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"Infortuni: i processi decisionali per individuare le responsabilità"
fonte www.puntosicuro.it / Responsabilità sociale
18/10/2013 - Non è mai
semplice negli ambienti di lavoro comprendere le
responsabilità correlate ad un infortunio di lavoro. Lo mostrano le
centinaia di sentenze pubblicate in questi anni da PuntoSicuro, ad esempio in
merito al riconoscimento delle responsabilità di datori
di lavoro, lavoratori, committenti, RSPP, preposti, coordinatori
per la sicurezza, direttori dei lavori, ... A volte sentenze della Corte di
Cassazione che annullano, per questioni di diritto, precedenti sentenze emesse
in altri processi.
Per cercare di comprendere le
responsabilità è necessario non solo fare precisi rilievi dopo gli infortuni,
ma anche porsi diverse
domande.
Ad esempio, tra le mille domande
possibili, è bene chiedersi se:
- erano presenti, laddove
necessari, e se fossero in buono stato, gli idonei apprestamenti
antinfortunistici e DPI;
- i lavoratori coinvolti erano
correttamente informati, formati e addestrati sui rischi lavorativi;
- l’eventuale comportamento del
lavoratore che ha portato all’infortunio fosse un comportamento richiesto o
accettato nella prassi dell’azienda, se fosse un comportamento
imprudente, negligente o un comportamento
abnorme e imprevedibile;
- se le attrezzature
eventualmente coinvolte fossero o meno conformi alla normativa e se fossero
presenti e attive tutte le misure di sicurezza necessarie.
Per facilitare il riconoscimento
delle responsabilità conseguenti ad un infortunio il Servizio Prevenzione
Igiene e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro (SPISAL) dell’ ULSS 6 di Vicenza ha
pubblicato sul sito dell’ULSS una serie di documenti relativi ai “
Processi decisionali per individuare le responsabilità
in merito agli infortuni”, documenti strutturati come diagrammi di flusso:
una rappresentazione grafica che semplifica la lettura in modo schematico sia
delle operazioni da compiere che della sequenza in cui devono essere compiute.
RTM
Ci soffermiamo, a titolo
esemplificativo, sul documento “
Infortuni
su presse”.
In questo caso è necessario
specificare se erano presenti per ogni tipologia di attrezzatura le
corrispondenti
misure di protezione:
- presse meccaniche con innesto
meccanico: “presenza dei necessari apprestamenti di sicurezza (stampo chiuso o
ripari fissi o mobili interbloccati)”;
- presse con innesto
a frizione: “presenza dei necessari apprestamenti di sicurezza (stampo
chiuso; o ripari fissi o
mobili interbloccati; oppure barriere immateriali o doppi comandi contemporanei
a uomo presente). NB: l’antiripetitore del colpo deve essere azionato mediante
elettrovalvola a doppio corpo alimentata da 2 circuiti elettrici separati”;
- presse piegatrici:
“presenza dei necessari apprestamenti di sicurezza (barriere immateriali o
dispositivo laser su traversa mobile o velocità lenta del punzone (10mm/sec)
con comando ad azione mantenuta)”.
E nel caso fossero
mancanti è necessario comprendere se:
- erano assenti in
origine;
- se sono venute a mancare
durante i lavori per carenze originarie (es. organizzative) o per un
comportamento dell’infortunato o di terzi.
E in quest’ultimo caso era
stata fatta una corretta formazione/addestramento ed erano presenti procedure
corrette per la lavorazione?
Segnaliamo inoltre che al
documento “
Infortuni su scale portatili”
sono collegati anche
quattro questionari
che possono essere utilizzati per rispondere correttamente alle domande del
diagramma di flusso.
Ad esempio il
questionario B serve per capire se il
tipo di scala utilizzata era idoneo o andava utilizzata un’altra scala.
Questi alcuni
esempi presenti nel documento.
Le scale
doppie “non devono essere usate per:
- eseguire lavori stando in
posizione laterale (vista la loro apertura non sempre permettono di eseguirli
stando ‘di fronte’ e per questo in molti casi la scala risulta ‘inidonea’ in
sé);
- accedere ad altri posti di
lavoro”.
E per prelevare materiali da
scaffalature vanno usate:
- “scale doppie a palchetto che
permettono un accesso e una salita -
discesa sicuri essendo dotate di guardiacorpo e corrimano (hanno il limite che
vanno bene solo quando l’altezza è sempre uguale)”;
- “scale doppie a una sola salita
con un lato (quello da dove non si sale) da porre di fronte al posto ‘servito’”.
Senza dimenticare che in varie
situazioni (es. biblioteche, negozi di stoffe con poco spazio e comunque dove
si prelevano materiali poco voluminosi e non pesanti) “è opportuno che le scale
siano scorrevoli e agganciate in alto”.
Inoltre il
questionario C
“Caratteristiche di sicurezza della scala” indica che la prima domanda
da porsi, nel caso il lavoratore svolgesse un lavoro oltre i 2 m (punto
d’appoggio dei piedi), è se potevano essere prese tutte le precauzioni previste
dall’art. 122 (Ponteggi ed opere provvisionali) ed in subordine dall’art. 115
(Sistemi di protezione contro le cadute dall’alto) del D. Lgs. 81/2008.
Riportiamo infine le altre
domande da porsi in relazione alle
caratteristiche
di sicurezza della scala:
- la lunghezza era idonea per
l’uso che veniva fatto?
- gli appoggi antisdrucciolevoli
erano idonei?
- c’era un dispositivo di
trattenuta alla estremità superiore?
- la scala era usata in modo che
gli appoggi superiori fossero efficaci?
- la scala aveva le
caratteristiche richieste dall’Art. 113 del D.Lgs. 81/2008 (materiali,
dimensioni, caratteristiche costruttive idonee alle condizioni d’uso)?
- se la scala doveva essere
trattenuta al piede o fissata lo era?
- se era a sfilo e lunga più di 8
m era provvista di rompitratta?
- se la scala a sfilo superava i
15 m era assicurata a parti fisse?
- se la scala era a sfilo c’era
un “vigilante” a terra?
- la scala veniva spostata senza
che un operaio vi lavorasse sopra?
- se la scala era doppia, era
inferiore a 5 m?
- se la scala era doppia era
dotata di dispositivi per impedirne l’apertura o la chiusura?
- i pioli
della scala erano privi di nodi?
- erano incastrati?
- erano privi di listelli
chiodati?
- la scala aveva tiranti
superiori inferiori e intermedi?
- se usata per l’accesso i
montanti sporgevano a sufficienza?
I “
Processi decisionali per individuare le responsabilità in merito agli
infortuni 2013” proposti dall’ ULSS 6 di Vicenza:
- Infortuni accaduti durante interventi su macchine in funzione
(formato PDF, 22 kB);
- Infortuni per investimenti con mezzi semoventi e non (es.
muletti/transpallet) (formato PDF, 20 kB);
- Infortuni per cadute dall'alto (formato PDF, 21 kB);
- Infortuni per investimento da materiali (formato PDF, 18
kB);
- Infortuni accaduti per trasporto di persone su forche dei
muletti (anche con ceste) (formato PDF, 20 kB);
- Infortuni su presse (formato PDF, 23 kB);
- Infortuni su scale portatili (formato PDF, 20 kB);
- Questionari sull'uso delle scale portatili (formato DOC, 47
kB).
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