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"I comportamenti da evitare nel sollevamento e movimentazione di merci"

fonte www.puntosicuro.it / Sicurezza

08/10/2013 - In questi mesi PuntoSicuro ha raccolto indicazioni e suggerimenti relativi alla sicurezza di diverse attrezzature di lavoro utilizzate per il  sollevamento e movimentazione di merci.  Ad esempio  si è parlato  specificatamente  di paranchi e gru a bandiera, di  gru a rotaia, a ponte e a cavalletto, di gru a torre e di  carrelli elevatori e trasportatori
 
Tuttavia per tutti questi mezzi è possibile elencare una  serie di comportamenti scorretti che purtroppo sono molto comuni e che è bene evitare.

Per elencarne alcuni facciamo riferimento al contenuto della pubblicazione “ Movimentazione merci pericolose. Carico, scarico, facchinaggio di merci e materiali. Manuale sulla sicurezza destinato agli addetti al carico, scarico, facchinaggio di merci e materiali pericolosi”, realizzata dalla Direzione Centrale Prevenzione dell’Inail in collaborazione con Parsifal Srl.
Pubblicazione che contiene utili informazioni sul trasporto e movimentazione di materiali e merci – con particolare ma non esclusivo riferimento a quelle pericolose – e che dedica un intero capitolo ai comportamenti da evitare. Comportamenti che possono esporre i lavoratori a rischi estremamente gravi, oltre al rischio di danneggiamento di apparecchiature e strutture. Comportamenti spesso dettati “dalla fretta, dalla superficialità, dall’eccessiva confidenza o dalla scarsa conoscenza delle apparecchiature utilizzate”.
 
Questi i più comuni comportamenti scorretti relativi all’ uso degli apparecchi di sollevamento:
- “all’inizio del turno di lavoro, troppe volte i gruisti tralasciano le verifiche preliminari ritenute, a torto, un’inutile perdita di tempo. Viceversa, una corretta verifica della gru permette di riscontrare eventuali anomalie o difetti ed evita il verificarsi di situazioni pericolose durante l’utilizzo; infatti, se ci si accorge che un tratto di fune è danneggiato, si può cambiarla per tempo e non si rischia che la stessa, sotto sforzo, si lesioni ancora di più o, peggio ancora, si rompa”;
- spesso vengono eseguite più manovre contemporaneamente. Questo può provocare “oscillazioni pericolose del carico, con conseguenze abbastanza ovvie (rischio di urto del carico contro strutture circostanti, intervento dei dispositivi di sicurezza, attorcigliamento delle funi…)”;
- “durante le operazioni di prelievo di carichi su cui ne sono posizionati altri, alcuni gruisti non spostano quanto posto sopra, ma agganciano il carico che devono prelevare e lo sollevano; questo comportamento potrebbe destabilizzare la pila e innescare movimenti bruschi del carico”;
- non bisogna cercare di “sollevare carichi che potrebbero, anche a causa di azioni dinamiche dovute al movimento, superare il carico massimo ammissibile dell’apparecchio che si sta utilizzando;
- durante gli spostamenti, bisogna evitare di passare con il carico sospeso sopra le persone, così come non si deve intervenire al di sotto del carico;
- le gru non vanno utilizzate per strappare oggetti fissati al suolo, in quanto al momento del distacco, il bozzello (e quanto vi è agganciato) potrebbe andare a colpire con violenza quanto o chi sta intorno. Inoltre, se l’oggetto è saldamente fissato al suolo, potrebbero intervenire i sistemi di sicurezza della gru (es. limitatore di carico o di momento)”;
- il traino di carichi o mezzi è una manovra “che non deve essere eseguita con gli apparecchi di sollevamento”.
Senza dimenticare che i guanti e l’ elmetto “vanno sempre utilizzati, perché il rischio di urti alla testa è sempre in agguato e il carico o gli stessi accessori, oltre che essere sporchi, possono provocare abrasioni, tagli, eccetera”. E da ultimo, “i dispositivi di sicurezza e le carterature, oltre a non dover essere rimossi, non vanno modificati, né tantomeno manomessi”.
 
Le operazioni di imbracatura dei carichi vanno poi eseguite correttamente, in quanto “determinanti per la sicurezza delle operazioni di sollevamento”.
Ad esempio:
- “ non si deve utilizzare il primo accessorio che capita, bensì scegliere quello che più si addice al carico da sollevare e, ovviamente, che abbia portata idonea. Se si deve sollevare un macchinario, si opterà per brache sintetiche e non a catena, le quali potrebbero rovinarlo. Allo stesso modo, se si deve sospendere un secchione a una gru a torre, si userà una braca metallica (fune o catena), meno soggetta a usura. Nella scelta della braca da utilizzare per imbracature con più brache, va tenuta in considerazione anche la lunghezza, così da poter avere angoli al bozzello inferiori a 90°. Con le brache, non si devono realizzare giunzioni annodate, sia perché un nodo mal eseguito o sbagliato può sciogliersi, sia perché il nodo diminuisce il carico massimo applicabile;
- mentre si mette in tensione il carico, occorre evitare di lasciare le mani fra lo stesso e la braca;
- se più persone concorrono alla manovra, è inutile - anzi è deleterio - che tutti diano ordini al manovratore; il più esperto assume il ruolo di caposquadra e coordina la manovra;
- riporre le brache nel primo posto che capita, è il modo migliore per accorciarne la vita; umidità e sporcizia non giovano di sicuro al mantenimento delle caratteristiche di sicurezza e di efficienza delle attrezzature. Le brache in fibra non vanno riposte a caso, ma vanno arrotolate su se stesse, così da evitare la formazione di pieghe;
- non controllare periodicamente brache e sistemi di giunzione può voler dire, in certe occasioni, usare attrezzature non perfettamente efficienti. Peggio ancora, usare attrezzature difettose espone a gravi rischi, in quanto non si conoscono più esattamente le prestazioni ottenibili”.
 
