte dalla
Direttiva 93/68/CEE.
La portata del nuovo testo legislativo è enorme dato che le norme
tecniche pregnano il mondo in cui viviamo: sarebbe difficile immaginare
un mondo senza norme. Questo aspetto viene ripreso nella parte
introduttiva del regolamento e precisamente al “considerando” (5) dove
si trova scritto: “le norme europee svolgono un ruolo molto importante
nel mercato interno, ad esempio grazie all’uso di norme armonizzate
nella presunzione di conformità dei prodotti da immettere sul mercato”.
Qui il pensiero corre alle direttive del Nuovo approccio quali ad
esempio la Direttiva macchine, la Direttiva sulla sicurezza dei
giocattoli, la Direttiva sui dispositivi di protezione individuale, la
Direttiva imbarcazioni da diporto per citarne alcune.
Bene, tutte le direttive
verticali stabiliscono dei
Requisiti
Essenziali di Sicurezza che i prodotti devono rispettare per poter
liberamente circolare nel mercato europeo oltre ovviamente a riportare un
insieme di procedure per l’ attestazione
della conformità. Il soddisfacimento dei requisiti applicabili è facilitato
nel caso in cui sia disponibile una norma tecnica armonizzata che li prende in
considerazione; infatti le
norme
tecniche armonizzate
ad una
direttiva conferiscono la presunzione di conformità ai requisiti essenziali
della stessa da loro coperti.
Il regolamento definisce le
norme come “una specifica tecnica,
adottata da un organismo di normazione riconosciuto, per applicazione ripetuta
o continua, alla quale non è obbligatorio conformarsi” e che appartiene ad una
delle seguenti tipologie:
- “
Norma internazionale” adottata da un organismo di normazione quale
l’ISO (International Organization for Standardization);
- “
Norma europea” sviluppata e adottata da un’organizzazione europea
di normazione quali il CEN (European Committee for Standardization), il CENELEC
(European Committee for Electrotechnical Standardization) e l’ETSI (European
Telecommunications Standards Institute);
- “
Norma armonizzata” adottata sulla base di una richiesta avanzata
dalla Commissione europea ai fini dell’applicazione della legislazione
dell’Unione sull’armonizzazione del mercato unico;
- “
Norma nazionale” adottata da un organismo di normazione nazionale.
Tutti gli stati membri dell’Europa, con un ristretto numero di eccezioni come
il Liechtenstein hanno un ente di standardizzazione ufficialmente riconosciuto.
Ad esempio in Italia c’è l’UNI (Ente Nazionale Italiano di Unificazione), in
Germania il DIN (Deutsches Institut für Normung), in Francia l’AFNOR
(Association Francaise de Normalisation) e nel Regno Unito il BSI (British
Standards Institute).
Le definizioni e gli organismi
sopra citati mostrano un
sistema
articolato su più livelli, da quello mondiale a quello europeo arrivando a
quello nazionale con una produzione documentale non di poco conto. Il
regolamento pur confermando quanto di positivo è stato fatto finora per la normazione tecnica, esprime
nuovi obiettivi per il rafforzamento e lo sviluppo del mercato unico. Il nuovo
quadro legislativo contribuisce infatti a ridurre il tempo medio per la
preparazione delle norme e facilita la rappresentanza e la
partecipazione delle piccole e medie imprese (PMI) nel processo di
standardizzazione europea, al momento poco rappresentate. Le azioni attraverso
cui il regolamento porta al cambiamento sono incernierate su strategie per
incrementare la trasparenza dei programmi di lavoro degli organismi di
normazione, la trasparenza delle norme, la partecipazione dei soggetti
interessati alla normazione europea, l’accesso alle norme da parte delle PMI.
In senso stretto le norme
tecniche sono
proprietà privata. A
differenza della legislazione, non sono rese disponibili gratuitamente e
liberamente. L’applicazione delle norme tecniche avviene su base volontaria,
tuttavia vi sono dei testi legislativi che richiedono l’applicazione di alcune
di esse. Infine il “
Nuovo approccio”
prima e il “
New legal framework”
oggi affermano che il soddisfacimento dei requisiti essenziali attraverso
l’adozione delle soluzioni proposte dalle norme armonizzate conferisce la presunzione
di conformità.
Durante la realizzazione delle
norme tecniche si incrociano gli sforzi per il raggiungimento di un adeguato
livello di qualità, di sicurezza, di protezione dell’ambiente, di salute con
gli interessi economici e di concorrenza, di voglia di imporre una propria
linea.
Chi sono quindi i
principali attori del processo di
standardizzazione?
Un ruolo molto importante è
svolto dagli esponenti dell’industria, sia che si tratti di esperti settoriali
o tecnici provenienti da singole imprese o di rappresentanti di associazioni di
imprese. Altri stakeholder attivamente coinvolti provengono da organismi
pubblici, enti di certificazione e laboratori, dai sindacati. Vi sono poi gli
esperti scientifici e le organizzazioni quali quelle dei consumatori, gli
ambientalisti.
La standardizzazione non ha
solamente una valenza di natura tecnica; infatti essa costituisce uno dei
pilastri del mercato unico. Sempre più spesso la linea di sviluppo di
importanti tematiche europee, quali l’accesso dei disabili, la salute pubblica,
l’efficienza energetica, viene definita ai tavoli tecnici attorno ai quali
siedono ingegneri ed esperti settoriali.
Il regolamento dedica un articolo
all’ “
Accesso alle norme da parte delle
PMI” spronando gli organismi di normazione nazionali ad incoraggiare e
facilitare la partecipazione delle piccole
e medie imprese, e quindi dei loro tecnici ed esperti, alle norme ed ai
processi di sviluppo delle stesse attraverso delle azioni da intraprendere. Ad
esempio: individuando progetti di normazione di particolare interesse per le
PMI; concedendo alle PMI l’accesso alle attività di normazione senza obbligo di
adesione a un organismo di normazione nazionale; un accesso gratuito o tariffe
speciali per partecipare alle attività di formazione; accesso gratuito ai
progetti di norme, mettendo a disposizione gratuitamente estratti di norme sui
rispettivi siti Internet, applicando tariffe speciali per la fornitura di norme
o offrendo pacchetti di norme a prezzo ridotto.
La partecipazione ai lavori di
normazione comporta la possibilità di un confronto fra tecnici ed esperti
appartenenti a differenti realtà nonché uno stimolo ed una opportunità a
mantenere il proprio knowledge continuamente aggiornato.
Per concludere, il
Regolamento n. 1025/2012 rappresenta
un’opportunità per le PMI. Nello stesso tempo le PMI, attraverso i propri
tecnici ed esperti, non possono ignorare il mondo della normazione per
continuare a competere nel mercato unico e più in generale nel mercato globale.
Sara Balzano
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