Veniamo ora ai comportamenti scorretto nell’ uso dei mezzi di sollevamento e movimentazione.
Ad esempio riguardo ai carrelli movimentatori, mezzi solitamente guidati dall’operatore che cammina a terra davanti al carrello, la pubblicazione indica che:
- non è possibile “condurli stando seduti sul vano batterie o in piedi sulle forche, o trasportare altre persone;
- se il carico non è stabile, bisogna evitare di farsi aiutare da altri che lo trattengano manualmente; occorre invece prevedere sistemi di fissaggio, o rivedere la disposizione del carico;
- con questi mezzi, non è possibile affrontare pendenze eccessive o pavimentazioni sconnesse, in quanto essi sono progettati per operare prevalentemente in piano e su superfici regolari; se sulla pavimentazione vi sono trucioli metallici, bisogna rimuoverli per non rovinare le ruote”.
 
I carrelli elevatori servono invece per sollevare merci e quindi “non vanno utilizzati per sollevare persone”!
Inoltre con i carrelli elevatori:
- bisogna evitare di “effettuare spostamenti con il carico in alto, perché questa configurazione rende il carrello meno stabile. Non bisogna neanche rimuovere la griglia anticesoiamento, né manomettere i vari dispositivi di sicurezza/regolazione;
- come per i carrelli movimentatori, pendenze eccessive o pavimentazioni sconnesse possono a loro volta influire sulla stabilità del mezzo”.
 
Ci occupiamo, infine, dei carrelli elevatori movimentatori, ricordando che “una delle azioni scorrette più comuni è quella di trasportare altre persone a bordo del carrello. Il posto di guida è solitamente progettato e realizzato per tutelare l’incolumità del solo conducente; il passeggero, oltre a essere esposto a un rischio elevato è, in caso di incidente o ribaltamento, fonte di pericolo per il conducente”.
 
Altre indicazioni per l’ uso sicuro dei carrelli elevatori movimentatori:
- “le cinture di sicurezza servono per trattenere il conducente al posto di guida; non utilizzarle non è segno distintivo, bensì è incuria verso se stessi;
- sollevare persone in condizioni particolari (es. interventi di manutenzione) è possibile, ma non bisogna utilizzare il solito bancale; bisogna invece utilizzare attrezzature specifiche, marcate CE;
- il carrello non è una macchina da Formula 1; durante la guida, bisogna essere consci che esso è un mezzo da lavoro, le cui doti caratteristiche non sono l’accelerazione o la tenuta in curva, ma la capacità di carico e la modulabilità dei comandi”;
- “i veicoli a trazione endotermica (ad esempio a benzina, diesel o gpl, ndr) possono essere utilizzati in luoghi chiusi, purché si assicurino ricambi d’aria opportuni e si cerchi di mantenere un regime del motore che assicuri basso rumore e basse emissioni;
- percorrere a velocità eccessiva le vie di transito, soprattutto in curva, mette a repentaglio l’incolumità di chi guida, ma anche di chi si trovasse sfortunatamente a passare nei paraggi;
- il passaggio su pavimentazioni sconnesse, su binari, o su tratti non pavimentati, deve essere effettuato a bassa velocità;
- in discesa, non si transita con il carico in avanti, se si vuole essere sicuri di non perderlo, o di non compromettere la stabilità del carrello;
- i carichi vanno sollevati con entrambe le forche, per evitare di deformarle o di perdere il carico;
- le attrezzature supplementari utilizzate devono essere compatibili con il carrello su cui vanno montate; se si sollevano carichi con le prolunghe delle forche, bisogna verificare la portata massima sollevabile alle varie configurazioni;
- caricare il carrello al limite della capacità di carico vuol dire lavorare in condizioni di estrema precarietà; lo stesso vale per carichi non stabili, che vanno vincolati e non tenuti a mano;
- se il carico limita la visuale, non è alzandolo che essa migliora; anzi, in queste condizioni, bisogna viaggiare all’indietro a velocità moderata;
- fumare, oltre che nuocere alla salute, può provocare spiacevoli situazioni, soprattutto durante le operazioni di rifornimento dei carrelli a trazione endotermica; il gasolio, ma soprattutto la benzina e il gas, non vanno molto d’accordo con le sigarette accese. Lo stesso vale durante le operazioni di ricarica dei carrelli elevatori elettrici”;
 
Infine, conclude il capitolo, posteggiare dove e come capita è pericoloso: “bisogna posteggiare nelle aree previste, lasciando il carrello in condizioni di sicurezza (freno a mano tirato, forche abbassate…)”.
     
 
 
Movimentazione merci pericolose. Carico, scarico, facchinaggio di merci e materiali. Manuale sulla sicurezza destinato agli addetti al carico, scarico, facchinaggio di merci e materiali pericolosi”, pubblicazione realizzata dalla Direzione Centrale Prevenzione dell’Inail in collaborazione con Parsifal Srl, versione 2012 (formato PDF, 3.27 MB).
 
 
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RTM

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